Pordenone: Nuove povertà, la principale nazionalità si conferma quella italiana (23%)

Pordenone – Relazione Annuale del Centro di Ascolto

Chi quotidianamente ascolta le persone in difficoltà che si presentano alla Caritas diocesana e nelle Chiese Cristiane, non solo del nostro territorio, percepisce la gravità rappresentata dalla diffusa mancanza di lavoro. Si incontrano persone che hanno perso l’occupazione, che temono di perderla, che hanno ridotto l’orario di lavoro, che sono in cassa integrazione o in mobilità, uomini e donne che vivono da tempo la frustrazione di un’infruttuosa ricerca di lavoro che sembra non dare speranze. In passato la percentuale dei disoccupati tra le persone incontrate è sempre stata significativa, ma al tempo stesso queste persone presentavano tra le principali la richiesta di aiuto nella ricerca di lavoro. Nel corso di questi ultimi anni ed anche nel 2012 la richiesta di lavoro viene rilevata ormai in numeri irrisori, sia perché i volontari sentono di avere sempre meno risposte, anche in termini di orientamento verso i servizi e le agenzie dedicate al lavoro ed alla formazione, sia perché è sempre più manifesta la stanchezza e la disillusione con cui le persone esprimono questa istanza. Si cominciano a conoscere anche situazioni di piccoli imprenditori colpiti dalla crisi, alle prese con difficoltà economiche che si riflettono anche sulla capacità di far fronte alla quotidianità. La principale nazionalità si conferma quella italiana (23%), al primo posto anche l’anno scorso nonostante avesse evidenziato un calo delle presenze, nel 2012 invece si presenta in decisa crescita (+29%)

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