Rimpatrio forzato figlia 6 anni, e moglie dissidente kazako

ce42828c5ba6bff4c0a636fab2e1a58cACAT Italia (Azione dei cristiani per l’abolizione della tortura) auspica che nel più breve tempo possibile venga fatta luce sulla vicenda del rimpatrio forzato di Alma Salabayeva e di sua figlia Alua di sei anni, rispettivamente moglie e figlia del dissidente kazako Ablyazon, prelevate lo scorso 29 maggio dalla squadra mobile di Roma in una villetta a Casalpalocco e messe due giorni dopo su un aereo affittato dalle autorità kazake e diretto nella capitale Astana.«È necessario che vengano accertati i fatti e individuati i responsabili quanto prima – commenta Massimo Corti, di ACAT Italia –.  Il nostro Paese, infatti, procedendo con un rimpatrio forzato verso uno Stato nel quale è reale il rischio di subire persecuzioni, ha violato il Testo Unico sull’Immigrazione e creato imbarazzo sul piano internazionale».

ACAT Italia accoglie, quindi, positivamente l’intervento del premier Letta il quale, nel corso del question time del 10 luglio alla Camera, ha ritenuto necessario prendere in mano la vicenda disponendo una «accurata e articolata» indagine interna agli organi di Governo allo scopo di far luce sul caso.

In attesa che i risultati dell’inchiesta vengano resi noti, non solo al Parlamento ma all’opinione pubblica nel suo complesso, ACAT Italia ricorda che Amnesty International, in un rapporto pubblicato ieri, è tornata a denunciare come le forze di sicurezza kazake continuino ad agire con impunità e come la tortura rappresenti la norma nei loro centri di detenzione. La ONG accusa inoltre il presidente del Kazakhistan, Nursultan Nazarbaev, di ingannare la comunità internazionale con promesse, non mantenute, di sradicare la tortura e indagare sull’uso della forza letale da parte della polizia.

Stefania Sarallo
Ufficio Stampa
ACAT – Azione dei Cristiani per l’Abolizione della Tortura
Via della Traspontina,15,00193, Roma
e-mail ufficiostampa@acatitalia.it
tel. 06 6865358
 
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook