Sono circa 200 le donne che partecipano alla prima fase del programma per l’educazione gratuita istituita dalle autorità del distretto di Waberi a Mogadiscio, in collaborazione con la scuola secondaria Raage Ugaas. “Ci sono molte donne pronte ad imparare, ma che non possono permettersi il costo delle classi private. Così abbiamo pensato di istituire un programma pilota fino a quando il governo non ripristinerà l’istruzione di base gratuita” spiega al quotidiano Sabahi, il presidente del distretto Ahmed Mayre Makaran.
Il corso, della durata di sei mesi, prevede lezioni di lettura, scrittura e matematica e fa affidamento su insegnanti volontari – tre uomini e tre donne – per cinque classi di 45 studenti ciascuna.
“Nella seconda fesa di apprendimento, le donne riceveranno nozioni di economia domestica e piccola imprenditoria, oltre che educazione sanitaria di base per la prevenzione e cura delle malattie comuni negli adulti e nei bambini” aggiunge Abdirahman Mohamud Ali, amministratore della scuola.
A causa della guerra e dell’assenza di un ministero dell’Educazione, intere generazioni di somali risultano oggi analfabeti. Una condizione che colpisce soprattutto le donne e che riguarda, secondo stime approssimative, oltre la metà della popolazione. Sui muri e le porte dei negozi della capitale, è comune vedere graffiti e disegni che indicano l’attività svolta all’interno, indirizzati proprio ai numerosi avventori che non sanno leggere né scrivere.
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