L’idolatria è un atto del pensiero o dell’azione?

idolatria-statua-mariaMolti di noi vedono l’idolatria esclusivamente come un peccato legata all’azione del prostrarsi davanti ad un idolo ma forse è un peccato che parte da molto prima, da un atto del pensiero. 

Il Secondo comandamento

Il secondo comandamento è da sempre oggetto di scontri ideologici e dogmatici tra le varie denominazioni cristiane. Ci si sofferma molto sulla fenomenologia dell’idolatria, cioè sulle manifestazioni più evidenti e, forse, troppo poco sulla sostanza dell’idolatria. Molti di noi vedono l’idolatria esclusivamente come un peccato legata all’azione del prostrarsi davanti ad un idolo ma forse è un peccato che parte da molto prima, da un atto del pensiero. In questo post ne parleremo un po’.

L’idolatria come atto del pensiero o dell’azione?-

Secondo una delle tradizionali divisioni, i primi due comandamenti sono affermazioni che appartengono al campo del pensiero il terzo alla parola, il quarto e il quinto all’azione, poi si ribalta l’ordine nella seconda tavola in cui il 6° 7° 8° azione, 9° parola e 10° pensiero. Se è vera questa struttura, l’idolatria è prima di tutto un atto del pensiero, a prescindere dalla fenomenologia dell’idolatria che nella forma classica è il prostrarsi e adorare statue e immagini (che ovviamente è indiscutibilmente proibito). Il punto di partenza credo sia capire il pensiero dell’uomo davanti ad un idolo. Cosa significa inginocchiarsi davanti ad una statua o ad un immagine? Probabilmente significa attribuire ad essa una capacità di intervento e cambiamento della realtà e del progetto della vita che invece è insita nella realtà di Dio. L’uomo idolatra è l’uomo che nel pensiero ritiene di aver trovato una forza alternativa a quella del Creatore. Ma è solamente un’illusione.

La rivelazione nella Bibbia è una rivelazione dialogica dove di fatto la parola supplisce o testimonia la carenza di un immagine, in Deuteronomio si dice “..non avete visto niente avete udito una voce..” questo sentire una voce è la testimonianza della presenza di Dio, la stessa immagine è supplita dalla parola.

La fede rivelata è dialogo. La PAROLA e non l’immagine sono al centro del rapporto tra Dio e Uomo.

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dove nasce il bisogno dell’idolatria?

A questo punto volendo andare fino in fondo al nostro discorso, dopo aver parlato di quale sia il pensiero di un uomo che si prostra davanti ad un idolo, dobbiamo capire come e perché quell’uomo sia giunto ad inginocchiarsi. E’ arrivato il momento di parlare della vicenda del vitello d’oro.

La caduta del ‘vitello d’oro’ fù un abisso (Es 30:11-34:35). Gl israeliti dovettero uccidere amici e parenti con le loro stesse mani. Fù un evento che condizionò irreversibilmente la storia del popolo di Israele e con esso dell’umanità intera.

Accadde che mentre Mosè si trovava sul Monte Sinai per ricevere le Tavole, il popolo di Israele, pensando che Mosè non sarebbe più tornato, si radunò contro Aronne e gli disse: “Vieni, faremo un dio che potremo vedere ed adorare, perché non sappiamo cosa è successo a Mosè”. Aronne ordinò loro di togliersi gli anelli d’oro e di portarglieli, cosa che il popolo fece. Aronne gettò l’oro in uno stampo e ne fece un vitello d’oro fuso, e disse: “Questo è il tuo dio, o Israele, che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto!” Quindi Aaronne eresse un altare annunciando: “Domani sarà la festa del Signore!” Il giorno seguente, il popolo offrì olocausti e sacrifici, mangiando e ballando. Proprio dopo che il popolo era stato salvato e liberato dalla schiavitù d’Egitto e proprio Aaronne, che aveva condiviso con il fratello Moshé la responsabilità di guidare il suo popolo e che sarebbe dovuto essere il Kohen Gadol/il Sommo Sacerdote, accettò di fare un idolo stimolando il popolo stesso all’idolatria. Nessuno si accorse dell’avvicinarsi di Moshè fintanto che egli non fù vicino, segno che ormai nessuno aspettava Moshè. E nel vedere il vitello e nel capire che anche prima di questo essi consideravano egli stesso un idolo ‘.. si adirò Moshè , e mandò dalle sue mani le Tavole’ (Es 32:19). Se avesse portato le Tavole, avrebbero sostituito il vitello con le Tavole e non si sarebbero distolti dal loro errore. Le seconde Tavole e i pezzi rotti delle prime Tavole saranno poi riposti dentro l’Arca dell’Alleanza, per ricordare che le prime che ‘erano opera di Dio’, sono rotte e le Tavole tagliate da Moshè, sono intere. Così accadde che, il giorno in cui il popolo avrebbe dovuto ricevere il dono della Legge sulle Tavole scritte dalla mano di Dio, perirono circa tremila uomini del popolo per mano di fratelli amici e parenti. Quello stesso giorno, tremila e cinquecento anni dopo, durante la festa di commemorazione del Dono delle Tavole della Legge (Atti 2:41), cioè la Pentecoste, circa tremila persone furono battezzate nel nome di Gesù il risorto dalla morte.

Una delle cose che emerge dalla vicenda del vitello d’oro è che il popolo credeva che Mosè non sarebbe tornato, cioè aveva perso la fiducia nella volontà di intervento da parte di Dio ed allo stesso tempo ne cercava un sostituto.

In conclusione

Se quindi l’idolatria non è solo un peccato legata al prostrarsi davanti ad un idolo, ma è prima ancora un atto del pensiero, allora il discorso diventa più ampio.

Un uomo avido di denaro ad esempio da che cosa è spinto in questa sua ossessione? Probabilmente egli non crede  nella capacità di intervento nel mondo da parte di Dio e ritiene che il denaro sia l’unica, o quantomeno la più vicina, realtà in grado di garantirgli le migliori cure in caso di necessità, la migliore istruzione per i suoi figli, la sua garanzia per una vecchiaia serena.

L’abisso del ‘vitello d’oro’ è emblatico del fatto che l’idolatria comincia con un gesto d’impazienza. Essa vuole afferrare immediatamente, avere sotto mano ininterrottamente la figura del proprio dio. Impazienza significa non dare tempo al tempo; rifiuto di lasciare all’altro lo spazio di cui ha bisogno per vivere, per essere. L’esperienza del Decalogo, e quindi della Bibbia, è quella della pazienza, che implica il ritrarsi, il dominio delle pulsioni e la fiducia nella volontà di intervento nel mondo da parte di Dio.

Fratello Dario: http://qarev.com/

Gabriele Paolini- notiziecristiane.com / Accademia Jeshua Europa

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