PENSANDO PER L’EREDE!

79Genesi 24:1 | Or Abraamo era diventato vecchio, d’età avanzata, e il SIGNORE lo aveva benedetto in ogni cosa. 2 Abraamo disse al più anziano dei servi di casa sua, che aveva il governo di tutti i suoi beni: «Metti la tua mano sotto la mia coscia 3 e io ti farò giurare per il SIGNORE, il Dio dei cieli e il Dio della terra, che tu non prenderai per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei in mezzo ai quali abito; 4 ma andrai al mio paese, dai miei parenti, e vi prenderai una moglie per mio figlio, per Isacco».

L’iniziativa di Abramo ci parla della necessità di pensare per gli, non agli, eredi spirituali e ciò non significa che i più vecchi debbono scomparire ma devono preoccuparsi della generazione che cresce dando ad essa un buon esempio, delle opportunità e accompagnarla in un percorso nuovo con fondamenti antichi.

Credo che ciò che è nuovo non deve sostituire il vecchio ma deve invece sviluppare una efficace sinergia e mostrare che nel Corpo di Cristo è meraviglioso ammirare la forza dei giovani unita all’esperienza dei vecchi:

Prov 20:29 | La bellezza dei giovani sta nella loro forza, e l’onore dei vecchi, nella loro canizie.

Questo è il tempo per i padri di guardare ai propri figli non solo come eredi ma anche come atleti da allenare affinché siano in grado di prendere il loro testimone per correre la loro stessa corsa, con la preoccupazione simile a quella di Abramo, dare ad Isacco una moglie non Cananea significa infatti mantenere un fondamento biblico in una società senza fondamenti.

I padri non devono guardare ai figli come loro sostituti ma prima come giovani compagni d’opera perché se è vero che i padri vanno seppelliti solo quando muoiono e anche vero che ai giovani non bisogna fare aspettare la morte dei padri per lavorare nell’opera, se non è mai troppo tardi per servire il Signore non è nemmeno mai troppo presto.

I giovani, a loro volta, devono guardare i loro padri con rispetto e con disponibilità a combattere le loro stesse battaglie ed essere disponibili a ricevere una eredità solo al momento stabilito, il giovane Salomone costruì il tempio ma il materiale glielo preparò suo padre, Davide, e per un tempo hanno lavorato assieme per lo stesso scopo.

Dio parla di unità, e non di frattura, generazionale accomunandola in una potente effusione di Spirito e differenziandola nelle funzioni:

Atti 2:17 Avverrà negli ultimi giorni”, dice Dio, “che io spanderò il mio Spirito sopra ogni persona, i vostri giovani avranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni.

Il Signore sta per dare a tutti la meravigliosa opportunità della riconciliazione, ma ci sarà chi continuerà a vivere nel suo cinico egoismo e chi, invece, distoglierà gli occhi da se stesso e penserà al meglio per gli Isacco, questi non scriveranno le loro memorie ma penseranno al futuro, loro e dei loro figli.

Risplendi!

Tino Di Domenico | Notiziecristiane.com

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