Siria, 1500 persone giustiziate in cinque mesi: il bilancio di sangue del Califfato

califfato-islamico-isis-isilDecapitazioni, fucilazioni di massa, «corpi esposti in piazza»: secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, le vittime sono soprattutto civili.

Quasi 1.500 persone giustiziate in Siria in cinque mesi: è questo il bilancio di sangue dello Stato islamico da quando il Califfato è stato creato da Abu Bakr Al Baghdadi. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, «da giugno l’Isil ha ucciso tramite esecuzioni 1.429 persone, soprattutto civili».

«CORPI ESPOSTI IN PUBBLICO». Secondo il direttore del gruppo, Rami Abdel Rahman, «questi sono stati uccisi o con la decapitazione o con la fucilazione in stragi di massa. Di loro, 879 erano civili, soprattutto della tribù sunnita Shaitat», che si è opposta ai terroristi islamici a Deir Ezzor a partire da gennaio.
Altri 63 appartenevano ai ribelli o ad al Qaeda, «mentre i soldati del regime di Assad uccisi sono 483». Spesso, questi ultimi sono stati decapitati e i loro corpi «esposti in pubblico per terrorizzare i civili e gli altri gruppi ribelli». Quattro, infine, i membri dell’Isil uccisi per tradimento.

RIBELLI “MODERATI” IN FUGA. Il bilancio non tiene conto ovviamente delle persone uccise in azioni di guerra e delle morti avvenute in Iraq. Le cattive notizie non finiscono qui per il paese e per gli Stati Uniti, che avevano pianificato di «eliminare» i terroristi islamici facendo leva sui “ribelli moderati”.
L’Esercito libero siriano, come riporta il turco Hurriyet, ha ritirato i suoi 14 mila uomini da Aleppo dopo aver subito pesanti perdite a causa dell’attacco condotto da una coalizione di milizie islamiste finanziate dall’Arabia Saudita. Il leader dei ribelli, Jamal Marouf, è scappato in Turchia. Secondo il giornale, le armi inviate ai ribelli dagli Stati Uniti potrebbero essere finite «nelle mani di Al Nusra, il ramo di Al Qaeda in Siria».

Leone Grotti

Fonte: http://www.tempi.it/

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