Mickey che ha subito un incidente aereo che lo ha letteralmente distrutto fino a portarlo alla morte. Ma, nonostante questo Mickey è vivo come leggerete in questa sua testimonianza rilasciata ad una televisione.
Non ho mai incontrato nessuno che mi avesse detto qualcosa sul conoscere Dio personalmente o qualcosa di soprannaturale se non di quello che sapevo dalle storie della Bibbia. Non ho mai incontrato nessuno che mi parlasse della sua relazione personale con Gesù. Non ho mai saputo del bisogno di avere una relazione col Signore. Ma facevo tante cose in giro; ma sai, nel mondo non c’è abbastanza entusiasmo e quindi cerchi sempre di più e a me piacciono le cose che ti tengono in tensione, come lo sci o l’aviazione e sono diventato un paracadutista acrobatico.
Questo sport mi ha veramente preso e sono diventato un maniaco del paracadutismo che consumava veramente la mia vita, tutta la mia vita era incentrata in quei 30-60 secondi di caduta libera e poi i 5 minuti di discesa col paracadute, e poi lo volevo rifare, era come una droga per me, quasi come una dipendenza!
Poi, d’improvviso, una notte è cambiato tutto. Poco dopo il decollo, non ricordo bene, c’eravamo un po’ assopiti. Ero seduto vicino al pilota, sul pavimento, perché avevamo rimosso i sedili dall’aereo e un rumore mai sentito mi ha svegliato: era il segnale dell’avaria del motore! Il pilota si è girato verso di me è mi ha detto “stiamo precipitando”, e siamo precipitati dritti giù a più di 130 km orari. Nell’impatto a terra, mi è stato poi raccontato che siamo andati a sbattere contro una grandissima quercia e mi sono fermato di faccia, a quella velocità. Poi l’aereo è sbattuto a terra, ha girato su se stesso e, chiunque abbia visto le foto dell’aereo non ha potuto pensare che ci fosse qualche sopravvissuto.
Ovviamente eravamo feriti e confusi, e due studenti paracadutisti aprirono la porta insieme a un mio amico paracadutista espertissimo e il quarto uomo aveva visto che mi muovevo e pensava che anch’io stessi uscendo; e mentre lui usciva l’aereo si è incendiato, e mentre stava scappando, gridando si è reso conto che io ero ancora dentro bloccato insieme al pilota.
Quest’uomo coraggioso, mio amico, è tornato indietro e ha visto che stavo cercando di uscire ma ero incastrato dove l’ala dell’aereo si era piegata; qualcosa del mio equipaggiamento o della tuta mi teneva bloccato ed io ero fradicio di benzina e in fiamme dalla testa ai piedi come si vede nei film, tutto il corpo incendiato e qui Dio ha fatto il primo miracolo.
Quest’uomo mi ha strappato via l’attrezzatura a mani nude, la resistenza di ognuna di queste cinghie è di 900 Kg, ha tirato così forte che mi ha liberato e mi ha portato fuori dall’aereo, ha soffocato il fuoco su di me che continuava a riaccendersi. Poi ha cercato di andare anche dal pilota ma non è riuscito, era già bruciato vivo. Mi hanno portato di corsa all’ospedale, ovviamente è stato orribile e all’ospedale hanno riscontrato gravissime lesioni: danni al cervello, ustioni su larga parte del mio corpo, il mio occhio destro era ormai cieco.
I medici hanno detto alla mia famiglia che sarei morto; a mia sorella hanno detto di venire subito perché nel pomeriggio non ci sarei stato più. Poi ho avuto un’esperienza di cui non avevo mai sentito parlare: mentre ero immobile in quella condizione in una sofferenza atroce e nell’afflizione sotto ogni punto di vista, improvvisamente il mio uomo interiore, il mio io, il mio spirito, è uscito dal mio corpo. Potevo sentire le mie gambe, andare attraverso la rete del mio letto e il mio spirito è uscito dal mio corpo come se togliessi un guanto dalla mia mano e subito mi sono trovato nel mondo spirituale.
Istantaneamente sapevo che quello era il vero mondo. E quest’uomo di cui parlavo era il vero io. Qualcuno si domanderà se ero ancora cosciente del dolore. No, non mi ricordo nemmeno di essermi girato a guardare. Sono stato trasferito immediatamente in quella dimensione spirituale, ed ogni cosa del mondo spirituale è molto più reale di questo mondo. I colori sono più brillanti, i contorni sono più definiti, le emozioni sono più forti, sono chiare e subito la cosa che mi ha più colpito è stata la totale mancanza di consapevolezza del tempo.
Ogni cosa in questo mondo ha a che fare col tempo. Ti alzi la mattina, vai a letto la sera, una cosa è vecchia, un’altra è nuova; qualcosa nasce diventa vecchia poi muore. Ogni cosa sul piano fisico è naturale, è relativa al tempo, ma ogni cosa nel mondo spirituale ha a che fare con l’eternità; quindi, quello che era naturale prima era totalmente sparito ed ero consapevole dell’eternità. E’ scioccante e sorprendente rendersi conto dell’eternità e inoltre la logica razionale non c’è, tutti i pensieri intelligenti che facevo, erano tutti finiti. Ma non avevo dubbi di essere nel mondo spirituale. Era come sapere di sapere, come ricevere una rivelazione continua e questo era incredibile e sapevo che stavo viaggiando.
E mentre viaggiavo ho visto una luce bianca purissima, più bianca della neve e più splendente di diecimila soli e potevo guardarla ed era irresistibile era così bella che ne venivo attratto, e nel guardarla potevo sentire questa aspettativa. Ma allo stesso tempo sulla mia destra potevo sentire qualcosa, ho guardato e c’era un’oscurità e scorrendo rapidamente questa oscurità e guardandola, subito mi sono reso conto della sua natura. Era eterna, stavo sperimentando l’eternità; era senza materia, senza nessuna vita, era vuota.
Era una separazione non ritrattabile ed eterna dalla fonte della nostra vita, e più la guardavo più si avvicinava velocemente. Più rapidamente questo avveniva tanto più intensa era la sensazione di essere separato e chiuso per sempre. È spaventoso! Orribile! E da quel momento in poi non sono riuscito a sopportare di stare vicino a qualcuno che dice ad un altro: “Vai all’inferno!”, perché vuoi che nessuno ci vada, finanche Adolf Hitler, vuoi che nessun essere umano ci vada nonostante il male enorme che possa aver fatto in terra.
Era orribile e, mentre questo buio avanzava, era come se ecclissasse la luce, come ritrovarsi in una stanza con la porta chiusa e tra la porta e lo stipite filtrasse un piccolo spiraglio di luce; ma non era una porta, non era un luogo reale che stavo vedendo e sentendo e mentre si chiudeva questa apertura, mi ritrovavo proprio sull’orlo del precipizio della separazione eterna.
Ho gridato nel mio spirito “Mi dispiace, voglio vivere”, dammi un’altra possibilità; e prima che si chiudesse completamente mi sono trovato alla presenza di Dio Onnipotente e subito sapevo che non sarei morto per l’eternità, è incredibile, immediatamente sapevo che Questo Essere che non ho visto era al mio fianco. D’improvviso mi trovavo davanti a un fiume fatto di radiazioni d’oro, sembrava come un fiume in movimento di luci brillantissime, e questo fiume andava da ogni parte intorno a me e mi attraversava. Il fiume era vivo, non so come descriverlo, era il fiume della vita e mi è entrato dentro, ed ero più vivo di quanto qualsiasi persona potesse immaginare; questo è il culmine delle esperienze di vita, ero pieno di vita.
Sapevo che questo Essere si sarebbe preso cura di me per sempre. Non ho visto la nuova Gerusalemme, non ho visto angeli o persone avvicinarsi a me ma questo era il massimo. Ero pieno soltanto dell’amore, di tutta la Maestà di Dio. La Sua autorità, il Suo amore, tutto scorreva dentro di me, tutto risuonava come la dolce melodia dell’essenza della natura di Dio, e Dio mi parlava in un linguaggio diverso dal nostro linguaggio umano, ma la conoscenza del Suo scopo, la Sua parola entravano dentro in me, attraverso la stessa luce e poi sono stato riportato indietro come quando tiri giù un aquilone, nella dimensione dello spazio e del tempo.
E, mentre il mio spirito ritornava nel mio corpo e ho ricominciato a vedere con questi occhi e sentire con queste orecchie e mi sono trovato nella stanza, mi sono sentito mentre parlavo questa lingua meravigliosa di cui nessuno mai aveva parlato, una lingua bellissima e poi ho iniziato a pensare: “Ma cos’è questa lingua?”.
La persona di prima che stava morendo ora era viva, nata di nuovo e ripiena dello Spirito Santo, senza averne mai sentito parlare. Per anni mi sono chiesto che cosa fosse quell’oscurità e perché si spandeva sopra quella luce bianca che entrava come uno spiraglio. Anni dopo Dio me lo ha rivelato. In realtà era la storia della mia vita. Tutti quegli anni che avevo vissuto ero nelle tenebre, e Dio mi ha dato uno spazio per consentirmi di gridare a Lui. E poi quello spazio ha cambiato il mio futuro, il mio destino eterno, il mio intero scopo. Dio mi ama e mi ha sempre amato, Dio era con me, ma per favore non aspettate; finché siete terribilmente disperati, Lui è con voi.
Oggi voi avete un’altra possibilità: gridare a Dio. Non è complicato, non è religioso; voglio dire, certamente la mia preghiera non era molto complicata e non c’entrava con la religione ma serviva a dire che avevo bisogno di vivere, e non c’è nessuno di noi davanti a Dio che non abbia bisogno della vita che Lui vuole offrirci.
Certe cose ci impediscono di farlo, o forse non ci sentiamo abbastanza maturi, ma questo è il punto: abbiamo bisogno di Dio.
Mickey Robinson.
Questa testimonianza non è una testimonianza come spesso ne sentiamo da fratelli e sorelle nelle nostre comunità o che leggiamo su libri o giornali cristiani. Qualcuno sicuramente torce il naso perché questa testimonianza urta con il nostro modo di fare, di pensare e vivere con il Signore. Ma Dio può fare ciò che vuole e non è parziale, non fa due pesi e due misure.
E’ la nostra mente che è legata a determinati schemi e quegli schemi ce li hanno insegnato nelle nostre comunità. Dobbiamo smetterla di pensare che il nostro cervello sa tutto di Dio. Ci sono più cose oscure che non sappiamo di Dio che cose che conosciamo. L’eternità stessa non basta a scoprire la maestosità di Dio Onnipotente.
Nei paesi musulmani Dio sta salvando persone nei sogni, in visione e pure in coma, persone legate alla religione musulmana, dichiarate quasi morte e che poi si svegliano e dicono che hanno visto Gesù e si convertono.
Penso che giudicare chi fa delle esperienze extra bibliche può somigliare ad un settario che limita il potere di Cristo.
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