Un pasticcere cristiano rifiuta la torta nuziale a una coppia gay, il Colorado lo condanna ma in America aumentano gli omofobi

BLI“La cascina non ve la affittiamo. Siamo cristiani”. Così si era sentita rispondere una coppia di lesbiche che voleva festeggiare il proprio matrimonio in campagna, a Nord di New York. I proprietari, Cynthia e Robert Gifford, lo scorso agosto sono stati multati 13,000 dollari dalle autorità, ma hanno smesso di accettare prenotazioni per le nozze, anche eterosessuali.

Lo stesso ha fatto Jack Philips, fornaio di Lakewood, Colorado. Di fede protestante evangelica, col suo credo impasta anche il pane e i dolci in vetrina nel suo negozio. Per questo ad Halloween, tra gli scaffali, non ci sono biscotti a forma di strega né diavoletti. Bandite pure tutte le decorazioni a sfondo sessuale che spesso animano compleanni e addii al celibato: sono contro la morale.

Così quando una coppia omosessuale, due anni fa, si è rivolta a lui per la torta nuziale, ha risposto di no: la fede cristiana gli ha insegnato che l’omosessualità è un peccato. Condannato della Commissione per i diritti civili in Colorado per aver violato le leggi contro la discriminazione sessuale, Jack Philips ha smesso di preparare torte nuziali. In attesa di fare ricorso ha deciso di non farne più nemmeno per gli eterosessuali.

Ma il fornaio del Colorado e i coniugi Gifford non sono casi isolati. Secondo quanto riporta il New York Times sarebbero almeno una decina gli “obiettore di coscienza” – tutti di fede cristiana – che, in questi anni, si sono rifiutati di prestare i loro servizi a persone dello stesso sesso, tra cui un fotografo in New Mexico, un fiorista nello Stato di Washington, un albergatore in Vermont.

Se lo Stato di New York ha deciso di adottare la linea dura e promette giustizia per le coppie gay discriminate, non manca chi difende i negozianti in nome della libertà di parola, di pensiero e di culto, come l’Alliance Defending Freedom, da sempre in prima fila contro i matrimoni gay.

“Decidere a chi debba rivolgersi o meno un’attività artigianale, quale quella del pasticcere, non spetta allo Stato” sostengono gli avvocati dei negozianti “Non si tratta di discriminazione: molte aziende hanno tra i loro clienti persone gay o lesbiche. Chiunque imputi tali scelte a razzismo, non sa cosa siano la religione e libertà di coscienza”.

Già alcuni Stati stanno pensando di varare ora legislazioni in favore dei negozianti: in Michigan la Camera ha approvato una legge a favore dei proprietari di casa che dà loro la possibilità di scegliere un servizio, mentre North e South Carolina è al vaglio un provvedimento che rifiuti di emettere certificati di matrimonio alle coppie omosessuali.

Silvia De Santis, L’Huffington Post

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