Sanremo. Basta propaganda aborto, gender e droga con nostri soldi. Governo intervenga

«Un amplesso mimato tra Fedez e Rosa Chemical e un bacio gay tra i due. L’ultima serata del festival gender di Sanremo ha dato il peggio di sé come purtroppo ci aspettavamo dopo serate all’insegna della propaganda LGBT, del gender fluid e dei messaggi su sesso, porno e poliamore. Per non parlare della vergognosa propaganda dell’aborto fatta da Chiara Ferragni, sempre nell’ultima sera, con la sua collana a forma di utero. Peccato che la stessa Ferragni si sia dimenticata di denunciare che proprio quell’utero viene messo in vendita e in affitto da donne povere e schiave per i capricci di chi vorrebbe figli a tutti i costi. Quanto visto a Sanremo non è degno di un servizio pubblico che gli italiani pagano obbligatoriamente con i soldi del canone ma è pura propaganda ideologica. Il governo deve intervenire immediatamente per accertare responsabilità e impedire che messaggi e scene del genere si verifichino in futuro non solo a Sanremo. Da anni, infatti, la Rai è diventata un calderone di propaganda LGBT con film, fiction e contenuti arcobaleno, sessualmente espliciti o che inneggiano all’utero in affitto e alla transizione di genere tra i minori, come abbiamo denunciato nei giorni scorsi con dei camion-vela a Sanremo e una petizione popolare che ha superato le 34.000 firme”. Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus.

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