Sublime amore

15_DONI_DI_DIO_1Non si può parlare di cristianesimo senza parlare di Cristo Gesù il Signore, Colui che è venuto su questa terra per rivoluzionare le menti ed i cuori degli uomini. Esso ha operato miracoli mai visti fino ad allora e offrendo la Sua preziosa vita sulla croce per estinguere il peccato dell’umanità con un unico atto. Nello stesso tempo non si può parlare di Cristo Gesù senza parlare di amore puro. Infatti Gesù, per amore vero ha lasciato la dimora celeste ed è venuto su questa terra in forma di uomo per far avvicinare gli uomini a Dio; per far conoscere Dio agli uomini e per far comprendere che nella vita vi sono delle virtù che non basterebbe tutto l’oro del mondo per acquistarne un solo briciolo. Per amore leale si è avvicinato agli uomini, vivendo per un certo tempo in mezzo a loro, istruendoli con semplicità, mangiando con loro, piangendo per loro e operando in loro favore. Per amore e solo per amore santo ha scelto di ubbidire al Padre Celeste che cercando un rimedio per riavvicinare a sé l’umanità perduta, ha pensato bene di sacrificare il Suo unico Figliolo affinché chiunque abbia la fede di credere in Lui sia salvato (Giovanni 3:16). Desidero ringraziare grandemente il mio Signore per l’opera benefica che ha portato avanti fino alla fine con un amore speciale verso me e verso te che leggi queste poche righe. In maniera specifica, la Bibbia ci parla dell’amore in 1ª Corinzi 13, in particolare dal verso 4 al verso 7, dove è scritto: “L’amore è paziente, è benigno; l’amore non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non si inasprisce, non sospetta il male, non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa”. Leggendo questi versetti, non possiamo fare altro che riferire questo tipo di amore a Dio che essendo perfetto nella sua essenza, non può che essere la fonte primaria di questo amore da riversare su chi lo desidera ardentemente. In Giacomo 4:8 è scritto: “…Dio è amore”. Come uomini osservatori di tutto quello che succede nella vita di tutti i giorni, spesso abbiamo delle opinioni diverse su ogni cosa. Vi sono uomini che vorrebbero avere da Dio conto e ragione per il Suo mancato intervento in determinate occasioni; persone che pensano che il Dio dell’Antico testamento sia diverso da quello del Nuovo Testamento, in quanto vedono diversi trattamenti divini nei confronti dell’uomo nei due rispettivi tempi; altri pensano che Dio se ne stia nel Suo luogo e non si interessi degli affari umani; altri ancora pensano che non possono andare indirettamente a Dio tramite Gesù perché prima di arrivare a Gesù devono passare “per qualche altro mediatore”. Tanti sono i pensieri e le convinzioni degli uomini, fin tanto che non si avvicinino con tutto il loro cuore a Dio e non costatino per esperienza personale diretta che “…….Dio è amore”. Questo tipo di amore di cui abbiamo letto prima è stato manifestato da Dio in Cristo Gesù che non aveva nessun’altro scopo che quello di redimere le coscienze peccaminose di tutti quegli uomini che riconoscevano di essere dei peccatori. Solo tramite Cristo Gesù possiamo conoscere l’amore di Dio e se Dio è amore è certo che Gesù è amore. Quindi non sbagliamo se il passo di 1ª Corinzi 13:4-7 lo leggiamo così: “Gesù è paziente, Gesù è benigno; Gesù non invidia; Gesù non si vanta, Gesù non si gonfia, Gesù non si comporta in modo sconveniente, Gesù non cerca il proprio interesse, Gesù non si inasprisce, Gesù non sospetta il male, Gesù non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; Gesù soffre ogni cosa, Gesù crede ogni cosa, Gesù spera ogni cosa, Gesù sopporta ogni cosa”.

Infatti cari fratelli e sorelle, non posso immaginare affatto che Gesù non era paziente perché l’impazienza non dimorava nella Sua docile persona. Lui aveva sempre una parola di conforto, di esortazione, di ravvedimento per tutti, un gesto di amore per gli ammalati; si fermava davanti ai bambini, ai lebbrosi, ed intratteneva grandi folle senza minimamente pensare di dedicarsi a sé stesso; non si risparmiava per nessun motivo.
Era buono, malgrado rispose ad un giovane ricco dicendo: “….perchè mi chiami buono? Nessuno è buono, salvo uno solo, cioè Iddio” (Luca 18:19), volendo affermare la Sua umiltà, ma anche la Sua Regalità in quanto Dio. Gesù era così buono da non replicare ai maltrattamenti subiti (Isaia 53:7), da non condannare la donna adultera (Giovanni 8:11), ecc.
Gesù non aveva né la necessità, né il desiderio di invidiare qualcuno perché era la più alta figura di umanità, non aveva bisogno di beni materiali, anzi li rigettava preferendo altro e consigliava a tralasciali per dedicarsi ad una vita di consacrazione (Luca 18:22); Lui che era il Re dei re, il Signore dei Signori, il Figlio di Dio, il Redentore dell’uomo, cosa poteva invidiare della povera umanità perduta; nello stesso tempo non si vantava di quello che era: l’Ammirabile, la persona alla quale nulla si poteva rimproverare, la perfezione in persona e non si gonfiava per quello che diceva o per i miracoli che faceva.
Gesù non si è mai comportato in maniera sconveniente, anzi ha sempre dato agli uomini un motivo per lodarlo, ringraziarlo, amarlo e servirlo.
Gesù non ha mai cercato il proprio interesse, ma soltanto quello degli altri, non si è mai inasprito, neanche nell’occasione in cui mandò fuori dal tempio coloro che vendevano e compravano (Matteo 21.12); in quell’occasione ha agito solo per un eccesso di zelo nei confronti di quel luogo in cui si adorava Iddio, e possiamo ancora continuare.

Ora cari fratelli e sorelle, desidero portarvi a fare una riflessione per vedere, per sapere e per capire quanto l’amore di Dio è visibile o meno nella nostra vita. Naturalmente la riflessione è principalmente per me perché anch’io sono nella stessa barca con voi ed anch’io sto procedendo in un cammino di consacrazione al Nostro Signore Gesù. Vorrei invitare, quindi prima me stesso e poi anche ognuno di voi che state leggendo queste righe, a rileggere il passo di 1ª Corinzi 13:4-7 mettendo il vostro nome all’inizio di ogni frase ed un punto interrogativo alla fine di ognuna di esse. Io, per esempio leggerei in questa maniera: “Aurelio è paziente? Aurelio è benigno? Aurelio non invidia? Aurelio non si vanta? Aurelio non si gonfia? Aurelio non si comporta in modo sconveniente? Aurelio non cerca il proprio interesse? Aurelio non si inasprisce? Aurelio non sospetta il male? Aurelio non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità? Aurelio soffre ogni cosa? Aurelio crede ogni cosa? Aurelio spera ogni cosa? Aurelio sopporta ogni cosa?”. Alla fine, individualmente ognuno di noi ci troveremo a dover rispondere a 14 domande tendenti a sapere come ci comportiamo in determinate situazioni e condizioni della nostra esistenza. Gesù ci ha dato l’esempio di come condurci ed è stato approvato in ogni cosa. Sta ora, ad ognuno di noi superare questo esame. Forse possiamo rispondere in maniera favorevole a noi, a qualcuna di queste domande, ma alla fine è il Signore che conosce i nostri cuori, i nostri sentimenti, le nostre aspettative ed i nostri desideri. Da parte mia vorrei pregare il Signore affinché possa darmi un nuovo zelo, nuove forze per evitare tutti i sentimenti negativi e consacrarmi di più nella preghiera e nella meditazione della Sua Parola. Solo così potrò conoscere meglio il Signore ed essere simile a Lui. Credo, però, che Dio ha un fortissimo desiderio per ognuno di noi! Lui vuole trasformare quelle domande in affermazioni, per ognuno di noi. Cioè, se anche noi lo desideriamo sforzandoci di essere migliori, il Signore vuole trasformare la nostra vita in modo che Lui stesso possa leggere queste frasi in questa maniera: “il mio figliolo/la mia figliola… è paziente! è benigno/a! non invidia! non si vanta! non si gonfia! non si comporta in modo sconveniente! non cerca il proprio interesse! non si inasprisce! non sospetta il male! non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità! soffre ogni cosa! crede ogni cosa! spera ogni cosa! sopporta ogni cosa!”. Signore, aiutami ed aiutaci ad arrivare ad un tale grado di consacrazione in maniera che tu non possa parlare negativamente di tutti noi. Fratelli, sorelle esaminiamoci in ogni cosa e se ci sono delle ombre nel nostro cuore chiediamo al Signore di toglierle e di donarci la Sua meravigliosa luce. Il Signore ci fa sapere pure che se in noi non c’è amore, l’amore vero noi non siamo altro che dei “nulla” (1ª Corinzi 13:1,2).

Spero che questa parola, non mi lasci e non ci lasci del tutto indifferenti, ma che possiamo considerare di non voler rimanere dei “nulla” perché non c’è amore in noi. Dio vi benedica

Fr. Aurelio Palazzolo – notiziecristiane.com

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook