RAVVIVA CIO’ CHE STA MORENDO…PURE TU!

Lo scorso 15 e 16 ottobre si è svolto il Convegno presso la sala di Spazio Arte a Sesto San Giovanni. Centinaia di fedeli di diverse comunità e denominazioni arrivati dall’Europa, dagli States, dall’America Latina e da molte città italiane si sono ritrovati per Unico denominatore “Gesù” il Figliolo di Dio, colui che ha sacrificato la vita per ogni abitante di questo pianeta. Due giorni per ringraziare, lodare e adorare insieme, uniti dall’amore di Cristo. Non esiste uno schema fisso benché il programma elenchi i vari passaggi, tutti i presenti sanno che il regista è solo lo Spirito Santo ed è Lui solo che guida i vari pastori, i predicatori e i cantanti cristiani presenti-

Una lunga e vivace lode iniziale risveglia anche i più timidi; mille mani alzate verso il cielo intonano canti accompagnati da applausi (al Signore) e gioiose esclamazioni di “Gloria a Dio”. I messaggi tratti dalla Bibbia rispecchiano il tema del congresso “Ravviva”, una tematica che ha il coraggio di mettere a fuoco le questioni scomode, a volte sgradevoli tanto che non si vorrebbero affrontare per non dover motivare risposte efficaci atte a indicare una conversione radicale della mentalità pastorale tracciandone i contenuti. Non bastano più sorrisi accomodanti, né pacche sulle spalle ma responsabilmente servono scelte non più procrastinabili.

La crisi della fede contrariamente a quanto molti ancora pensano, non è passeggera ma precipita in una landa desolata priva di principi e sentimenti mentre la Chiesa di Dio, se non ravviva il fuoco dello Spirito Santo, è destinata a mutare il suo corso senza speranza: ossia una chiesa di minoranza. Ma non una chiesa di minorati. Credenti che frequentano e professano da adulti nella molteplicità del presente“ rivestiti a festa”, per portare la Parola cercando di risvegliare l’umanità. La Chiesa del Signore non può stare a guardare un tale “disastro” emergente. Troppo spesso accade anche nella vita di tanti “figlioli”, lo smarrire del legame che identifica l’essere seguaci di Cristo e nell’animo manifestano gelosie, contese, fazioni che, s’impadroniscono del nostro cuore.

Ravviva è il nuovo come la conversione, l’essere “nati di nuovo” o “i doni dello Spirito Santo”, vale a dire scuotere le coscienze addormentate e portare in queste chiese una ventata d’aria fresca, sollecitando efficacemente (spesso grandi numeri di persone) al ravvedimento, alla fede e all’impegno per i rinnovati discepoli cristiani:  volti di uomini e donne talmente appassionati e innamorati di Gesù che sanno accendere nei cuori dei fanciulli e dei diseredati il fuoco della fede, il fuoco della speranza, il fuoco dell’amore. La Chiesa è un corpo unico armonizzato nelle sue diverse parti, non tanto perché le sue parti sono solidali le une con le altre, ma perché esse compongono il corpo di Cristo. La comunità cristiana è il luogo in cui il Signore si manifesta e aggrega a sé nuovi membri.

Come infatti il corpo è uno, ma ha molte membra, e tutte le membra di quell’unico corpo, pur essendo molte, formano un solo corpo, così anche Cristo. Ora noi tutti siamo stati battezzati in uno Spirito nel medesimo corpo, sia Giudei che Greci, sia schiavi che liberi, e siamo stati tutti abbeverati in un medesimo Spirito. Infatti anche il corpo non è un sol membro, ma molte. Se il piede dicesse: «Perché non sono mano io non sono parte del corpo», non per questo non sarebbe parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: «Perché non sono occhio, io non sono parte del corpo», non per questo non sarebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato? Ma ora Dio ha posto ciascun membro nel corpo, come ha voluto. Ma se tutte le membra fossero un solo membro, dove sarebbe il corpo? Ci sono invece molte membra, ma vi è un solo corpo. E l’occhio non può dire alla mano: «Io non ho bisogno di te»; né parimenti il capo può dire ai piedi: «Io non ho bisogno di voi». Anzi, le membra del corpo che sembrano essere le più deboli, sono molto più necessarie delle altre; e quelle che stimiamo essere le meno onorevoli del corpo, le circondiamo di maggior onore; e le nostre parti indecorose sono circondate di maggior decoro; ma le nostre parti decorose non ne hanno bisogno. Perciò Dio ha composto il corpo, dando maggiore onore alla parte che ne mancava, affinché non vi fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero tutte una medesima cura le une per le altre. E se un membro soffre, tutte le membra soffrono; mentre se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono insieme.

1Corinzi 12:12-26

Elisa L.  F. Sandri 

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