MILANO – In Siria la rivolta contro il regime scoppiò il 15 marzo 2011, fu repressa nel sangue e diventò la guerra civile che ha trasformato il volto del paese. Domani, tre anni dopo l’inizio di quella che ormai è definita “la peggiore crisi del XXI secolo” migliaia di persone nel mondo ricorderanno il terzo anniversario dell’inizio. Amnesty International, che ha lanciato un appello globale per fermare la crisi, scrive: «Secondo gli ultimi dati forniti dalle Nazioni Unite, tre anni di crisi in Siria hanno prodotto oltre 2.500.000 rifugiati, 9.300.000 persone che necessitano di assistenza umanitaria e oltre 6.500.000 profughi interni. Il numero dei rifugiati siriani è superiore a quello dei rifugiati provocati delle guerre dell’ex Jugoslavia tra il 1991 e il 1997 ed è almeno il doppio dei rifugiati causati dal genocidio ruandese del 1994».
Insperatamente, a fine 2013, l’Alleanza biblica universale (ABU) segnalava che proprio nei Paesi colpiti dalla persecuzione dei cristiani si era registrato un aumento della richiesta di Bibbie e letteratura biblica e tra questi Paesi il balzo impressionante di richieste provenienti proprio dalla Siria: un aumento di otto volte maggiore rispetto all’anno precedente. Anche Porte Aperte, l’organizzazione evangelica internazionale a sostegno della chiesa perseguitata aveva diffuso nel corso dell’anno notizie e testimonianze di prima mano, sempre regolarmente segnalate da evangelici.net, su un risveglio spirituale in atto nel Paese come ad esempio quella del pastore Ouseph di Damasco: «È il risveglio per il quale stavamo pregando e digiunando da anni» (v. evangelici.net notizie). Sì, domani e poi ancora ci sono motivi per ricordare e per continuare a pregare per la nazione e per i cristiani siriani.
Per approfondimenti:
Porte Aperte
Amnesty
ANSAmed
Fonte: http://www.evangelici.net/
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