Rendete sicura la vostra vocazione ed elezione…

Paolo c’incoraggia a supplicare, pregare, intercedere e ringraziare Dio per tutti gli uomini, perché specifica che Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità. (1 Tim. 2:1-4).

Allo stesso tempo, (per chi già lo conosce, ed è stato fatto partecipe alla Vita eterna, 1 Gv 5:20), Pietro scrive che Il Signore è paziente verso di noi, (gli eletti, destinatari della sue lettere 1 Pt 1:1), non volendo che alcuno perisca, ma che tutti vengano a ravvedimento. (2 Pt 3:9)…

Nel primo caso, (di tutti gli uomini), il volere di Dio è che siano salvati, mentre nel secondo caso, (verso gli eletti), il volere di Dio è lo stesso, precisando che la salvezza non è cosa scontata per chi è eletto, e rammentato nel primo capitolo:
Perciò, fratelli, sforzatevi sempre maggiormente di rendere sicura la vostra vocazione ED ELEZIONE perché, facendo queste cose, non inciamperete mai. (2 Pt 1:10).

Paolo dedica un capitolo intero della sua lettera ai Romani al popolo “eletto” ricordando:
Essi, (il popolo eletto),  sono stati troncati per l’incredulità e tu stai ritto per la fede; non insuperbirti, ma temi. Se Dio infatti non ha risparmiato i rami naturali, guarda che talora non risparmi neanche te. Vedi dunque la bontà e la severità di Dio: la severità su quelli che sono caduti, e la bontà verso di te, se pure perseveri nella bontà, altrimenti anche tu sarai reciso. (Romani 11:20-22).

La “dottrina dell’elezione” non è la base, o la pietra angolare della salvezza, la Pietra angolare e la base è una persona. La nostra fede è nell’imputazione di Gesù come sacrificio propiziatorio al peccatore, ed è per questo che Paolo dichiara: Questa parola è sicura e degna di essere pienamente accettata, che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo, (1 Tim. 1:15), anche se è proprio Paolo che ci rivela il principio di elezione, (Rom 9/Efesini 1/ Galati 1), a Timoteo non dice:  … dei quali io ERO il primo, ma scrive: dei quali io SONO il primo…

Finché non sarà venuta la perfezione, non è il fatto di essere stato eletto quello che regge ciò che siamo in Cristo, MA E’ CRISTO STESSO che regge ciò che siamo e ciò che saremo, perché:
Egli è l’immagine dell’invisibile Dio, il primogenito di ogni creatura, poiché in lui sono state create tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono sulla terra, le cose visibili e quelle invisibili: troni, signorie, principati e potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.

Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui. Egli stesso è il capo del corpo, cioè della chiesa; egli è il principio, il primogenito dai morti, affinché abbia il primato in ogni cosa… (Cl. 1:15-18) … ed è in Lui, (in Cristo), che ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui… (Ef 1:4)…

Giovanni conclude: Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; e se pure qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. Egli è l’espiazione per i nostri peccati; E NON SOLO PER I NOSTRI, ma anche per quelli di tutto il mondo.

Da questo sappiamo che l’abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti… (Non se conosciamo il fatto che siamo stati eletti o meno)…  Chi dice: «Io l’ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui. Ma chi osserva la sua parola, l’amore di Dio in lui è perfetto. Da questo conosciamo che siamo in lui. Chi dice di rimanere in lui, deve camminare come egli camminò. (1 Gv 2:1-6).

Questa è la ragione che Pietro, (prima di ricordare agli eletti di rendere sicura la loro vocazione ed elezione), scrive:

La sua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la propria gloria e virtù.

Attraverso queste ci sono state elargite le sue preziose e grandissime promesse perché per mezzo di esse voi diventaste partecipi della natura divina dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza.

Voi, per questa stessa ragione, METTENDOCI DA PARTE VOSTRA ogni impegno, aggiungete alla vostra fede la virtù; alla virtù la conoscenza; alla conoscenza l’autocontrollo; all’autocontrollo la pazienza; alla pazienza la pietà; alla pietà l’affetto fraterno; e all’affetto fraterno l’amore.

Perché se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né pigri, né sterili nella conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo. Ma colui che non ha queste cose, è cieco oppure miope, avendo dimenticato di essere stato purificato dei suoi vecchi peccati. (2 Pt 1:3-9).

Giovanni ci ricorda: Ho scritto queste cose a voi che credete nel nome del Figlio di Dio, affinché sappiate che avete la vita eterna e affinché continuiate a credere nel nome del Figlio di Dio. Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non persiste nel peccare; ma colui che nacque da Dio lo protegge, e il maligno non lo tocca. Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere colui che è il Vero; e noi siamo in colui che è il Vero, cioè, nel suo Figlio Gesù Cristo. Egli è il vero Dio e la vita eterna. (1 Gv 5:13,18,20).

Non è il fatto di sapere che siamo stati eletti che rende sicura la nostra vocazione ed elezione, ma il fatto che osserviamo i Suoi comandamenti, che non persistiamo nel peccare, e che amiamo come egli ama, camminando come egli camminò.

Sander Steall | Notiziecristiane.com

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