Il Noah di Aronofsky è un satanista? Alcuni particolari inquietanti

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nohasorereregtrLa maggior parte degli argomenti che tratteremo sono ripresi dall’ottimo articolo Sympathy For The Devil, scritto dal teologo Brian Mattson dell’Università di Aberdeen e Senior Scholar di Teologia Pubblica presso il Center For Cultural Leadership. Negli Stati Uniti l’analisi del teologo è diventata virale, tanto che è stato costretto a realizzare un video per rispondere ai commenti. Tenteremo di riassumere il suo punto di vista e aggiungeremo alcuni particolari, a nostro avviso importanti, che il professor Mattson ha tralasciato. Premessa: anche se quasi tutti (me compreso) hanno pensato che il Noah di Aronofsky fosse la trasposizione cinematografica della storia di Noè narrata nella Bibbia, in realtà il film non è stato presentato in questo modo da nessuna parte. Noah, semplicemente, non è basato sulla Bibbia, è basato su altro. Seconda premessa: anche se ci sono delle differenze tra la gnosi, la cabala e il satanismo (tutte dottrine care alla massoneria), non abbiamo, in questa sede, il tempo per trattarle.

 Per chi volesse approfondire vi rimandiamo alla lettura di questo articolo. Noi ci limiteremo a considerarne i punti in comune: nel satanismo si adora Satana, nello gnosticismo si adora il serpente che diede la conoscenza ad Adamo ed Eva, nella cabala il serpente diventa Lucifero ma il risultato non cambia. Il serpente svolge un ruolo importante anche nel film di Aronofsky. Nella simbologia massonica, il serpente che si morde la coda, l’Uroboro (nell’immagine lo vedete con al centro la squadra e il compasso), rappresenta la congiunzione degli opposti (la coda e la testa si sovrappongono). È uno degli obiettivi massonici: fare in modo che il male diventi bene e il bene diventi male, che Satana sia considerato buono e il Dio cattolico cattivo, in barba all’odiato (da loro) principio di non contraddizione, in cui il bene è il bene e non potrà mai diventare male e viceversa. Come tenta, la massoneria, di raggiungere l’obiettivo sovvertendo le regole morali insite in ogni uomo? Anche attraverso la propaganda, e Hollywood, in questo, riveste un ruolo fondamentale. Queste basi erano necessarie perché adesso tenteremo di dimostrare come Noah, dall’inizio alla fine, sia un lungo tentativo, l’ennesimo, di invertire bene e male, e purtroppo, se in tanti hanno visto il film e non se ne sono accorti, il tentativo è semi riuscito.

Il serpente

1. Il film inizia con la “benedizione” di Lamec al figlio Noè. Lo strano rito, ovviamente assente nel testo biblico, si compie con la pelle del serpente dell’Eden avvolta sul braccio del padre di Noè. Per quale motivo il serpente tentatore è utilizzato per una “benedizione”? Il serpente che fa mangiare il frutto della conoscenza è considerato, dagli gnostici, il vero dio. Gnosi, infatti, vuol dire conoscenza. Ma la conoscenza viene simboleggiata anche dalla luce e il portatore di luce è Lucifero.

2. Durante una delle visioni di Noè, si vede il serpente dell’Eden che si avvicina a Eva e nel movimento perde la pelle. È la conferma che la pelle utilizzata da Lamec sia proprio quella del famoso rettile…

3. Verso la fine del film, dopo il combattimento tra Noè e il “cattivo” del film, Tubal-Caim, il nostro eroe recupera la pelle del serpente e, subito dopo, c’è il colpo di scena. Tratteremo in seguito questo passaggio, per il momento ci basti notare come il serpente sia presente dall’inizio alla fine del lungometraggio.

Adamo ed Eva

1. Il primo uomo e la prima donna sono diversi da come vengono descritti nella Bibbia: mentre nella Genesi l’uomo e la donna sono figli di Dio fatti di carne ed ossa, nel film, prima del peccato originale, sono esseri fatti di luce. Perché? Il rimando è di nuovo gnostico. A svelarcelo è il teologo Brian Mattson che cita una setta gnostica del II secolo dopo Cristo: Adamo ed Eva in origine possedevano corpi sottili, luminosi e, per così dire, spirituali. Ma quando sono venuti qui, i corpi sono diventati scuri, grassi e indolenti. Lo stesso teologo ci dimostra la corrispondenza tra gnosi e cabala, citando The Kabbalah, un’opera del 1800 scritta da Adolphe

Franck, in cui viene riportato un passo dello Zohar, testo sacro della cabala: Quando il nostro padre Adamo abitava nel Giardino dell’Eden era vestito, come tutti in cielo, con vesti fatti di una luce superiore. Quando è stato espulso dal Giardino dell’Eden e costretto a sottoporsi alle necessità di questo mondo, cosa è accaduto? Dio, dicono le Scritture, ha fatto per Adamo e la sua sposa tuniche di pelle e li ha vestiti; prima di questo vestivano tuniche di luce, della luce più alta che c’era nell’Eden.

2. Nella prima parte del film è lo stesso Aronofsky che ci conferma l’intuizione del teologo, quando Sem chiede al padre “È una miniera Zohar?”, riferendosi al luogo che stanno per attraversare. 3. Nella visione gnostica/cabalistica, il Dio cattolico è un dio cattivo, perché imprigiona Adamo ed Eva, esseri divini fatti di luce, all’interno della materia.

I vigilanti

1. Nel film sono presenti degli esseri mostruosi chiamati “vigilanti”, naturalmente assenti nella Genesi. Come Adamo ed Eva, erano esseri fatti di luce, imprigionati poi da dio in un corpo di pietra.

2. In realtà sono degli angeli caduti, come si vede bene in una scena del film. Gli angeli caduti, secondo la Bibbia, sono dei demoni. Nel film invece, i viglianti sono buoni, tanto che aiuteranno Noè a costruire l’arca e combatteranno al suo fianco. La conferma che siano demoni sta nei loro nomi: Semyaza, Magog e Rameel, demoni della cabala. Il teologo Mattson, inoltre, ha ritrovato nelle loro strane forme i caratteri delle lettere ebraiche.

3. Sempre il testo sacro Zohar ci informa che: Tutte le cose di cui è composto questo mondo, sia lo spirito che il corpo, torneranno al principio e alla radice dal quale sono venute. Esattamente quello che succede ai vigilanti, che gnosticamente, verso la fine del film, si liberano della materia e tornano ad essere pura luce.

4. Quando Noè viene minacciato da tanti uomini “cattivi”, lui risponde di non essere solo. Secondo voi si riferisce alla presenza di Dio o ai vigilanti/demoni? Ma ai demoni, ovviamente, che subito dopo arrivano in soccorso.

Matusalemme

1. Matusalemme, il nonno di Noè, si comporta come uno sciamano. Tra pozioni, sortilegi e talismani, sembra più un personaggio del Signore degli Anelli piuttosto che della Bibbia. 2. In una scena si vede Matusalemme uccidere degli esseri umani pur di salvare i vigilanti/demoni.

Gli animali innocenti e gli uomini da sterminare

1. Nel film la famiglia di Noè, a differenza di tutte le altre, segue una dieta vegetariana. Sembrerebbe che sia questa la discriminante. I vegetariani sono i buoni e tutti gli altri, siccome mangiano la carne, sono cattivi da sterminare. Ovviamente questa libera interpretazione di Aronofsky contraddice in pieno il messaggio biblico. Nella Bibbia da nessuna parte è vietato agli uomini di mangiare carne. Anzi, Dio è chiaro: l’uomo è la creatura prediletta, fatta a Sua immagine, a differenza di animali e vegetali.

2. Nel film viene ribaltata completamente questa visione. Dio scatena il diluvio per sterminare gli uomini cattivi che stanno distruggendo la terra e salvare solo gli animali innocenti. Qui entra in ballo anche il paganesimo, rappresentato dalla dea natura, la madre terra. Per Dio la terra è solo la scenografia e ciò che conta è l’individuo mentre per Aronofsky dio sarebbe interessato a salvare la terra proprio dagli individui che la distruggono.

3. L’unico che dice la verità su questo punto, è proprio il cattivo Tubal-Caim, quando all’interno dell’arca ha un dialogo con Cam il vegetariano.

4. Noè, alla fine, diventa colui che vuole distruggere ciò che rimane dell’umanità: sé stesso, sua moglie, i suoi figli e pure i nipoti che ancora non nascono. Se avesse potuto avrebbe fatto abortire la madre dei suoi nipoti. Strano che Aronofsky non ci abbia pensato… Il tutto per salvare il pianeta terra e gli animali innocenti.

La ribellione a Dio e il gran finale

Secondo Noè sarebbe stato dio stesso a chiedergli di terminare l’umanità. Per questo motivo il nostro eroe, quando viene a sapere che la donna di suo figlio è incinta, decide che avrebbe ucciso il bambino se questo fosse stato femmina, per paura che l’umanità potesse ricominciare a popolare la terra. Ovviamente il bimbo non è solo femmina, ma sono due gemelle. Noè non ci vede più. Prende un coltello ed è deciso a compiere ciò che secondo Aronofsky era il volere di dio. Mentre sta per sgozzare le bimbe in braccio alla madre disperata, Noè ci ripensa, e salva le bambine. Questo è il paradosso nel paradosso: dio avrebbe chiesto a Noè di fare qualcosa di riprovevole e quindi dio è cattivo. Ma Noè, ribellandosi a Dio, non commette il duplice infanticidio e fa qualcosa di buono. Quindi ribellarsi a dio sarebbe cosa buona e giusta. L’inversione totale del bene e del male è compiuta. Ma perché Noè cambia idea? Giusto un attimo prima aveva ritrovato la pelle del serpente, il serpente buono che offre la conoscenza ad Adamo ed Eva, colui che ha portato la luce all’umanità. E infatti, come Lucifero, il primo a ribellarsi a Dio, Noè, subito dopo, lo imita.

 di Daniele Di Luciano –

Fonte: http://www.losai.eu/

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