“Legge su omofobia”,
 fa discutere e dividere le forze della maggioranza

4798ee54be7c279a8b399406c4fbdfc7Testo discusso in commissione Giustizia della Camera, in aula il 26 luglio  – La proposta di legge sul reato di omofobia continua a far discutere e a spaccare le forze della maggioranza. La commissione Giustizia della Camera dovrebbe licenziare,  infatti,oggi  il testo sul contrasto all’omofobia e transfobia.Il provvedimento è stato calendarizzato in aula il 26 luglio prossimo, ma sulla proposta di legge è in particolare il Pdl a spaccarsi. Parte del partito, come Maurizio Lupi, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Maurizio Sacconi hanno infatti proposto “una moratoria legislativa sui temi etici”. In sostanza il gruppo dei parlamentari azzurri vorrebbe mettere in panchina il provvedimento sull’omofobia a favore di quelli su temi economici. Di avviso diverso il Pd che ha ribadito, nelle parole di Walter Verini, capogruppo Pd in Commissione Giustizia della Camera e Ivan Scalfarotto, relatore del provvedimento, che ci “sono tutte le condizioni per una rapida e unanime approvazione del testo che introduce finalmente nel nostro Paese il reato di omofobia”.

Ma sul tentativo di una parte del Pdl di rinviare la discussione e la presentazione della proposta di legge interviene il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini: “Ho grande rispetto per i temi etici e per la libertà di scelta – ha aggiunto Franceschini – quando si toccano temi che riguardano le coscienze. Ma una legge che contrasti l’omofobia non c’entra nulla con i temi etici, riguarda il codice penale e l’introduzione di norme efficaci, che da troppo tempo attendono un’approvazione, è urgente e non più rinviabile”. Uno stop perentorio dunque alla richiesta di moratoria da parte di alcuni esponenti del Pdl.

 

 Sul testo sono stati presentati oltre 400 emendamenti ma per evitare che la discussione si prolunghi e in vista dell’avvio delle votazioni previste stasera dopo i lavori d’aula, come ha dichiarato Antonio Leone (Pdl), relatore insieme Scalfarotto, “dopo aver dato parere contrario su tutti, io e il collega Scalfarotto abbiamo presentato un emendamento di sintesi che rappresenta l’ accordo politico raggiunto. Qualora ci fosse la necessita di moratoria o di una decellerazione sull’argomento, la sede opportuna sarebbe la conferenza dei capigruppo. Noi abbiamo un punto di arrivo che è il 26 luglio quando questo provvedimento andrà in aula. Conservo, da buon esecutore procedurale, il mio obiettivo fino ad un eventuale cambio di rotta”.

 

 In base al nuovo emendamento, che in pratica riscrive il testo base riducendo la proposta a un unico articolo che si limita a estendere la legge Reale – Mancino alle motivazioni legate all’omofobia e alla transfobia, viene eliminata la parte in cui si stabiliva che per “‘orientamento sessuale si intende l’attrazione nei confronti di una persona dello stesso sesso, di sesso opposto o di entrambi i sessi” e che per “identità di genere” si intende “la percezione che una persona ha di sé come appartenente al genere femminile o maschile, anche se opposto al proprio sesso biologico”. L’emendamento Leone – Scalfarotto elimina inoltre la parte in cui, oltre alla pena carceraria (fino a un anno e sei mesi), a chi veniva condannato per discriminazione motivata dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, veniva prevista anche la destinanzione ai servizi sociali o ai lavori di pubblica utilità non retribuiti a favore della collettività.

 

 La proposta dei relatori ha provocato comunque una reazione stizzita in una parte dei pidiellini che hanno partecipato alla seduta. Alessandro Pagano ha criticato l’iniziativa di Leone che, a parere del deputato Pdl, non ha interpellato i colleghi del gruppo. “Noi non ritireremo gli emendamenti – spiega Pagano- e anzi ne depositeremo dei nuovi. L’emendamento di Leone non è stato concordato, noi non ne sapevamo nulla. Il Pdl non è stato consultato, quindi per noi non è una iniziativa condivisa”.

 

 Critica sul nuovo emendamento è anche Eugenia Roccella. “Come Pdl- spiega la deputata al termine della seduta della commissione – noi avevamo chiesto che invece di modifiche alla legge Mancino-Reale si intervenisse con l’introduzione di una aggravante comune” da aggiungere a quelle elencate all’articolo 61 del codice penale “come previsto dalla proposta Brunetta-Carfagna”. E su questa proposta “oggi abbiamo registrato anche la disponibilità del tutto nuova della Lega, continua Roccella. L’ultimo emendamento dei relatori, conclude l’esponente pidiellina “lascia ancora dei margini di interpretazione e arbitrarietà che ci rendono dubbiosi. Le criticità rimangono”.

 

 Dopo la presentazione del nuovo emendamento, la commissione si è aggiornata a stasera per avviare le votazioni. La presidente Donatella Ferranti (Pd), ha fissato alle 18 il termine per i sub emendamenti alla nuova proposta dei relatori. E spiegato: “L’emendamento Scalfarotto-Leone è frutto del dibattito che c’è stato, deriva da una ricerca di equilibrio tra le posizioni dei gruppi. La norma tiene conto di tutte le posizioni per dare determinatezza alla fattispecie semplificando e riducendo il precedente testo” che era costituito da 4 articoli.

 

 Ferranti conclude: “Le nuove norme sono attese in aula per venerdì 26. Per quanto mi riguarda quella data è il faro per l’attività della commissione” che dovrebbe dare il mandato ai relatori entro giovedì 25. Nella calendarizzazione in aula il testo sull’omofobia è però stato inserito con la dicitura “ove concluso” il lavoro in commissione. Quindi, una nuova capigruppo potrebbe anche rivedere la data.

 

 Molto critico il presidente di Sel, Nichi Vendola: “La richiesta del centrodestra è quella di cancellare dall’agenda di governo e del Parlamento tutte le questioni eticamente sensibili. Credo che sia un disvelamento: il centrodestra non ce la fa a confrontarsi con le domande di libertà e di diritti civili che salgono da ogni parte della società italiana. E anche questa – conclude il leader di Sel – è una cartina di tornasole per capire quanto il Partito Democratico voglia continuare a suicidarsi oppure no”.

 

 “Il Partito Democratico considera non più rinviabile una legge che punisca le violenze e le discriminazioni omofobe e le consideri aggravante”. Così il Presidente dei deputati Pd, Roberto Speranza, risponde alla lettera inviatagli dai presidenti di Arcigay, Arcilesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, M.I.T Movimento Identità Transessuale, Certi Diritti Associazione Radicale e Equility Italia.

 

 Ma proprio contro il Pd prende posizione il M5S: “Pur di non intralciare il governo delle larghe intese il Pd si tira indietro anche sulla legge contro l’omofobia su cui il M5S era disposto a collaborare per migliorare il testo”, afferma il capogruppo alla Camera M5S Riccardo Nuti. “Siamo arrivati al punto  – continua il deputato M5S – che anche Scalfarotto rinuncia a difendere alcuni diritti pur di non intralciare il governo. Ma noi, per migliorare la proposta, avremmo fatto sponda con il Pd…”.

(fonte La Repubblica)

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