Due di loro, un pastore e un diacono sono stati liberati. Un altro pastore rimane in prigione per condanne precedenti. Le attività religiose sotterranee sono viste con sospetto e accusate di proselitismo e progetti politici eversivi.
Teheran (AsiaNews/Agenzie) – Tre leader cristiani protestanti, già condannati a sei anni di prigione per questioni di “sicurezza nazionale”, sono stati dichiarati innocenti dopo un processo in appello. La sentenza è stata resa pubblica ieri.
Il pastore Matthias Haghnejad, il diacono Silas Rabbani e il pastore Behnam Irani erano stati arrestati nel 2011 a Karaj, vicino a Teheran, dove essi avevano fondato alcune comunità sotterranee. Lo scorso ottobre erano stati condannati a sei anni di prigione per “azioni contro la sicurezza nazionale” e per aver “creato una rete per rovesciare il sistema”.
Il 9 dicembre scorso, la corte d’appello della Repubblica islamica ha fatto cadere le accuse. Il pastore Haghnejad e il diacono Rabbani sono stati liberati; il pastore Irani rimane in prigione per un’accusa precedente, sempre legata alle sue attività sotterranee.
La costituzione iraniana garantisce un certo grado di libertà religiosa alle minoranze, comprese quelle cristiane. Ma polizia e ministero della sicurezza esigono esercitare il controllo su tutte le attività religiose. Le attività sotterranee di gruppi protestanti evangelici – con finanziamenti dall’estero, specie dagli Stati Uniti – sono viste con sospetto.
Il presidente Hassan Rouhani ha promesso di garantire maggiori diritti alle minoranze, ma politici e autorità religiose radicali temono proselitismo e sospettano complotti per rovesciare il governo.
I tre leader protestanti dichiarati innocenti giorni fa, erano stati dapprima accusati di aver “diffuso la corruzione sulla terra” e di essere “nemici di Dio” (a causa del loro proselitismo). In seguito, tale accusa è stata cambiata in “azione contro la sicurezza nazionale” e “tentativo di creare una rete per rovesciare il sistema”. Ora sono liberi anche da questa accusa.
Tratto da: http://www.asianews.it/
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