MADRI SOLE BIMBI ABBANDONATI

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Babyklappe1Ruote degli esposti, cresce il fenomeno in Svizzera

(ve/net) Nel 2001 l’ospedale di Einsiedeln ha allestito la prima ruota degli esposti della Svizzera. Per molto tempo quello è rimasto l’unico luogo in Svizzera in cui madri disperate potevano cedere il proprio bebè consegnandolo, attraverso uno sportello, a un ospedale. Ma da qualche tempo l’idea riscuote un crescente successo.


A Davos e a Olten, ospedali pubblici hanno inaugurato delle ruote. Anche il Lindenhofspital, una clinica privata di Berna, ha creato recentemente uno sportello dove è possibile abbandonare in modo anonimo dei neonati. E le autorità bernesi hanno deciso di creare una ruota degli esposti in una struttura pubblica. Prossimamente anche il Ticino avrà la sua prima ruota per l’abbandono dei neonati. Vallese, Zurigo e Turgovia discutono progetti di nuove ruote.

Madri dimenticate
Secondo la consigliera agli Stati Liliane Maury Pasquier, socialista ginevrina, ostetrica diplomata, già presidente dell’Associazione svizzera delle levatrici, non è affatto provato che le ruote degli esposti adempiano il loro scopo primario, ossia evitare l’uccisione e l’abbandono di neonati. La politica ginevrina sottolinea inoltre che l’attenzione non deve essere rivolta soltanto ai neonati: “Attraverso una ruota degli esposti si prende in custodia un bimbo, ma ci si dimentica della madre”, afferma. “Ma anche le donne coinvolte hanno bisogno di un aiuto: spesso hanno messo al mondo il bambino in condizioni difficili e nell’isolamento”. E infine, le ruote privano il bambino della possibilità di conoscere, in seguito, le proprie origini familiari. E questa, sottolinea Maury Pasquier, è una violazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia dell’ONU.

Sostegno degli antiabortisti
Dietro le quattro ruote degli esposti aperte finora in Svizzera c’è l’associazione Aiuto svizzero per madre e bambino (ASMB), la quale è oggetto di numerose critiche. L’ASMB è stata definita “un’organizzazione di antiabortisti radicali” dalla Fondazione svizzera per la salute sessuale, che ha espresso le proprie riserve in una lettera della scorsa estate inviata a tutti i medici cantonali e direttori della sanità.
Per Maury Pasquier la collaborazione con l’ASMB non è un problema in sé. La disturba però il disinteresse mostrato dall’associazione nei riguardi del destino della madre: le donne dovrebbero essere informate in modo più preciso sulle alternative esistenti all’abbandono del neonato tramite la ruota degli esposti. Molti ospedali offrono, ad esempio, la possibilità a madri in difficoltà di partorire mantenendo un parziale anonimato e di dare poi il neonato in adozione. Ma è una possibilità poco conosciuta. Un parto completamente anonimo, invece, come quello esistente in Francia, in Svizzera non è contemplato.

Zona grigia giuridica
La scorsa estate, anche la consigliera nazionale PPD Lucrezia Meier-Schatz aveva presentato un’interpellanza relativa al funzionamento delle ruote degli esposti. E in precedenza erano state presentate iniziative concernenti lo sportello per l’abbandono dei neonati di Einsiedeln. Rispondendo all’interpellanza di Maury Pasquier, il Consiglio federale ha ammesso che le ruote degli esposti si collocano, dal punto di vista giuridico, in una zona grigia – se non altro per il fatto che la madre viola l’obbligo di denuncia del parto. Tuttavia Berna non ritiene che ci siano gli estremi per ordinare la chiusura delle ruote, le quali ricadono nella sfera di competenza dei Cantoni che il Consiglio federale non vuole violare.
Per Maury Pasquier è invece necessario che la Confederazione si occupi delle ruote degli esposti. “Non chiedo che siano vietate”, afferma, ma “auspico che la Confederazione appronti una relazione che faccia chiarezza su tutte le questioni”.

Fonte: http://www.voceevangelica.ch/

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