UNITA’ FRA LE CHIESE OSSIA IL CORPO DI CRISTO

La Chiesa è ciò che Dio ha sempre avuto nel cuore fin dall’inizio, è il “sogno” di Dio, quel diadema meraviglioso visto da Isaia “Sarai una splendida corona nella mano dell’Eterno, un diadema regale nella palma del tuo DIO”  Isaia 62:3,  che ha spinto il Padre a dare il suo unigenito Figlio “ Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia…”, dice lo scrittore agli Ebrei  12:2.

La  Chiesa è la gioia di Dio, “…che è il corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti.” Efesini 1:23. La chiesa è il piano di Dio sulla terra, l’apoteosi della Sua opera, lo strumento che deve glorificare Cristo e stabilire il Regno di Dio sulla terra.

La chiesa Chiesa siamo noi, noi insieme! Guardiamoci  attorno e cerchiamo i nostri fratelli;   Non basta credere nello stesso Dio per essere automaticamente anche “uno”. Uno sguardo alla nostra chiesa ci convince che l’unità va costruita . E non basta la fede, l’unità va costruita con l’ubbidienza: ubbidienza alla volontà di Dio  Padre, “Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri. “ Giov. 13:34, ed ancora  “Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno .” Giov. 17:22

La nostra tendenza è quella di vivere per noi stessi, sia come individui che come chiese e troppo spesso accade di guardare con occhi ostili  criticando o palesando dicerie o maldicenze verso denominazioni diverse dalla nostra appartenenza. Nella lettera di 1°Corinzi 8:1 “Quanto alle carni sacrificate agli idoli, sappiamo che tutti abbiamo conoscenza. La conoscenza gonfia, ma l’amore edifica”.

Abbiamo bisogno di gridare a Dio per essere liberati da questo spirito di indipendenza, non saremo salvati per denominazione ma per grazia. Gesù ha detto che quando saremo tutti uno, allora il mondo crederà, solo allora la montagna si alzerà, e moltitudini entreranno nella casa di Dio. “Avverrà, negli ultimi giorni, che il monte della casa dell’Eterno si ergerà sulla vetta dei monti e sarà elevato al di sopra dei colli; e tutte le nazioni affluiranno a esso. “ Isaia. 2:2 . Vi è la necessità di costruire rapporti d’amore e di collaborazione tra le chiese, cominciando, dov’è possibile, da quelle della stessa città.

Dobbiamo trovare il coraggio di scrostare la vernice dei luoghi comuni e delle frasi fatte e valutare non l’apparenza, ma la sostanza.  Il monito in Apocalisse 3:1“All’angelo della chiesa di Sardi scrivi: queste cose dice colui che ha i sette spiriti di Dio e le sette stelle: ‘Io conosco le tue opere: tu hai fama di vivere e sei morto.” dovrebbe  spingerci ad un’analisi  più minuziosa di noi stessi e delle nostre chiese.

Deve esserci “vera” adorazione; deve esserci “vero” amore.  Non basta “credere”, dobbiamo tornare all’obbedienza. Siamo salvati mediante la fede, ma è l’ubbidienza che costruisce la Chiesa e fa venire il Regno. “E Gesù, (rivolgendosi allo scriba) vedendo che egli aveva risposto saggiamente, gli disse:

“Tu non sei lontano dal regno di Dio. E nessuno ardiva più interrogarlo.” Marco 12:34.

Egli sapeva, ma non faceva. Sapere non basta. La conoscenza ci “avvicina” al Regno, ma è l’ubbidienza che ci introduce in esso. È scritto: “Perciò siamo pronti a punire qualsiasi disobbedienza, non appena la vostra obbedienza sarà perfetta.” 2° Corinzi 10:6, “Infatti è giunto il tempo in cui il giudizio deve cominciare dalla casa di Dio; e se comincia prima da noi, quale sarà la fine di quelli che non ubbidiscono al vangelo di Dio?” 1° Pietro 4:17.

Non illudiamoci!  Il mondo non potrà mai essere veramente sottomesso a Cristo, se prima non lo sarà la Chiesa! La forza dell’unità! “Ma Pietro, levatosi in piedi con gli undici, alzò la voce e parlò loro così: «Uomini di Giudea, e voi tutti che abitate in Gerusalemme, vi sia noto questo e ascoltate attentamente le mie parole . Questi non sono ubriachi, come voi supponete, perché è soltanto la terza ora del giorno; ma questo è quanto fu annunciato per mezzo del profeta Gioele: “Avverrà negli ultimi giorni”, dice Dio, “che io spanderò il mio Spirito sopra ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. Anche sui miei servi e sulle mie serve, in quei giorni, spanderò il mio Spirito e profetizzeranno. Farò prodigi su nel cielo e segni giù sulla terra, sangue e fuoco, e vapore di fumo.
Il sole sarà mutato in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e glorioso giorno del Signore. E avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato” «Uomini d’Israele, ascoltate queste parole! Gesù il Nazareno, uomo che Dio ha accreditato fra di voi mediante opere potenti, prodigi e segni che Dio fece per mezzo di lui tra di voi, come voi stessi ben sapete, quest’uomo, quando vi fu dato nelle mani per il determinato consiglio e la prescienza di Dio, voi [lo prendeste e], per mano di iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste; ma Dio lo risuscitò, avendolo sciolto dagli angosciosi legami della morte, perché non era possibile che egli fosse da essa trattenuto Infatti Davide dice di lui: “Io ho avuto il Signore continuamente davanti agli occhi, perché egli è alla mia destra, affinché io non sia smosso.
Per questo si è rallegrato il mio cuore, la mia lingua ha giubilato e anche la mia carne riposerà nella speranza; perché tu non lascerai l’anima mia nell’Ades e non permetterai che il tuo Santo subisca la decomposizione.

Tu mi hai fatto conoscere le vie della vita. Tu mi riempirai di letizia con la tua presenza”.    Fratelli, si può ben dire liberamente riguardo al patriarca Davide che egli morì e fu sepolto; e la sua tomba è ancora al giorno d’oggi tra di noi. Egli dunque, essendo profeta e sapendo che Dio gli aveva promesso con giuramento che sul suo trono avrebbe fatto sedere uno dei suoi discendenti, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò dicendo che non sarebbe stato lasciato nel soggiorno dei morti, e che la sua carne non avrebbe subito la decomposizione. Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato; di ciò noi tutti siamo testimoni. Egli dunque, essendo stato esaltato dalla destra di Dio e avendo ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite. Davide infatti non è salito in cielo; eppure egli stesso dice: «Il Signore ha detto al mio Signore: “Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi”». Sappia dunque con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso». Udite queste cose, essi furono compunti nel cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Fratelli , che dobbiamo fare?» E Pietro a loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. Perché per voi è la promessa, per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà».  E con molte altre parole li scongiurava e li esortava, dicendo: «Salvatevi da questa perversa generazione». Quelli che accettarono [con piacere] la sua parola furono battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone.” Atti 2 :14-41

 

Pietro parlò ma venne sostenuto dalla forza di dodici uomini! Tremila conversioni, in un solo giorno! Successe  e potrebbe accadere ancora. Dio vuole che ciò avvenga! Disponiamoci all’ubbidienza. Ciò che oggi può apparire  una meta irraggiungibile per il nostro ministero e per la nostra chiesa potrebbe rivelarsi, in un prossimo futuro, un  piccolo raccolto della grande messe che Dio sta preparando in Italia e nel mondo. Il grano sta maturando in Italia!

Allora disse ai suoi discepoli: «La mèsse è grande, ma pochi sono gli operai… », ed in più, sono divisi!

Vi è l’urgenza di  comprendere insieme la strategia nazionale di Dio, per essere inviati, se necessario, dove Egli desidera che lavoriamo. Abbiamo bisogno di discepoli  che conoscano il disegno di Dio e sappiano organizzare il lavoro di raccolta nel nostro Paese, preparando solidi granai (chiese) ed inviando “veri” operai.  Solo quando saremo veramente un solo corpo  comincerà una nuova fase per la Chiesa in Italia così come accadde con i dodici. La responsabilità maggiore è senz’altro dei  ministri, alcuni di loro  con le loro  scelte spesso impediscono l’unità e l’edificazione dei credenti (che in genere desiderano invece l’unità) ostacolando così la venuta del Regno, (come se le pecore fossero di loro  proprietà,  ma consapevoli che appartengono a Dio)

Dobbiamo sapere: Dio ci chiederà conto di questo!  Dobbiamo cercare l’unità, l’unità della fede,  l’unità dello spirito, l’unità di cuore, nella vita di ogni giorno. Diventiamo amici, non solo compagni di lavoro! Gesù disse ai suoi discepoli: “Io vi chiamo amici”. Deponiamo per un momento le nostre enormi Bibbie nere e abbracciamoci, riscopriamoci fratelli, riscopriamo l’amore! Questo edifica veramente la Chiesa e fa venire il Regno. “Io dunque, il prigioniero del Signore, vi esorto a comportarvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta, con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri con amore, sforzandovi di conservare l’unità dello Spirito con il vincolo della pace. Vi è un corpo solo e un solo Spirito, come pure siete stati chiamati a una sola speranza, quella della vostra vocazione. V’è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra tutti e in tutti. Efesini 4:1-6.

La Chiesa riuscirà! La Chiesa è destinata a trionfare, a diventare la gioia di tutte le nazioni: “Invece di essere abbandonata, odiata, al punto che anima viva non passava più da te, sarai motivo di vanto nei secoli, e di gioia per ogni età.” Isaia 60.15

Gerusalemme sarà abitata come una città senza mura, tanta sarà la quantità di gente e di bestiame che si troverà in mezzo ad essa”.  Zaccaria 2:4

È una promessa che si sta già adempiendo in molte parti della Terra e che si compirà anche qui, se sapremo rispondere, senza ricalcitrare, allo stimolo dello Spirito Santo. “Dio ama le porte di Sion più di tutte le dimore di Giacobbe” Salmo 87:2

 I figli di Kore ci rivelano profeticamente una grande verità, qualcosa che a noi, cristiani del XX secolo, tante volte sfugge: Dio ama la Chiesa più di tutte le nostre singole comunità. Il progetto che brucia nel Suo cuore è LA CHIESA. Solleviamo allora il nostro sguardo oltre l’angusto confine della nostra comunità; cerchiamo Dio e invochiamo la guida del Suo Spirito per compiere tutte le opere che Egli ha preparate per noi per questo tempo! Apriamo le nostre porte, apriamo i nostri cuori   insieme, costruiamo il Corpo di Cristo, e vedremo il Regno di Dio manifestarsi in un modo nuovo ed un grande risveglio attraversare e trasformare radicalmente il nostro Paese.

Lella Francese

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