Tra i Paesi ‘boia’, la Cina è in testa seguono l’Iran, l’Iraq, l’Arabia Saudita. Sono state 3.967 le esecuzioni nel 2012, a fronte delle 5004 dell’anno precedente. Lo rende noto il Rapporto annuale sulla pena di morte stilato da Nessuno tocchi Caino secondo il quale solo la Cina ne ha effettuate 3.000, 1.000 in meno dell’anno scorso. Tra i primi paesi ‘boia’ del 2012 seguono l’Iran (580), l’Iraq (129), l’Arabia Saudita (84). Il Rapporto, ha spiegato nel suo intervento Elisabetta Zamparutti di Nessuno tocchi Caino, conferma l’evoluzione positiva verso l’abolizione della pena di morte nel mondo ed evidenzia un calo delle esecuzioni rispetto agli anni precedenti. Nel 2011, infatti, ce ne sono state 5.004; almeno 5.946 nel 2010 e almeno 5.741 nel 2009. Il calo delle esecuzioni si giustifica con la significativa riduzione stimata in Cina ma anche con il fatto che nel 2012 e nei primi sei mesi del 2013, non si sono registrate esecuzioni in tre Paesi: Egitto, Singapore e Vietnam, che le avevano effettuate nel 2011. Tuttavia, sette Paesi hanno ripreso le esecuzioni: Botswana (almeno 1), Gambia (9), Giappone (7), India (1) e Pakistan (1) nel 2012; Indonesia (1), Kuwait (5) e Nigeria (4) nel 2013.
Amnesty International si oppone incondizionatamente alla pena di morte, ritenendola una punizione crudele, disumana e degradante ormai superata, abolita nella legge o nella pratica (de facto), da più della metà dei paesi nel mondo. La pena di morte viola il diritto alla vita, è irrevocabile e può essere inflitta a innocenti. Non ha effetto deterrente e il suo uso sproporzionato contro poveri ed emarginati è sinonimo di discriminazione e repressione.
Nel 1977, quando Amnesty International partecipò alla Conferenza internazionale sulla pena di morte a Stoccolma, i paesi abolizionisti erano appena 16. Oggi, piu’ di due terzi dei paesi al mondo ha abolito la pena capitale per legge o nella pratica. Un numero di abolizionisti, 140, che ha ampiamente superato quello dei mantenitori, che sono 58, ma ancora non basta. La tendenza mondiale verso l’abolizione della pena di morte ha conosciuto negli anni ’90 una decisa accelerazione, sostenuta dai principali organi internazionali come la Commissione sui diritti umani dell’Onu. A partire dal 2007 fino al 2012, l’Assembla generale dell’Onuha approvato una risoluzione che chiede una moratoria sulle esecuzioni e impegna il Segretario generale dell’Onu a riferirne l’effettiva implementazione e a riportare tale verifica successive sessioni dell’Assemblea. Tali risoluzioni, sebbene non vincolanti, portano con sé un considerevole peso politico e morale e costituiscono uno strumento efficace nel persuadere i paesi ad abbandonare l’uso della pena di morte.
A leggere questi numeri, il nostro pensiero va a quanti, nel braccio della morte, attendono il boia, che speranze ora hanno! Molte saranno vane, altre no, di certo ora hanno una speranza. Penso alla gioia provata dai parenti dei “segnati“. Attività, fervore, forse si organizzeranno nuovi e più vigorosi movimenti, preghiere, alle quali mi unisco.
Ci auguriamo che la pena di morte venga cancellata, mi rendo conto che è facile dirlo se non sei stato vittima di un brutale crimine, penso ai miei figli, ma anche a tutti i figli di Dio che soffrono per causa di un folle omicida. Ma ritengo giusto che uno Stato non diventi criminale come il “segnato“. Lo stesso vale, e a ben più ragione, se ve ne potesse essere, per quei regimi totalitari che fanno della pena dio morte non una “giustizia” ma una epurazione fisica dei “dissidenti”. Se si può provare tanta gioia, ed è molto logico, nella speranza di non morire tra le mani del boia, che gioia si potrà provare avendo la speranza di non finire nell’oblio. Nella morte eterna, nell’inferno. Cioè che gioia si può provare quando si realizza nella propria mente, nel proprio cuore l’Eternità, la Vita Eterna? Sappiamo che anche se ritardiamo la morte, per una sentenza sospesa, per una malattia curata, per un vivere in maniera “genuina”, la morte è il traguardo della nostra, mia, tua, vita. Possiamo felicitarci per una vita prosperosa, possiamo far finta di non pensarci, possiamo nasconderlo ma….
Quale speranza? – Nell’uomo? E’ fallibile.
Quale futuro? – Nella sapienza dell’Uomo, è ottenebrata.
Quale rimedio? – Medicina, chirurgia? Possono aiutarci, rendiamo grazie, per qualche respiro in più.
Quale legge? – Quella umana? Fallata, come l’autore Quella divina? Ci ha già condannato.
E quindi? Misero Uomo, condannato a vivere sapendo che non può far nulla con le proprie forze per … Vivere. Certo avvolte ottenebriamo la mente. la teniamo occupata, le nostre ambizioni, i nostri traguardi, le nostre sfide, le nostre preoccupazioni, i nostri passi, uno ad uno che, inesorabilmente, implacabilmente ci conducono ad un funerale, mentre ci convinciamo che non moriremo mai e ne scacciamo il pensiero.
Che fare? Fede? Svago sfrenato? Suicidio? No! L’Uomo è malato, e non è in grado di curarsi, ha solo palliativi.
E quindi, cosa si può fare?
Isaia 59:2 ma le vostre iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere la faccia da voi, per non darvi più ascolto. Le vostre mani infatti sono contaminate dal sangue,le vostre dita dall’iniquità; le vostre labbra proferiscono menzogna, la vostra lingua sussurra perversità.
– Capire se sono ammalato:
Romani 3:23 tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio
Efesini 2:8 Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio.
Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; infatti, siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.
Apocalisse 3:20 Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me. Chi vince lo farò sedere presso di me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono seduto con il Padre mio sul suo trono.
La giustificazione attraverso la fede in Cristo
Romani 3:21 Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono – infatti non c’è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio – ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.
Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù.
Romani 5.8 Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, saremo per mezzo di lui salvati dall’ira. Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo anche in Dio per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, mediante il quale abbiamo ora ottenuto la riconciliazione.
Giovanni 1:12 Ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio. In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
Giovanni 5:25 In verità, in verità vi dico: l’ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio; e quelli che l’avranno udita, vivranno.
La risposta? Si chiama GESU’ CRISTO. Lui non è un’etichetta, una religione o un rituale. Riconosciamoci peccatori, senza speranza, abbassiamo la guardia dell’ipocrisia, della superbia, del timore. Apriamo il cuore a Lui, diverrà il nostro Salvatore. Lui ha vinto la morte per noi. In Cristo nessuna moratoria ma cancellazione del peccato e quindi della morte.
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