Una sera siamo andati a prendere da bere in un bar. Ero accompagnato da un amico che non era gay. Per me era un amico che trafficava droga nei bassifondi. All’improvviso sono arrivate delle persone per ammazzarlo davanti a tutti. La mia reazione è stata quella di mettermi davanti a lui a mo’ di scudo, davanti a quei tre uomini armati tra le grida e gli insulti.
Mi ha fatto salire in macchina e ci siamo diretti in senso contrario a tutta velocità verso un appartamento al terzo piano. Lì mi ha confessato che non era un trafficante di droga ma un sicario. Ho provato a non farmi vedere sorpreso, ma avevo paura perché non avrei mai pensato che il mio amico fosse un assassino su commissione.
Gli avevano detto che lo avrebbero ucciso e mi disse che non sapeva quanto tempo gli restasse da vivere. Siccome non avrebbe mai potuto sdebitarsi per quello che avevo fatto per lui, salvandolo, anche se gli faceva schifo baciare un uomo, era disposto a fare sesso con me. Io ho rifiutato perché non sentivo attrazione sessuale per lui, ma lui continuava a piangere e a dirmi con veemenza che si sarebbe umiliato e che sarebbe stato un patto per dimostrare che avevo dato la vita per lui, dal momento che nessuno lo aveva fatto in tutta la sua vita, nemmeno i suoi genitori.
Dopo aver fatto sesso, ero coricato accanto a lui mentre dormiva. All’improvviso un uomo nero è entrato e si è fermato accanto a me. Pensavo fosse uno di quegli assassini dai quali eravamo scampati in quel bar. Subito mi rendo conto che non smetteva di guardarmi e diceva che sarebbe venuto ad uccidermi. Sono uscito dalla stanza e guardando indietro lui non c’era più. Ho capito che era qualcosa di spirituale. Sono uscito correndo e sono arrivato a casa mia che era abbastanza distante. Quando ho aperto la porta mi sono trovato davanti lo stesso uomo, fermo alla fine del corridoio. A vederlo, tutto nero e con un cappello, sono stato preso dal panico e in un batter d’occhio è sparito.
Avevo un tavolo a casa dove facevo dei riti occulti di richieste e invocazioni con le candele. Mi sentivo che facevo puzza di marcio così mi sono tolto i vestiti perché non sopportavo quell’odore… Era un odore spirituale. Sono rimasto nudo e mi sono addormentato sul pavimento, tormentato, mentre gridavo e piangevo. Volevo che la mia vita cambiasse ma non sapevo come.
Ho preso tutti i farmaci perché volevo togliermi la vita e li ho ingoiati. Sono corso nella camera da letto e mi sono nascosto sotto le coperte. In quel momento ho detto a Gesù che ero venuto nel mondo per soffrire e per questo preferivo morire. All’improvviso la TV si è accesa, da sola, e stava andando in onda una testimonianza di un uomo che era omosessuale e occultista e che diceva: “Questa è la tua serata di liberazione. Non spegnere il televisore! Se accetti Gesù come Salvatore sarai libero!” E ha continuato a ripeterlo 3-4 volte e ho visto Gesù al lato del televisore. Sono uscito dalla stanza correndo e mi sono buttato ai suoi piedi. E gli ho detto: “Se questo amore lo avessi sentito prima, non avrei provato a togliermi la vita e ti avrei servito per sempre.” E gli ho detto: “Sì, ti accetto!” E in quel momento è finita la predica.
Ho sentito Gesù dirmi: “Yamil, ti amo.” Ho visto improvvisamente un mantello che girava per tutta la stanza e poi un grandissimo volto trasparente che mi ha detto: “Sei mio figlio. Non morirai, ma vivrai. Io ti insegnerò e tu insegnerai a tanti dei miei figli; molti che si trovano nelle strade e nelle discoteche, e tanti altri che si trovano nella Chiesa e che stanno lottando con l’omosessualità.”
Da allora, giorno dopo giorno, lui mi ha istruito, mio Padre, l’unico padre spirituale tanto in cielo come in terra. Mi ha dato di essere un consulente per la sua gloria e potere per molti che lottano con le stesse cose, fratelli in Cristo e ministri di tutto il mondo.
Oggi Yamil è sposato e padre di una bellissima bambina.
In verità, in verità vi dico che se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte. (Vangelo secondo Giovanni 8:51)
Il libro di Yamil in lingua spagnola
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