Parenti serpenti in provincia di Roma. Un 69 enne ha accoltellato un altro parente che, a suo dire, aveva interrotto da qualche tempo i rapporti con la famiglia. L’uomo è stato arrestato. Ma il suo giudizio non dipende solo da un giudice terreno… ma da un giudice celeste, che si chiama Cristo Gesù, l’Eterno! Una nonna morta e parenti pronti a tutto pur di mettere le mani sull’eredità dell’anziana parente defunta. Sono 2 dei tre elementi principali del fatto di cronaca che arriva da Tivoli, in provincia di Roma. Il terzo è proprio la salma della signora. E’ accaduto tutto stamane: il nipote dell’anziana, 32 anni, si è presentato a casa per dare l’estremo saluto alla nonna. Quanto basta a un 69 enne, pensionato, marito di una nipote della defunta, per vedere scricchiolare la sua parte di eredità. L’uomo è andato su tutte le furie e ha cercato di difendere, coltello alla mano, il ricordo e l’appartamento che la donna, una sorta di zia acquisita, rappresentavano per lui.
“Non ti sei fatto vedere per tutti questi anni e adesso vieni qui a piangere tua nonna?” ha affermato l’uomo al nipote della morta, il tutto davanti agli altri parenti presenti alla camera ardente. E così davanti al letto su cui era adagiato il cadavere dell’anziana, sono partite le botte: il pensionato ha afferrato un coltello da cucina e ha colpito il 32 enne al capo e al fianco. Il nipote è stato poi trasportato al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni Evangelista da alcuni parenti. In realtà, anche tutti gli altri presenti sono stati costretti ad “abbandonare” la nonna morta. Almeno per qualche ora: il tempo di testimoniare in caserma sull’episodio. Il 69 enne è stato arrestato dai carabinieri di Tivoli per lesioni.
Amico/a voglio informarti di ciò che è scritto nella Sacra Bibbia, ciò che Gesù rispose al ricco: “Amico non sono qui per fare da giudice nei vostri affari o da mediatore nella spartizione dei vostri beni. Poi disse agli altri: Badate, questo parla anche per te che leggi, di tenervi lontani dall’ansia delle ricchezze, perché la vita di un uomo non dipende dai beni, anche se molto ricco (Luca 12:13-21; Luca 16:19-31). Il Signore Dio ci fa conoscere, a noi mortali di questa terra, l’importanza della vita. Nulla abbiamo portato e nulla ci porteremo (1°Timoteo 6:7), il peccato che noi abbiamo fatto se non lo lasceremo confessandolo al Signore, prima del decesso in questa terra, lo ritroveremo all’inferno (Numeri 32:23).
Molta gente anche se povera, vive questa breve vita, cercando di arricchire con l’enalotto, con le scommesse calcistiche, slot machine o magari come abbiamo letto sopra per quei parenti serpenti, che cercano di approfittare di un’eredità che ha lasciato la nonnina prima di morire. Molti cercano ricchezze terrene, ma nessuno cerca Dio, che è la vera ricchezza dell’anima, la vera salvezza che da la vita eterna, che solo Gesù può dare. Ricordiamoci che l’uomo non vive di solo pane, ma delle parole di Dio (Matteo 4:4; Deut. 8:3; Luca 4:4). Il Signore Dio conosce tutti i pensieri degli uomini che non sono buoni (Salmo 94:11; 1° Corinti 3:20).
Ora tu credi che dopo la morte andrai in paradiso? Non penso proprio! Perciò, badiamo a come dobbiamo comportarci da vivi in questa terra. Dobbiamo essere buoni perché Dio ci giudicherà (Apoc. 20:11-15).
Amico/a, puoi essere un evangelico, un cattolico o di un altra religione, uno che va tutti i giorni in chiesa come quell’uomo che conoscevo, ma se non hai nel tuo cuore il timore di Dio e non metti in opera i comandamenti che Cristo Gesù ti ha lasciato, stai tranquillo che andrai a finire all’inferno, non lo dico io, perché, pure io devo stare attento a camminare diritto senza guardare ne a destra ne a sinistra, ma lo dice il Signore Dio tuo. Se tu non ti ravvedi dei tuoi peccati prima del decesso, andrai a finire all’inferno. Voglio aggiungere a quello che tu ancora non sai, che i peccati che si commettono in questa terra devi confessarli, mentre sei in vita, solo al Signore Gesù Cristo, al giudice dei vivi e dei morti. Lui ci avvisa, oggi, per il nostro bene, perché domani potrebbe essere troppo tardi.
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