Scambiarsi l’augurio di Buona Pasqua senza conoscerne il significato…

3 PASQUAOggi è Pasqua e molti nel salutarsi si scambieranno gli auguri di “Buona Pasqua”! tale espressione sarà ripetuta fra molte persone e correrà di bocca in bocca. Ma quanti, fra coloro che la ripeteranno, saprebbero dire qual è il suo vero senso?! Già, infondo, senza conoscere il vero significato e senso della Pasqua, chi usa per abitudine l’augurio di ‘Buona Pasqua’ non sa “magari” nulla del suo significato e, dunque, probabilmente usando tale espressione lo farà così, tanto per dire qualcosa, come una frase di circostanza; che, quindi, non toccherà e non influenzerà per nulla la sua vita spirituale! E se è così a cosa servirà il ripetere un’espressione di cui non si conosce davvero il suo significato profondo?!

Una volta un pastore consigliò ai membri della propria comunità cristiana di rispondere al saluto di ‘Buona Pasqua’ (che sicuramente questi avrebbero ricevuto in occasione della ricorrenza di tale festività da parte dei loro conoscenti “cristiani”) con un’altra espressione apparentemente fuori posto e spiazzante rispetto alla prima, ma in realtà molto più adeguata e sensata del solito e, inutile, saluto. Egli disse loro: “Quando la gente vi dirà Buona Pasqua voi rispondetegli dicendo Buon Passaggio!  La gente vi guarderà stupita, ma tale stupore sarà il segno del fatto che la gente, appunto, non sa cos’è e cosa dovrebbe essere anche oggi, per ognuno, il vero significato della Pasqua! Se la gente, infatti, si stupisce di accostare alla parola Pasqua il senso di un Passaggio è perché non ha chiaro cosa essa realmente sia. Ma se è così che senso ha dire … Buona Pasqua” ?!

Già, cos’è la pasqua? Ce lo dice la Bibbia quando di essa fa menzione nel capitolo 12 del libro dell’Esodo. Con la Pasqua si intende celebrare la ricorrenza del passaggio del popolo ebraico dalla condizione di schiavitù (in cui tale popolo versava in Egitto, sotto il giogo oppressivo del faraone) a quella della libertà, realizzata per il popolo grazie alla Redenzione (o riscatto) operata da Dio in loro favore. Senza il riferimento ad un tale passaggio (dalla schiavitù alla libertà) non ha, dunque, senso parlare di Pasqua e l’espressione “Buona Pasqua” rimane priva di ogni fondamento spirituale!

Ecco perché ritengo che quel pastore ha ragione di consigliare ai (sinceri e veri) credenti cristiani di rispondere all’augurio di “Buona Pasqua” con l’espressione più adeguata di “Buon Passaggio”. Si, diciamolo anche noi alla gente: “Buon Passaggio”! E se le persone ci chiederanno cosa intendiamo dire con tale espressione, diciamo pure loro che senza passare dalla schiavitù del peccato (dei propri peccati personali, che portano a vivere la vita come se Dio non ci fosse e, dunque, fuori dalla Sua volontà) alla libertà dei figli di Dio, allora non ha per nulla senso augurarsi … “Buona Pasqua”!

Gli ebrei sanno bene che la celebrazione della Pasqua consistette e rammemora – oggi – il passaggio che i loro avi compirono, attraverso l’esodo, per passare dall’Egitto (una parentesi storica che è stata il simbolo di una loro condizione di schiavitù spirituale, ovvero di distanza dalle benedizioni di Dio) verso la terra loro promessa da Dio (simbolo della condizione di prosperità spirituale scaturente dal vivere nella pienezza della benedizione divina prodotta dal vivere a stretto contatto con Dio). Inoltre loro stessi sanno che in quella notte (di liberazione) dovevano sacrificare un agnello e mangiarlo e che con il sangue di esso avrebbero dovuto intingere gli stipiti delle porte delle loro case. Infatti quel sangue sarebbe stato un segno per l’angelo distruttore (ossia portatore di morte), affinché questi passando quella notte (per preciso e diretto comando di Dio) a punire gli egiziani [1]  non avesse dovuto punire di distruzione anche le case degli ebrei [2].

Il sangue dei sacrifici degli animali rappresenta nella Bibbia la remissione dei peccati (Ebrei 9: 7, 18 – 22).

Ma se la sola uscita dall’Egitto rappresentò per gli ebrei di allora la Pasqua e per quelli di oggi la sua rammemorazione, cosa “dovrebbe” significare per noi cristiani la Pasqua? Perché Gesù fu definito da Giovanni il Battista l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo, se non – appunto – per il fatto che Egli è quell’Agnello che è stato immolato per noi, affinché con il suo sangue (versato in croce) possiamo intingere le pareti dei nostri cuori e trovare così la salvezza (o il modo di scampare) dal giusto giudizio di Dio su tutti coloro che vivono fuori dalla Sua volontà?

Per celebrare, dunque, la Pasqua, secondo il suo vero (ed unico) Senso, bisogna conoscere il piano di Dio per la propria personale salvezza. Tale piano Dio lo ha già predisposto ed attuato mandando il proprio Figlio (Gesù) a morire per noi. Questa è l’opera di Redenzione compiuta sulla croce da parte dell’Agnello di Dio, sul quale Dio stesso ha fatto ricadere la colpa dei peccati di tutto il genere umano.  Per vivere dunque con vero Senso (ovvero secondo il senso di Dio) la Pasqua (e realizzare così personalmente il passaggio che porta dalla schiavitù del proprio peccato alla liberazione e alla salvezza  – compiuta sulla croce – da Cristo) ancora oggi conviene ad ogni uomo riconoscere  il fatto che senza il sacrificio di Cristo questi sarebbe ancora schiavo dei propri peccati e (come allora) l’angelo distruttore potrebbe passare a colpire di morte quelle case (ossia quei cuori)  le cui pareti non sono ancora oggi state intinte con il sangue dell’Agnello di Dio (che toglie il peccato dal mondo) !

Puoi tu, dunque, caro lettore, dire davvero “Buona Pasqua” (prima a te stesso e poi agli altri)? Puoi, in coscienza, dire che gli stipiti della porta del tuo cuore sono stati lavati con il sangue che l’Agnello (Gesù) ha versato sulla croce anche per te? Se non puoi dire questo, nel senso che non puoi testimoniare di aver capito e ricevuto il sacrificio di Gesù per te, ossia per la tua personale salvezza (salvezza per e dai tuoi peccati), allora l’espressione “Buona Pasqua” che tu dirai o riceverai sarà sterile e vuota. In tal caso avrai bisogno di qualcuno che ti dica “Buon Passaggio”, affinché tu possa riflettere sul bisogno che hai di essere ancora salvato da Cristo, per poter passare –  così – dalla schiavitù del peccato (costituito dalle tue trasgressioni e dal tuo stile di vita senza Dio) alla liberazione in Cristo (per vivere in conformità e coerentemente alla giustizia di Dio).

Allora Egli diverrà anche per te l’Agnello che toglie il peccato del mondo (ed in particolare dal tuo cuore). Se hai capito tutto ciò, prega Dio ti fartelo realizzare. Allora si che per te sarà una … Buona Pasqua!

Enzo Maniàci – notiziecristiane.com

[1] Chè, non ascoltando ( per mezzo di Mosè) il comando divino di lasciar andare libero il suo popolo, stavano vivendo secondo uno stile di vita ed una condotta fuori dalla santa e giusta volontà di Dio.

[2] Esodo 12: 13

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