Evangelizzare del mondo è il compito supremo della chiesa!

globe wireframeInfatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato.

Ora, come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi?

“E come lo annunzieranno, senza essere prima inviati? Come sta scritto: Quanto son belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene!” Romani 10:13-15

In questo passo ci sono i 4 “come” di Dio:

  •  come potranno invocarlo – senza aver prima creduto
  •  come potranno credere – senza averne sentito parlare
  •  come potranno sentirne parlare – senza qualcuno che lo annunzi
  •  come lo annunzieranno – senza essere prima inviati

Per invocare si deve credere; per credere si deve udire; per udire è necessario che ci sia chi predichi; per predicare bisogna essere mandati. Se mandiamo un missionario, questi potrà predicare; se predica, il pagano potrà udire; se ode, potrà credere; se crede, potrà invocare e se invoca sarà salvato.
Tutto dunque dipende da noi.

Prima di ogni altra cosa deve esserci “chi è mandato”.

Oggi qual’è il nostro compito più importante? E’ forse spingere i figli di Dio ad istruirsi meglio? E’ forse quello di far acquistare una spiritualità più profonda? No nulla di tutto questo!
Il primo compito, il più importante è quello di portare il Vangelo di Cristo a quei popoli che non l’hanno mai udito. Gesù disse: “Andate per tutto il mondo e predicate l’Evangelo ad ogni creatura”.

Quello che oggi sento è che siamo troppo occupati a lavorare nel nostro “orticello” mentre ci sono posti dove l’Evangelo non è ancora arrivato.
Ho sempre sentito il desiderio di raggiungere altri popoli e nazioni dove il nome di Cristo non è ancora conosciuto. Dove magari vivono anche in situazioni precarie, misere.

C’è un grande bisogno di trovare giovani disposti a consacrare la propria vita per l’evangelizzazione. Il richiamo di Gesù oggi più che mai è : “GLI OPERAI SONO POCHI”. La messe è pronta ma non c’è chi vada a raccogliere e a mietere.

Nella nostra nazione, nei nostri paesi, chiunque vuole udire parlare di Gesù può farlo tranquillamente e quando ne ha voglia. Con tutti i mezzi di comunicazione a nostra disposizione, immergersi nell’Evangelo è cosa semplice. La gente intorno a noi si dimostra satura delle cose del Signore. Non vogliono sentirne parlare. Non accettano opuscoli. Sono stufi e pieni di tante altre cose.

Andando in missione all’estero, insieme a mia moglie abbiamo potuto notare quanta fame delle cose di Dio c’è! Ci sono popoli che non sono ancora assuefatti delle cose inerenti a Dio e altri luoghi dove addirittura non conoscono nemmeno l’opera redentrice di Cristo.

Noi come Chiesa e sopratutto come GIOVANI abbiamo la responsabilità di far udire alla nostra generazione la Buona Novella. Dio ci ha costituiti sentinelle per avvisare il resto del mondo dell’imminente Suo ritorno.

“Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. Se io dico al malvagio: Tu morirai! e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te. Ma se tu ammonisci il malvagio ed egli non si allontana dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per il suo peccato, ma tu ti sarai salvato.” Ezechiele 3:17-19

Dio ci chiederà conto di coloro che non avranno ascoltato l’Evangelo.

Per quest’opera così preziosa e fondamentale vi sono tre gruppi:

i mandanti – quelli che pregano – quelli che vanno

Sono tre gruppi di cui le missioni hanno estremamente bisogno! Visto che il mandato di Cristo è rivolto a TUTTI, ciascuno di noi in preghiera davanti a Dio deve trovare il suo gruppo di appartenenza ed essere COSTANTE! Se siamo costanti potremo condividere lo stesso premio finale, che Dio darà, con gli altri appartenenti ai gruppi.

Analizziamo brevemente questi gruppi:

I mandanti:

sono coloro che finanziano. Le finanze sono indispensabili per le missione estere.
Chi fa parte di questo gruppo dovrà essere generoso e costante nell’offrire. Offrendo per fede le proprie risorse a Dio, il quale, provvederà sempre sufficiente “semenza” ai seminatori.

Quelli che pregano:

sono coloro che pur amando con intensa passione l’opera missionaria estera, sono per vari motivi, letteralmente impossibilitati ad andare e altrettanto impediti da forze maggiori, di poter offrire in modo costante e generoso. Allora decidono di prendere davanti a Dio un’ impegno sacro… “pregare”, per coloro che provvedono alle finanze e per coloro che vanno nel campo missionario.

Quelli che vanno:

di questo gruppo fanno parte coloro che decidono senza riserve di consacrare a Dio non solo le proprie finanze e il proprio tempo ma la propria vita.
Sono persone determinate e coraggiose. Che con zelo abbandonano tutto per l’opera alla quale il Re li ha chiamati. Sottolineiamo che questo gruppo senza i precedenti due non può far nulla, perché avrà bisogno di sostegno economico per vivere in missione ma anche di continue preghiere affinché i “muri” dell’oppositore, che incontrerà, siano debellati.

Potrei dire tante altre cose ma non voglio dilungarmi.
Ma rivolgo a te che stai leggendo questa riflessione un appello URGENTE:

Appartieni già ad un gruppo di questi?
Se no, a quale desidereresti appartenere?

Prega il Signore della messe, Egli ti farà capire il tuo posto.
Dio ti guidi!

Francesco Caldaralo – notiziecristiane.com

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