Napoli: Strage per un filo di bucato… Quando il diavolo telecomanda la mente

giulio-murolo-strage-secondigliano-660x375Il movente della strage sarebbe banalissimo: una lite per il filo della biancheria. Da questo sarebbe scaturita una furiosa discussione con il tragico epilogo. Una lite innestata su vecchi dissapori per questioni di interesse tra Murolo e il fratello.
Un uomo armato di fucile a pompa, fucile da caccia e pistola, Giulio Murolo, incensurato di 48 anni, infermiere all’ospedale Cardarelli di Napoli (reparto chirurgia toracica), ha sparato all’impazzata in casa e poi da un balcone al primo piano di via Napoli Capodimonte, nel quartiere di Secondigliano. Infine dopo alcune ore di trattativa si è arreso alla polizia. Il bilancio finale di un pomeriggio di follia è terribile: quattro morti e sei feriti.

Aveva un fucile a pallettoni e sembrava un cecchino, un tiratore esperto”: Pasquale Piscino è uno dei sopravvissuti alla sparatoria avvenuta nel primo pomeriggio nel quartiere Secondigliano di Napoli, conosceva la famiglia di Murolo, l’omicida. “Lui era una persona tranquilla – dice – sempre sulle sue, credo sia stato un raptus”. A pochi metri da lui c’era “il vigile che stava smistando il traffico ed è stato colpito pochi secondi dopo”. Un altro ferito, di striscio, è Michele Varriale, colpito sulla fronte, che spiega: “Sparava a ripetizione”. Le vittime sono Luigi Murolo, fratello del killer e la moglie di questi, Concetta Uliano (in Murolo); il tenente della polizia municipale Francesco Bruner, e un fioraio, Luigi Cantone, 56 anni. I poliziotti feriti sono Cristoforo Cozzolino e Umberto De Falco. L’ultimo è attualmente in servizio all’Ufficio di prevenzione generale. Il ferito più grave è un agente della Municipale, Vincenzo Cinque.
E’ stato un giovane operatore telefonico del 113 a convincere Giulio Murolo ad arrendersi alle forze dell’ordine. Murolo, dopo il lungo pomeriggio di follia, ha chiamato al 113: “Sono io quello che sta facendo il macello”, le parole pronunciate all’operatore. Quest’ultimo è riuscito a tenere al telefono Murolo per circa 40 minuti: l’uomo ha minacciato anche di fare saltare alcune bombole di gas che aveva in casa. Dopo la lunga negoziazione l’uomo ha accettato di aprire la porta e si è consegnato ai poliziotti senza maglietta, per mostrare di essere disarmato. Ed è così che l’uomo si è consegnato agli agenti, pronunciando la frase: “Ho fatto una cazzata, mi arrendo”.

(Matteo 13,24-30)
«Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio.»

(Matteo 13,37-42)
«Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del diavolo, e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!»

Amici e parenti lo descrivono come un uomo mite, tranquillo, apparentemente innocuo: e la stessa descrizione viene fatta  relativamente ad altri  autori di gesti altrettanto  violenti ed efferati; persone che hanno vissuto una vita  nella mansuetudine che improvvisamente manifestano una  furia  omicida e spesso anche suicida; Cosa Accade in quei pochi istanti devastanti nella loro mente? Si tratta di pura  pazzia? La risposta è NO !   queste persone non sono affette ne da follia, ne da schizofrenia, ne da stato depressivo; quello che  avviene altro non è che la manifestazione di uno stato Spirituale abissale, profondamente lontano dalla Luce di Dio dominato  fin dall’infanzia dal demonio e latente fino al momento in cui Esso decide di attivarlo; Quando Gesù Parlò del grano e della zizzania che alla fine dei Tempi avrebbero manifestato ognuno la propria natura, si riferiva proprio a fatti come  questo che sconvolge naturalmente le persone che per  decenni hanno conosciuto la maschera di uomini che in realtà sono  figli del Diavolo, ma che non stupisce i Figli della Luce in quanto lo Spirito Santo che Li ammaestra, Rivelando loro la Verità possono gioire nell’assaporare il sempre più imminente Ritorno del Re dei Re, Cristo Gesù, il Signore.

notiziecristiane.com

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook