Passa la vita, come fosse un momento; non tornan più ne glorie o giovinezza; sopra i ricordi, gli anni son come il vento, che lascian dentro il cuore l’amarezza.
Per tanto tempo, lo sguardo a questo mondo, che a vanità il corso suo non ferma, ei dona un plauso, all’esser vagabondo, che nello spirto crederà l’eterna.Eterna crederà la sua grandezza, dominator sentire il suo potere;
ma dominato dalla debolezza, di schiava vita, ma non di cose vere.
Ov’è la vita se viver per avere, e poi lasciar la terra alla sua terra;
se si è lottato contro al Suo volere, precario il cuor tenebre ne serra.
Basso restò il capo a questo solco, tracciato dall’umano tuo vedere;
dimenticasti alzare al cielo il volto, per riguardare al Santo Suo sapere.
Finito il giorno, penombra del declino, resterà solo pensiero di grandezza,
“cos’ero prima” ricorda a capo chino, di affanno speso a scelleratezza.
“Non ripotrò passare un’altra volta” “Non tornerò di nuovo e cominciare”
Tutto è passato, restar di vita stolta, fatta di inutil lotta ed or lasciare.
D’un giorno nasce e secca il fior dell’erba, così la vita che alfin finì vigore;
ma il tutto è all’uom che alla sua fine serba, l’amor di DIO e il santo SUO timore.
Davide Dilettoso
[notiziecristiane.com]
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