Militare russo col suo gesto salva il mondo dalla catastrofe

Si chiama Stanislav Evgrafovich Petrov, nome che ai più dice ben poco ma grazie a cui, l’umanità è scampata a un tragico conflitto atomico che avrebbe distrutto l’umanità.

Petrov era un colonnello dell’Armata rossa, ufficiale di servizio al bunker Serpukhov 15, vicino Mosca.

Di fronte all’ipotesi concreta di un conflitto, nella storia ci sono eroi che si assumono grandi responsabilità, facendo in modo che il male non abbia la meglio. Ma è anche grazie a questi eroi, e all’amore del Signore che agita le loro mani, se oggi possiamo dire di vivere in un mondo il cui la speranza, nonostante il male, non svanisce.

Lo sconosciuto eroe che salvò il mondo intero

Aveva il compito di controllare ogni giorno il stellite e nel caso di un’eventuale aggressione nucleare contro l’URSS era chiamato a dare segnale ai suoi superiori. Che a quel punto avrebbero subito contrattaccato con armi nucleari, perché era questa la strategia sovietica, quella della “Mutual Assured Destruction” nota anche grazie al film Dottor Stranamore di Stanley Kubrick.

Eravamo infatti negli anni ottanta, con la guerra fredda vicino al culmine e la tensione tra Unione Sovietica e Stati Uniti che cresceva di giorno in giorno. Tutto il mondo era in allarme, per il fatto che tutti e due i Paesi disponevano di armi atomiche. Il mondo rischiava di essere spazzato via con un semplice tasto di avviso.

In una notte, quella tra il 25 e il 26 settembre, il computer davanti a cui vi era la postazione di Petrov indicò che un missile era appena stato lanciato dagli americani contro l’Unione Sovietica. Si trattava di un falso allarme, ma Petrov non poteva saperlo. Ragionò però sul fatto che era insolito che arrivasse un singolo razzo. Se l’America avesse attaccato, i razzi sarebbero stati molteplici. 

Grazie a uomini come lui il mondo non cade nelle trame dei potenti

Infatti, poco dopo il computer ne segnalò altri quattro. A quel punto, tutti avrebbero probabilmente avvertito i superiori, dando avvio a una devastante guerra atomica per il Pianeta. Lui non lo fece, perché continuò ad avere fiducia che si trattava di un falso allarme. In seguito si capì che il sistema era stato ingannato da riflessi di luce sulle nuvole. Con quel gesto, grazie cioè a quella fiducia che non gli fece perdere la pazienza, e il senno al mondo intero, oggi possiamo dire che l’umanità venne salvata. 

Quell’uomo però rimase nascosto praticamente a chiunque, e continuò a vivere nell’anonimato, in un appartamento di una cittadina intorno Mosca. Non ricevette nessun premio da parte dell’Unione sovietica, nemmeno una promozione dai suoi superiori. Nessuno seppe inizialmente nulla del suo gesto eroico, solo oggi è stata resa nota questa vicenda, grazie ad alcune casuali ricerche. Quando tutti dicevano che era in corso un attacco nucleare, Petrov continuò a tirare dritto per la sua strada.

Era infatti non un semplice militare ma un analista che per caso era stato messo quella notte di guardia ai calcolatori, in sostituzione di un militare. Le sue conoscenze gli permisero di capire che era un falso allarme. Quell’intuizione salvò il Pianeta. È grazie a uomini e donne come Petrov, che ogni giorno compiono con umiltà e semplicità il proprio lavoro, che il mondo non cade vittima dei deliri dei potenti, che ancora oggi fanno di tutto per gettare l’umanità intera nel caos e nel dramma della guerra. 

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