Pedofilia, arrestato novizio misilmerese

palazzotto-giusto-francescoSi tratta di Giusto Francesco Palazzotto, accusato di violenza sessuale su minori e adescamento.

Adescava giovanissimi su Facebook. Gli investigatori della polizia postale hanno scoperto la doppia vita di un novizio appartenente all’Ordine dei Cusmaniani, si tratta di Giusto Francesco Palazzotto, 46 anni, di Misilmeri.
L’uomo è finito agli arresti domiciliari. Le indagini hanno fatto emergere che il novizio utilizzava alcuni profili del social network per tentare di adescare minorenni, attraverso espliciti riferimenti di natura sessuale. Non celava il suo status ecclesiale, anzi questo ero lo spunto per avviare le conversazioni.
Dopo le prime denunce, i poliziotti hanno avviato le indagini, raccogliendo altre testimonianze. Durante una perquisizione a casa dell’uomo, sono poi emersi file pedopornografici all’interno di alcuni computer, che sono adesso sequestrati e messi a disposizione della procura di Palermo, che conduce le indagini.
L’inchiesta della polizia postale ha scoperto che il novizio non si era limitato soltanto ad approcci sui social network, ma aveva anche avvicinato alcuni giovanissimi parrocchiani. Alcuni erano stati costretti a subire pesanti attenzioni. Qualcuno ha denunciato, e adesso i racconti degli abusi sono finiti nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Palermo su richiesta del pool coordinato dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca. Palazzotto è accusato di violenza sessuale su minori, di adescamento di minori e di detenzione di materiale pedopornografico.
Le indagini proseguono. Gli investigatori della polizia postale, guidati dal dirigente Enzo Macrì, ritengono che le vittime del novizio, nell’ultimo periodo impegnato nella chiesa del Cuore eucaristico di Gesù, in corso Calatafimi, a Palermo, siano molte di più di quelle individuate.
L’indagine ha potuto contare sulla collaborazione di Facebook per ricostruire i flussi telematici del novizio e soprattutto i messaggi incriminati. Un lavoro non semplice, compiuto da una squadra di investigatori online, che lavora nel palazzo delle Poste centrali, in via Roma.
Tratto da La Repubblica – Palermo | www.misilmeriblog.it/

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook