Quando ami l’opera di Dio?

Innanzitutto rispettiamo quello che i governanti ci dicono, anche se non dovessimo condividere le loro idee.

Igiene assoluta.

Non cadere in panico è nella paura; facendo così offenderemo il nostro Dio che ci ha dato potenza e autorità sul peccato. Perché comunque il Corona-virus è origine del peccato. Come d’altronde ogni malattia lo è. Non tentiamo Dio, ma, se il Signore ci ordinerebbe di andare oltre ogni limite facciamolo, anche se rischiamo la vita. Una vita che non ci appartiene più perché è stata riscattata dal Signore sulla croce. La vita che viviamo nel corpo la viviamo per Cristo. Egli ha il controllo su tutto e su tutti. Il corona-virus non è più potente della peste. Nonostante questo, Dio ordinò a degli uomini di andare oltre ogni limite. Ascoltate questa testimonianza.

“Ho curato lebbrosi per cinque anni, toglievo le ossa quando la carne cadeva; avevamo 75.000 lebbrosi nel Senegal… Un giorno mi dissero di soccorrere una donna, andai a cercarla, per tre ore dovetti seguirla e alla fine la trovai mentre tentava di raccogliere qualcosa da terra per mangiare. Mi accostai a lei ed ella gridò: “Non uccidermi” e tentò di scappare, ma cadde perché non aveva più le dita dei piedi! la sollevai; non aveva più viso, allora la destai a terra. Avevo con me delle noccioline gliele offrii una manciata, poi le parlai della storia di Gesù e Dio intervenne. Vidi lo Spirito Santo cominciare ad operare nella sua vita. La portai al villaggio, la feci ricoverare in una clinica, ogni giorno due donne si prendevano cura di lei: le leggevano la Bibbia e pregavano.

Dopo un po’ di tempo fui chiamato perché stava morendo, andai subito e come entrai nella capanna, su quel volto sfigurato c’era un sorriso, ella non morì finché non fu salvata e non seppe che avrebbe avuto nuovi piedi per camminare nella nuova Gerusalemme, nuove mani per prendere la sua palma, una nuova voce per cantare ‘Gloria, onore e maestà a Colui che ha vinto ed è e sarà per sempre’! “De Buster”, mi disse il responsabile delle missioni, “tu sei pazzo, da lontano puoi sentire il fetore di questi malati”. Ma De Buster un Olandese andò, portò l’acqua dalla sorgente della montagna, costruì delle cliniche, insegnò ai lebbrosi l’agricoltura e portò vita e amore in uno dei peggiori luoghi del mondo, ma anche lui segnò la sua condanna a morte quanto mise il piede sull’isola di Malacca. Ogni giorno, predicando nella piccola chiesa, diceva: “Dio ama a tutti i lebbrosi”. Una mattina, dopo tre anni, disse: “Gesù ama tutti noi lebbrosi”. De Buster morì lebbroso! dopo aver dedicato anni alle opere missionarie. E tutto questo perché amava l’opera di Dio. E tu quando ami Gesù e la sua opera?”

Charles GreenWay

Ferrentino Francesco La Manna
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