Oggi il Signore ci invita ad avere un rapporto di comunione più profondo con Lui

Giacomo 5:10, 11 | “Fratelli miei, prendete come modello di sofferenza e di pazienza i profeti, che hanno parlato nel nome del Signore. Ecco, noi proclamiamo beati coloro che hanno perseverato; avete udito parlare della pazienza di Giobbe, e avete visto la fine riservatagli dal Signore, poiché il Signore è pieno di misericordia e di compassione“.

In un mondo e in una società che offrono solamente “incertezze, instabilità e violenza” diventa difficile per ognuno di noi mantenere salda e perseverante la propria fede a motivo della sofferenza alla quale siamo soggetti, ma quali figli dell’Altissimo non dobbiamo scoraggiarci e demordere anzi dobbiamo rivolgere il nostro sguardo in alto e guardare alla meta dove stiamo camminando e dove siamo diretti (Giobbe 1:21,22 “E disse: «Nudo sono uscito dal grembo di mia madre e nudo vi ritornerò. L’Eterno ha dato e l’Eterno ha tolto. Sia benedetto il nome dell’Eterno». In tutto questo Giobbe non peccò e non accusò DIO di alcuna ingiustizia.”). Il nostro cammino si sà che è fatto anche di tante difficoltà, intoppi, contrattempi, imprevisti e soprattutto sappiamo che ci tocca portare la nostra croce così come anche Gesù, il nostro modello di fede per eccellenza, ha portato la sua croce per percorrere la Via Crucis quella via che lo ha condotto alla morte (Ebrei 12:1,2 “Anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio“). A differenza di Gesù, che tramite la sua morte ci ha aperti l’accesso ai cieli, noi invece stiamo portando la nostra croce non per andare a morire ma stiamo camminando verso quella via che ci conduce alla vita e vita in abbondanza (Giobbe 19:25,26 “Ma io so che il mio Redentore vive e che alla fine si leverà sulla terra. Dopo che questa mia pelle sarà distrutta, nella mia carne vedrò Dio. Lo vedrò io stesso; i miei occhi lo contempleranno, e non un altro. Il mio cuore si strugge dentro di me. Se dite: “Perché lo perseguitiamo?”, quando la radice di questi mali si trova in me, temete per voi stessi la spada, perché l’ira porta la punizione della spada, affinché sappiate che c’è un giudizio»”).

Se vogliamo essere proclamati “beati” dobbiamo armarci di tanta pazienza e perseverare fino alla fine, malgrado la nostra sofferenza, così come fece Giobbe (Giobbe 2:3 ” «Hai notato il mio servo Giobbe? Poiché sulla terra non c’è nessun altro come lui, che sia integro, retto, tema DIO e fugga il male. Egli si mantiene saldo nella sua integrità, nonostante tu mi abbia istigato contro di lui per rovinarlo senza alcun motivo»”). Possiamo avere questa attitudine solamente se abbiamo, così come lo aveva Giobbe, un rapporto di comunione profondo con il Signore.

Ecco perchè oggi è il giorno che il Signore nostro Dio ci invita ad avere un rapporto di comunione più profondo con Lui.

Le persone possono non conoscere i dettagli per i quali stiamo soffrendo, ma Dio li conosce ed ai suoi occhi non passano inosservati ed anche se oggi è il giorno di sconfitta per noi, quel giorno dove con gli occhi umani sembra che stiamo perdendo tutto in realtà la risposta ai nostri disastri è chiara e semplice. Noi oggi stiamo perdendo tutto, stiamo soffrendo terribilmente, il dolore ci sta dilianando ma questo non deve impedirci nel dialogare con costanza e perseveranza con il Signore mantenendo così costante la nostra intima relazione e la nostra intima comunione con Lu (Giobbe 42:1,4 ” Allora Giobbe rispose al Signore e disse: Comprendo che puoi tutto e che nessuna cosa è impossibile per te. Chi è colui che, senza aver scienza, può oscurare il tuo consiglio? Ho esposto dunque senza discernimento cose troppo superiori a me, che io non comprendo. «Ascoltami e io parlerò, io t’interrogherò e tu istruiscimi»”). Non c’è una spiegazione alle nostre sofferenze ma sicuramente ci sarà, nei tempi perfetti stabiliti da Dio, una risposta da parte Sua.

Da parte nostra dobbiamo ravvederci e restaurare la nostra comunione con il Signore, così come fece Giobbe, il nostro unico e vero tesoro è Dio dunque l’unica cosa che conta veramente nella nostra vita è di non perdere mai la nostra comunione con Dio (Giobbe 10:15 “Se sono malvagio, guai a me! Anche se fossi giusto, non oserei alzare il capo, sazio come sono d’ignominia e vedendo la mia miseria“), sopportando le sofferenze e le prove con l’aiuto del Consolatore, Soccorritore e Guida che Gesù ci ha lasciati. Ecco che non siamo stati lasciati da soli (Giovanni 16:5,11 “Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai? Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. Quanto al peccato, perché non credono in me; quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più; quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato“; Giovanni 16:5,14 ” Ma ora vado da colui che mi ha mandato, e nessun di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Tuttavia io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo di peccato, di giustizia e di giudizio. Di peccato, perché non credono in me; di giustizia, perché io vado al Padre e non mi vedrete più; di giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato. Ho ancora molte cose da dirvi, ma non sono ancora alla vostra portata. Ma quando verrà lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutte le cose che ha udito e vi annunzierà le cose a venire. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve lo annunzierà“).

La cosa più straordinaria è, per ognuno di noi, essere coscienti che Dio ha sempre ogni cosa sotto il suo stretto controllo e che le circostanze non cambiano il suo invito a confidare in Lui e nella sua infinita bontà (Giobbe 42:10,15 ” Dio ristabilì Giobbe nello stato di prima, avendo egli pregato per i suoi amici; accrebbe anzi del doppio quanto Giobbe aveva posseduto. Tutti i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo e mangiarono pane in casa sua e lo commiserarono e lo consolarono di tutto il male che il Signore aveva mandato su di lui e gli regalarono ognuno una piastra e un anello d’oro. Il Signore benedisse la nuova condizione di Giobbe più della prima ed egli possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine. Ebbe anche sette figli e tre figlie. A una mise nome Colomba, alla seconda Cassia e alla terza Fiala di stibio. In tutta la terra non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe e il loro padre le mise a parte dell’eredità insieme con i loro fratelli. Dopo tutto questo, Giobbe visse ancora centoquarant’anni e vide figli e nipoti di quattro generazioni. Poi Giobbe morì, vecchio e sazio di giorni“), il giorno della nostra restaurazione è vicino e quel giorno il Signore ci restituirà tre volte di più di quello che il nemico ci ha rubati.

Conclusioni: Manteniamo costante la nostra comunione con il Signore in ogni tempo, situazione e circostanza;  non perdiamo di vista chi siamo e dove stiamo andando perchè il Signore torna presto; restiamo consapevoli che nulla può accaderci senza il suo permesso e che il Signore è nel controllo di ogni cosa nella nostra vita; continuiamo a confidare nelle sue promesse e nella sua bontà perchè la sua fedeltà dura in eterno; il giorno della nostra restaurazione è vicino e quel giorno ci sarà restituito il triplo di quello che abbiamo perso.

Luisa Lanzarotta | Notiziecristiane.com

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