Alcuni avevano trovato riparo, la notte, sotto quella rampa. Troppi rischi per la loro stessa sicurezza, oltre che per quella dei passanti, e per le condizioni igieniche del posto. Ma, a sentire i volontari che si occupano dei senzatetto, «la cacciata è per lo spettacolo che questi poveri davano all’ingresso principale della città». Per il comandante della polizia municipale, Lorenzo Panizzolo, sarebbe stato più saggio far intervenire l’unità di strada che per conto del Comune si occupa di procurare un posto letto a chi non ce l’ha. «Cerchiamo in tutti i modi di aiutarli – conferma Maria Francesca Santaterra – coordinatrice dell’unità, cercando almeno di ospitarli a turno una notte nelle nostre case di riferimento, mettendo al riparo anzitutto le donne, che sono le più fragili».
Ogni giorno, per altro, dai volontari arrivano alimenti e coperte che vengono distribuiti. E tutte le mattine, dalle 10 a mezzogiorno, alcuni volontari ripuliscono i luoghi del presunto riposo notturno da ogni tipo d’immondizia, soprattutto siringhe. Nelle notti di minore precarietà, i clochard vanno a bivaccare sulla terrazza esterna degli uffici del personale viaggiante delle ferrovie, a pochi metri dal primo binario dove transitano ogni giorno 54 convogli ad alta velocità.
La grande consolazione in questa vicenda, per quei fratelli senzatetto che hanno fede e credono in Dio sta nelle parole dell’altissimo: “Gli ultimi saranno i primi nel regno dei Cieli”.
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