NON POSSIAMO TACERE… ANNUNCIAMO IL VANGELO!

Ho avuto modo di conoscere il fratello Abramo, protagonista della testimonianza in un culto. Certamente non era il primo culto cui assistevo, ma rimasi colpita dalla passione mentre suonava la chitarra insieme ai giovani della comunità. Benché fosse per la sua chiesa, il punto di riferimento designato da Dio, umilmente era un tutt’uno con il gruppo musicale. Ai miei occhi apparve come uno dei tanti confratelli al servizio di Dio. Solo alla fine del culto seppi che era un pastore della chiesa.

“Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza ma volentieri secondo Dio; non per vile interesse, ma di buon animo; non spadroneggiando sulle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce”.  1 Pt. 5:1-4

Mi chiamo Abramo Chinnici ho 54 anni, sono nato in una famiglia che ha conosciuto la verità. I miei genitori si unirono in matrimonio giovanissimi, tant’è vero che mia madre aveva solo diciotto anni e benché avessero il desiderio di consolidare la loro unione con la nascita di un figlio, i medici diedero parere sfavorevole sostenendo che la mamma essendo sterile, non avrebbe mai procreato. Cinquant’anni fa non vi erano le conoscenze mediche attuali e nemmeno le ecografie. Certamente i medici non erano a conoscenza che i piani di Dio erano ben lontani dalla loro diagnosi e che la fede esercitata dai miei genitori avrebbe dato inizio a una famiglia numerosa, infatti, sono il primogenito di sette figli. La diagnosi dei medici non scoraggiò papà e mamma anzi ne fecero oggetto di preghiera alla presenza di Gesù.

“Ancora io vi dico che, se due di voi si accordano sulla terra per domandare qualunque cosa, questa sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli. Poiché dovunque due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro.” Matteo 18:19-20

Il giorno della mia nascita, avvenuta di sera, mio padre mentre era al lavoro sentì la voce di Dio dirgli chiaramente: “E’ nato Abramo!”.  Sottolineo, che secondo tradizione avrei dovuto chiamarmi Giuseppe come il nonno ma i miei genitori quando si unirono in preghiera promisero che il loro primogenito.  Lo avrebbe servito.

Sin da piccolissimo era attratto dalla musica o qualsiasi cosa faceva rumore. In chiesa cercavo di poter esprimere musicalmente ciò che il mio cuore sentiva e ogni strumento musicale, dai cembali a corde o a fiato diveniva complemento per la lode o l’adorazione. Frequentavo casa e chiesa e non conoscevo nulla del mondo e volli viverlo e sperimentarlo durante la mia adolescenza. Ebbi modo di approfondire la mia ricerca con una cerchia di amici; tutti bravi ragazzi ma attratti da quello che il mondo offriva. Anch’io ne fui attratto per un tempo ma non perdurò molto e scelsi Gesù.

Crescendo nelle vie del Signore mi appassionai sempre di  più alla musica e all’epoca le vacanze scolastiche, le trascorsi in tenda nel corso della campagna evangelistica e li iniziai come fonico improvvisato. Nel giro di breve tempo iniziai a studiare mentre amplificai maggiore esperienza nella radio emittente fondata da mio Padre. Tutte le opportunità circostanziali fecero parte di un percorso profilato a imparare e a rendere eccellente il talento che il Signore mi donò per la Sua Grazia. Non sempre papà era presente in chiesa per motivi di lavoro e ricordo che mi spronava sempre alla predicazione, ma cercavo sempre di evitarla, non mi sentivo pronto e declinavo invitando gli anziani a cantare o offrire una testimonianza e aggiungo che le serate di Lode e adorazione nella chiesa di Palermo iniziarono cantando e suonando al Signore ed io, giorno dopo giorno mi disponevo nelle sue mani suonando la chitarra e innalzando canti alla Gloria di Dio.

Mentre eseguivo i brani, il mio cuore traboccava di riconoscente ringraziamento per l’adempimento delle Sue promesse; Dio esaudì i miei desideri ed elargì benedizioni e come non ringraziarlo sempre ?

 

 “… In ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.1Tessalonicesi 5:18

 

Inaspettatamente un giorno il Signore si servì di un conservo proveniente dalla California; mi disse che avrei servito Dio salendo su tantissimi pulpiti. Ritenni improponibile tali eventi, sino allora non mi ero quasi mai allontanato dalla mia Palermo se non per sporadiche visite. Per mio padre fu una parola da parte di Dio che si realizzava per ciò che promise: “Se mi darai progenie mio figlio ti servirà!”.

 

Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti.”  Filippesi 4:6

 

Quel giorno, ricordo ancora oggi, la chiesa era gremita, la gloria di Dio era palpabile, il pastore californiano amministrava e parlava in altre lingue, mentre suonavo la mia chitarra, parlavo in lingue e fu la prima volta che compresi le parole che rivolgevo al Signore; in quell’occasione pregai: “Signore Io voglio servirti ma non voglio più cantare e suonare così. Voglio che qualcosa accada. Da oggi in poi, Signore se tu mi ascolti; fa che ogni singola canzone che canterò ogni singola nota che suonerò sia benedetta da te e dai tuoi angeli”. Mi parve una preghiera in lingue un poco strana perché mai avevo innalzato una supplica così.

Poco dopo, quando tutta l’assemblea ritornò al loro posto, il pastore guardandomi mi fece cenno di accostarmi e lasciai la chitarra e lo raggiunsi.  Lui ripeté testualmente parola per parola di quanto poc’anzi avevo rivolto in lingue al Signore: “Poiché tu hai chiesto al Signore, non voglio più cantare suonare così, ti chiedo che ogni singolo e ogni singola nota sia Benedetta da me e dai miei angeli, lo confermo dal cielo!”. Una sensazione di gioia, di emozione e di stupore mi fecero tremare le gambe tanto da farmi cadere; il Signore mi rispose tramite il fratello che non avrebbe potuto sentirmi né tantomeno conoscere la mia preghiera.

In seguito durante le campagne evangelistiche o durante i culti, bastava il suono dei primi due accordi e puntualmente si verificavano manifestazioni demoniache nelle persone che entravano per la prima volta in tenda, Dio si rivela in potenza battezzando di Spirito Santo; fedelmente Dio palesava la Sua presenza in maniera gloriosa e i cantici divennero un’autostrada per l’ ascolto della parola predicata dal Pastore .

Acclamate al Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza.  Riconoscete che il Signore è Dio; egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo. Varcate le sue porte con inni di grazie, i suoi atri con canti di lode, lodatelo, benedite il suo nome; poiché buono è il Signore, eterna la sua misericordia, la sua fedeltà per generazione”. Salmo 100

Ventuno anni fa Dio mi mandò al Nord, a Milano! Fu l’adempimento della profezia precedente che mi fu annunciata tanto tempo prima, avrei visitato tanti pulpiti e in verità sono su tantissimi pulpiti insieme a musicisti cristiani italiani, stranieri e nella tenda degli zigani in modo strabiliante abbiamo visto la potenza dell’Altissimo. Attraverso la mia musica e il mio lavoro ho conosciuto e servito Dio in diverse città insieme a molti fratelli noti  e meno noti con cui ho pregato e glorificato Dio… esperienze uniche e indimenticabili!

“E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, perché andrai davanti al Signore per preparare le sue vie, per dare al suo popolo conoscenza della salvezza mediante il perdono dei loro peccati, grazie ai sentimenti di misericordia del nostro Dio; per i quali l’Aurora dall’alto ci visiterà (e)

per risplendere su quelli che giacciono in tenebre e in ombra di morte, per guidare i nostri passi verso la via della pace”.  Luca 1:76-79

 


Carissimi lettori e lettrici, la testimonianza che avete letto vuole essere un incoraggiamento per tutti ma soprattutto per i giovani. La chiesa è un dono per l’umanità. La chiesa non è costituita solo da persone anziane, e non è luogo noioso dove tutto è un po’ così astratto, come qualcuno può pensare. La chiesa è il luogo dove insieme ci si riunisce gioiosamente, chiesa è anche “dove due o tre sono radunati nel mio nome” dice il Signore; è il luogo migliore dove Dio può parlarti e dove tu puoi sentire la Sua presenza. Un insieme dove tanti giovani si riuniscono per glorificare Dio e condividono gioia e diletto nello stare uniti. Chiesa è il luogo dove Dio parla.

Dio risolve ogni problema, Dio Ascolta la tua preghiera. Noi siamo chiesa e qui sulla terra siamo dignitari dell’autorità di Dio fintanto del ritorno di Cristo Gesù.

“Questo è tempo di semina E tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.” Colossesi 3:17

 

Dio vi benedica e vi dia coraggio di proseguire senza mollare, perché Dio vuole utilizzare anche te secondo le tue capacità in luoghi dove io o altri non possono e solo voi potete attivarvi secondo le vostre capacità e le vostre qualifiche. Le aree dove lavorate possono divenire campi fertili come in altri spazi nel mondo secolare.

Non conosciamo la volontà Divina ma Dio può usarsi di chiunque: sportivi, politici, uomini e donne di qualsiasi razza o estrazione sociale per divulgare il messaggio del Vangelo.

Lella Francese

 

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