Sai usare i sassi di Davide?

I sassi di Davide (1 Sam 17, 32 – 50). Questa storia immensa della Parola di Dio, vedremo che ci guiderà verso una crescita interiore importante.

Davide, il giovanotto che pascolava le pecore e che dal capitolo 16 di 1’ Samuele sappiamo essere stato scelto da Dio per diventare re, consapevole della scelta di Dio, si propone per combattere contro Golia il grande guerriero.

Prima ancora di mostrarci la gloria di Davide, la Parola di Dio si sofferma nella descrizione di un giovane che inizia la sua futura “carriera militare” da Re di Israele, affrontando un uomo, armato semplicemente di una fonda e di cinque pietre.

E’ importante sottolineare, in questo momento, il fatto che Davide non fosse un giovanetto qualunque. Lui è parte integrante della realizzazione della profezia del profeta Isaia.

I versi di Isaia 11,1 ,Romani 1,3 , 2 Timoteo 2,8 ne sono una forte testimonianza.

Lui sapeva chi era. Samuele lo aveva già inviato in modo privato come re di Israele al posto di Saul e Dio gli aveva già parlato. Davide aveva conosciuto il suo Dio nel cui nome lui, giovinetto, squarciava le fauci degli animali feroci. Lui si muoveva con la consapevolezza di chi sa di avere le spalle coperte e quando il re Saul tenta di scoraggiarlo, Davide gli richiama alla memoria tutte le volte che con il Suo Dio aveva riportato vittorie impossibili agli uomini.

Dobbiamo anche noi fare memoria delle battaglie che abbiamo vinto perché il Signore era con noi. Dobbiamo ricordare sempre il lettuccio da cui il Signore ci ha rialzati (vedi Gv 5) e non darlo per scontato, perché potremmo ricaderci.

Quali armi ha Davide? Cinque sassi piatti di fiume, un bastone, una fionda e il nome del Signore degli eserciti.

La nostra fionda e i nostri cinque sassi.

Vedremo il significato di tutto ciò che servirà di fatto, lungo i nostri combattimenti quotidiani quando le nostre passioni cercano di prendere il sopravvento e vengono influenzate dal maligno..

Prima di affrontare il gigante Goliath, Davide scelse cinque pietre, non perché temesse di sbagliare, ma perché sapeva dell’esistenza di altri quattro giganti, anch’essi provenienti da Gat, come Goliath.

Inoltre Davide è consapevole che il popolo di Israele retrocedeva impaurito davanti ai giganti, per mancanza di fede e pur senza aver piena rivelazione della realtà spirituale sapeva nel suo cuore che questi giganti, alimentati da un certo modo di pensare del popolo, dovevano essere abbattuti, per potere vincere tutte le battaglie.

Cosa rappresentano profeticamente questi giganti, lo scopriremo facendo riferimento parallelamente ai due passi di 2 Samuele 21 e di 1 Cronache 20

«Poi prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente

e li pose nella sua sacca da pastore, nella bisaccia; prese ancora in mano la fionda e si avvicinò al Filisteo» (1 Sam 17,40)..

La fionda rappresenta per noi la forza di volontà che è necessaria per lanciare le pietre contro l’avversario; è la decisione FERMA di abbattere i giganti che dominano nella nostra vita. E’ estremamente importante tenersi stretta tra le mani la fionda, da usare, ancor prima che il demonio parli.

Raccogliere le pietre dal torrente, è il primo passo: pietre levigate dall’acqua dell’abitudine, della sopportazione, dal tempo in cui sono state lì per paura di dover affrontare i giganti della lamentela; pietre ben nascoste nelle pieghe della nostra anima, da andare a stanare per gettarle via, da soli o con l’aiuto della chiesa.

Il primo e fondamentale passo, quindi, è decidere se soccombere davanti al nemico o prendere le armi della fede per sconfiggerlo.

Le pietre in mano nostra, rappresentano la nostra consapevolezza nell’ Autorità in Cristo ricevuta.

Ma possono prefigurare anche gli strumenti che Cristo ci ha lasciato per vincere su ogni gigante: la Fede, la Parola di Dio, il Sangue di Cristo, lo Spirito santo e la Chiesa intesa come comunità di fratelli.

Analizziamo adesso chi rappresentano questi Giganti:

1 – GOLIATH: il gigante dell’orgoglio:

Rappresenta il primo dei giganti da affrontare. Sicuramente quello che dovette affrontare Davide, in se stesso, lui che si preparava a governare la nazione scelta da Dio, da cui doveva venire il Messia;

2 – Isbi Benob significa “quello che produce stanchezza”, ed è simbolo della pigrizia, detta anche accidia o demone del mezzodi, che ha l’obiettivo di colpirci soprattutto nella sfera spirituale.

L’aiuto di Abisai ci conferma di circondarci di gente desta nello spirito che non si fa commuovere dalle scuse e che con coraggio denuncia ogni pigrizia se c’è.3- SAF: il gigante della trascuratezza

Il nome Saf significa “alto”, mentre l’altro nome, Sippai, riportato nel testo del libro delle Cronache, significa “la soglia”, che nel linguaggio biblico richiama l’idea della custodia, della vigilanza, della protezione. Fu ucciso da Sibbecai, un altro degli uomini di Davide;

Questo gigante ci induce a lasciare incustodita la soglia del nostro cuore, così che il mondo vi possa entrare liberamente.Ma lo Spirito Santo ci indica quali “luoghi” difendere.

– Innanzitutto siamo esortati a vigilare sul nostro cuore, e quindi gli affetti ed i sentimenti (Proverbi 4:23).Quindi, a custodire la mente, cioè i pensieri;

4 -Lahmi, il fratello di GOLIATH: Il gigante della carestia:

Questo gigante lo troviamo in 1 Cronache 20,5 ;

Lahmi in ebraico significa “il mio pane” e rappresenta il cibo con cui il mondo vorrebbe nutrire le anime, e di conseguenza la carestia e l’indigenza in cui possiamo cadere se veniamo cibati solo dal cibo e dalle passioni di questo mondo;

5-L’UOMO DALLE SEI DITA: il gigante della carnalità:

Il numero sei per gli Ebrei rappresenta l’uomo, quindi anche la carnalità e l’imperfezione.

2 Samuele 21, 21 ; La mano raffigura l’opera umana, mentre il piede il cammino, cioè la condotta dell’uomo.Con questo gigante abbiamo una chiara indicazione della carnalità umana sia nel suo operato che nella sua condotta, la quale produce divisioni, come accadde nella chiesa di Corinto, preda della carnalità ( 1Corinzi 3:1).

Questi cinque giganti ci sbarrano di continuo la strada, ergendosi continuamente davanti a noi per terrorizzarci, cosìcche coloro che non sono pronti nello spirito si nascondono anziché lottare, come accadde al popolo di Israele di fronte alle minacce di Goliat.Un buon soldato di Cristo saprà confidare nell’aiuto del suo Dio, ed affrontare ogni pericolo, ogni nemico ed ogni battaglia nel potente Nome del Signore.

Possa questo studio guidarci nella consapevolezza di chi siamo e quanto preziosi siamo agl’ occhi di Dio.

Una piena rivelazione condurrà le nostre vite ad affrontare con piena autorità i “ Giganti “ che incontreremo lungo il nostro cammino.

Rosa Altese.

 

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