Oggi “Eclissi di sole”, per gli astronomi è un’occasione di studio

_1280px-solar_annular_eclipse_of_january_15_2010_in_jiTra le 9:00 e le 11:45 di mattina, la Luna si frapporrà tra Terra e Sole, oscurando la luce della stella. In Italia, purtroppo, sarà possibile vedere l’evento solo parzialmente: nel momento clou, il Sole sarà coperto più o meno per la metà dal nostro satellite (i più fortunati sono quelli che vivono al Nord, dove si arriverà a una copertura di quasi il 70%). Per non arrivare impreparati, ecco il nostro vademecum essenziale.

1. Appartiene alla famiglia Saros Sì, anche le eclissi hanno una famiglia. Quella del 20 marzo, in particolare, fa parte della cosiddetta famiglia Saros, un gruppo di eclissi in cui la Luna si trova pressappoco nella stessa posizione rispetto al proprio nodo (il punto in cui l’orbita del nostro satellite interseca quella terrestre) e alla stessa distanza dalla Terra. In particolare, la prossima eclissi appartiene a Saros 120, una serie in cui ogni evento è separato dal precedente (e successivo, naturalmente), di 6.585,3 giorni, ovvero 18 anni, 10 giorni e 8 ore.

2. Dove e quando L’eclissi inizierà poco dopo le nove di mattina, con un orario leggermente diverso a seconda della località: prima a Cagliari (9:16), poi a Roma (9:23), a Milano (9:24), a Napoli (9:25), e infine a Lecce e Trieste (9:30). Il massimo oscuramento dipenderà dal punto di osservazione: ad Aosta il disco solare sarà coperrto del 67,2%, mentre a Siracusa l’oscuramento non supererà il 39,7%.

3. E se ci sono le nuvole? Se, sfortunatamente, il cielo dovesse essere coperto, si potrà seguire l’evento in diretta streaming con il commento dell’astrofisico Gianluca Masi. L’eclissi sarà monitorata momento per momento dagli occhi del Virtual Telescope Project.

4. Occhio agli occhi Attenzione. Anche se il Sole è oscurato, non è consigliabile guardarlo a occhio nudo, pena danni permanenti alla vista. E neanche utilizzare strumenti artigianali come radiografie o occhiali da sole. Meglio acquistare filtri e occhiali appositi: per esempio, occhiali da saldatore con indice di protezione pari almeno a 14.

5. Ma c’è ancora luce! Se vi aspettate che scenda improvvisamente la notte, siamo spiacenti di deludervi. Non saremo precipitati di colpo nell’oscurità più totale. La diminuzione parziale di luce solare provocata dall’eclissi potrà essere avvertita, per esempio, prendendo un punto di riferimento, come un edificio, e guardandolo a intervalli regolari per notare il cambio di illuminazione e aggirare il meccanismo naturale di compensazione della luce da parte di occhi e cervello.

Le eclissi non sono solo uno spettacolo, ma sono anche fenomeni importanti per gli astronomi, perché consentono di fare osservazioni particolari, come quelle della corona solare (esistono oggi per la verità metodi che permettono di «eclissare» il Sole in modo artificiale, tramite degli strumenti chiamati coronografi). Sempre durante un’eclisse, quella del 1919, l’astrofisico inglese Arthur Eddington poté misurare lo spostamento della posizione delle stelle vicino al disco solare, fornendo la prima prova sperimentale dell’allora giovanissima teoria della Relatività generale proposta da un certo Einstein

Francesco Comito – notiziecristiane.com

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