Porte Aperte: Fede pericolosa

L’attesa è finita: finalmente dopo due anni di restrizioni e lockdown causati dalla pandemia, “Porte Aperte” torna a distinguersi nel panorama internazionale della Chiesa Perseguitata.

Provenienti da gran parte del territorio nazionale e dall’estero, sono state circa 1500 le presenze al 37° Convegno avvenuto in terra di Romagna.

A far gli onori di casa è lo stesso Cristian Nani direttore dell’ associazione onlus: “L’abbraccio (tema del convegno) è una dimostrazione che ci è mancata. L’abbraccio può essere verbale e racconta una storia. L’abbraccio annulla le distanze, ristora, accoglie e crea una comunione intima che supera ogni ostacolo mentale offrendo consolazione profonda e ristorando la nostra anima. L’abbraccio disinnesca le battaglie della nostra vita quotidiana e sconfigge il male!

“Guardate voi all’apparenza delle cose? Se qualcuno è convinto in se stesso di essere di Cristo, consideri anche questo in se stesso: come egli è di Cristo, così anche noi siamo di Cristo. E anche se mi vantassi un po’ di più della nostra autorità, che il Signore ci ha dato per la vostra edificazione e non per la vostra distruzione, non ne sarei svergognato”. 2° Corinzi 10 :7-8

Da oltre sessant’anni Open Doors sostiene e incoraggia i cristiani perseguitati in quelle zone calde dove la libertà cristiana è vessata. La Word Wacth List, report annuale della classifica dei 50 paesi del mondo dove sulla persecuzione dei cristiani è estrema, denuncia la gravità delle persecuzioni.  Tramite il sito di Porte Aperte si può puoi accedere alla mappa e agli schemi dettagliati di ogni singolo Paese. Sono più di 360 milioni di cristiani a conoscere i più efferati livelli di persecuzione e discriminazione a motivo della loro fede.  Le ostilità iniziarono, come riportate nelle Sacre Scritture, nei primissimi anni del cristianesimo. Nel corso della storia i cristiani morti per la fede in Cristo sono circa 70 milioni di cui 45 milioni nel XX secolo.

“Ora Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo Ma alcuni della sinagoga detta «dei Liberti», dei Cirenei, degli Alessandrini, di quelli di Cilicia e d’Asia si misero a discutere con Stefano; e non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. Allora istigarono degli uomini che dissero: «Noi lo abbiamo udito mentre pronunciava parole di bestemmia contro Mosè e contro Dio». Essi misero in agitazione il popolo, gli anziani, gli scribi; e, venutigli addosso, lo afferrarono e lo condussero al sinedrio e presentarono dei falsi testimoni, che dicevano: «Quest’uomo non cessa di proferire parole contro questo luogo santo e contro la legge. Infatti, lo abbiamo udito affermare che quel Nazareno, Gesù, distruggerà questo luogo e cambierà gli usi che Mosè ci ha tramandati». E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissati gli occhi su di lui, videro il suo viso simile a quello di un angelo.” Atti degli Apostoli 6:8-15

Un viaggio lungo i paesi narrati dalle voci della fede di due missionari: Hadassa moglie di un pastore ex musulmano in Bangladesh, impegnata nel sostegno delle donne e nei percorsi di cura e discepolato per le sorelle ex musulmane perseguitate, afferma: “Lode a Dio perché mi permette di assistere alla trasformazione delle vite di molte donne. Amo aiutarle a sperimentare una relazione più intima con Dio”.

Wiilliam missionario dal 1983, ha lavorato a lungo in Asia Centrale e in Medio Oriente, in paesi come Iraq, Uzbekistan e Pakistan, con un’attenzione speciale per bambini, profughi e disabili. Riguardo al rischio nel suo servizio afferma: “Il peggio che può accadere è morire, ma cosa c’è di così brutto nell’andare in paradiso…? ”

Gli interventi, alternati a momenti di lode e adorazione, attraverso l’utilizzo degli strumenti mediatici, proiettano i visi dolcissimi e gioiosi dei bambini, degli adulti e degli anziani che innalzano lodi e adorazioni al Signore. Nel silenzio dell’Auditorium occhi attenti e lucidi catturano le immagini mentre dalle borse fuoriescono fazzoletti. Nella sala si ode solo il brusio del video che mostra cristiani vestiti di arancione inginocchiati in attesa di essere decapitati o di donne cristiane vedove e mamme impaurite per la potenziale persecuzione dei propri figli.

Sarebbe sufficiente sospendere di professare la fede in Cristo per far porre termine alle ostilità, ma la loro fedele perseveranza, nonostante le sofferenze, è incoraggiata e rafforzata dalla volontà di credere che la Parola di Dio è vera e ciò che è scritto accade, non cercano scuse e obbediscono alla Parola e capiscono la Parola e confidano nella Potenza della Croce e sanno che non esiste Salvezza senza redenzione.

Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; siccome non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detta: “Il servo non è più grande del suo signore”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. “ Giovanni 15,19-20

FIGLIO DI UNA SERVA, il secondo libro di Cristian Nani racconta di un uomo convertito a Cristo: Nasiry e delle persecuzioni in Afghanistan. L’elaborato nasce da un lungo lavoro d’indagine durata dieci anni e dopo accurata analisi di un’equipe in Asia si è progettato di pubblicarlo tardivamente, affinché non si possano verificare ripercussioni maggiori. La potenza della storia profondamente toccante sta per essere tradotto in lingua inglese e al vaglio di Open Doors International, se tradurlo in altre lingue.

Tutti i proventi del libro saranno devoluti a “Porte Aperte” per la Chiesa Perseguitata.

Cristian Nani invita a leggerlo commentando “La mia speranza è che questo libro possa far parlare di loro, soprattutto per i rischi che ci stiamo assumendo nel pubblicarlo!”

Lella Francese

 

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