Saviano, scrittori ebrei mi hanno salvato da depressione

50b8398d22ebfa6237e0fe449b810baa“Gli scrittori della tradizione ebraica mi hanno salvato dalla depressione”. Lo ha affermato Roberto Saviano nel corso della serata inaugurale del Festival Internazionale di Letteratura e Cultura ebraica di Roma. Il suo contributo alla sesta edizione della rassegna (che si concluderà il 25 luglio) è stato uno spettacolo intitolato ‘Il ghetto sul Tevere’: monologhi di Saviano sulle storie degli ebrei di Roma.Convertito all’ebraismo, che ha cantato insieme al gruppo pugliese Radicanto. “Io sono cresciuto in una famiglia mischiata”, racconta lo scrittore all’ ANSA.

 “Mia madre del nord Italia, famiglia ligure con ascendenze ebraiche. Mio padre, cattolicissimo. E’ una storia di convertiti, di ritorni e abbandoni. Per me la cultura ebraica ha significato sempre moltissimo in termini di formazione, fin da quando ero ragazzino. Ma la mia presenza qui vuole celebrare gli ultimi anni della mia vita, in cui la cultura ebraica mi ha un po’ teso una mano: scrittori come Martin Buber o Singer mi hanno aiutato nelle fasi più complicate. Io non sono religioso; nei momenti di buio maggiore avrei voluto esserlo, per trovare un senso a tutto quello che di strano e assurdo stava accadendo.

Invece, mi sono arrivati in soccorso questi testi e le storie bibliche che mi raccontava mio nonno, e tutto questo mi ha appassionato davvero: al punto tale da farmi sentire grato a tutte queste pagine perché mi hanno come tirato fuori dall’acqua in cui stavo affondando. La cultura religiosa, in particolare quella ebraica, mi ha aiutato nella disciplina di me stesso: mi ha spinto a interpretare, riflettere, studiare e a non farmi soccombere alla depressione, che è il vero nemico da combattere”.

(fonte Ansa)

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