USA; Guarigione Divina, Coppia accusata di aver lasciato morire il figlio senza cure; condannata per omicidio

7dd328be2dda4f6da0b462fc7230f306Quando nel 2009 il figlio di Herbert e Catherine Schaible morì a due anni per una polmonite non curata (i due frequentano una chiesa di guaritori), i genitori giurarono al giudice che non avrebbero lasciato andare un altro figlio senza cure mediche. Ora hanno perso un bambino di otto mesi in circostanze che il pubblico ministero considera “curiosamente simili”. E invece di un’altra accusa per omicidio colposo sono ora imputati di omicidio di terzo grado.Noi crediamo nella guarigione divina, Gesù ha sparso il suo sangue per la nostra guarigione, è morto sulla croce per spezzare il potere del diavolo” ha detto al detective di Philadelphia Herbert Schaible, 44 anni, dopo che il suo nono figlio, Brandon, è morto ad aprile. “La medicina è contraria al nostro credo”.

I coniugi sono stati arrestati venerdì scorso, anche se la difesa ha sostenuto che non sono un pericolo per la comunità e non c’è pericolo di fuga. “Sono in carcere per la loro fede – ha detto l’avvocato – le uniche persone teoricamente a rischio sono gli altri sette figli, che ora sono in affidamento”.

 Il giudice ha riconosciuto che la coppia non aveva saltato nessun udienza nel processo precedente, ma si è detto preoccupato che la situazione potesse variare in relazione all’aggravarsi delle accuse e preoccupato che alcuni sostenitori potessero nasconderli.

 “Ovunque in questo paese ci sono chiese come quella degli Schaibles, i cui membri e leader probabilmente non pensano di fare niente di sbagliato – parafrasando le parole del Pastore degli Schaibles – a mettere la loro interpretazione della Parola di Dio al di sopra della legge” ha detto il giudice Benjamin Lerner.

 “Ogni anno negli Usa muoiono una dozzina di bambini perché i genitori, in nome della propria fede, rifiutano le cure mediche. Nella maggior parte di casi si tratta di malattie banali e facilmente curabili” ha osservato lo studioso Shawn Francis Peters.

 Nell’Oregon quattro coppie di una chiesa di guaritori sono state processate, l’ultima nel 2011, quando una coppia è stata condannata a oltre sei anni di carcere per l’omicidio colposo del loro neonato figlio. Il legislatore ha eliminato la guarigione per fede tra le attenuanti in caso di omicidio.

 I membri dei “Seguaci di Cristo” si sono sempre rifiutati di parlare ai giornalisti. L’avvocato Mark Cogan ha rifiutato di rispondere quando gli è stato chiesto se le azioni legali hanno modificato le pratiche di qualcuno dei membri della chiesa. Alcune fonti però rivelano che dal 2011 usano cure mediche.

 La sentenza del febbraio 2011 a proposito della morte dell’altro figlio degli Schaibles prevedeva 10 anni di libertà vigilata, i cui termini comprendevano l’ordine di sottoporre i propri figli a controlli regolari e visite in caso di malattia. I coniugi accettarono, anche se Catherine, 43 anni, lasciò che fosse il marito a parlare e non rivolse parola al giudice.

 “E’ evidente che la libertà religiosa viene dopo la salute di un bambino” osservò il Giudice. Ma le visite di controllo si interruppero a breve. “Pensavamo tutti che non sarebbe più successo, che non sarebbero più stati in grado di fare una cosa del genere” ha spiegato venerdì uno dei membri della giuria del primo processo, che condannò gli Schaible per omicidio colposo.

 Come per altri casi studiati da Peters, gli Schaible appartengono a una piccola cerchia di credenti. Sono entrambi fedeli da tre generazioni e ex insegnanti nella propria chiesa, la “First Century Gospel Church”, a nord-est di Philadelphia.

 Il loro pastore, Nelson Clark, ha detto che hanno perso il figlio per una “mancanza spirituale” nelle loro vite e non dovrebbero rivolgersi ai medici nel caso che si ammali un altro figlio. Non ha risposto al telefono durante questo mese, ma nel 2011 ha detto all’Associated Press che la sua chiesa non è un culto e ha accusato gli ufficiali di forzare i membri della sua chiesa a entrare nel “difettoso sistema sanitario, colpevole, secondo lui, di 100.000 morti ogni anno.

“Sono persone che vivono nelle loro comunità, il loro credo viene rinforzato tutti i giorini – dice Peters – Nono sono preparati intellettualmente a mettere in discussione le loro dottrine. Ognuno di noi può con un’analisi critica, considerare i benefici della medicina e i benefici della preghiera”.

 Peters, che ha scritto “When Prayer Fails: Faith Healing, Children and the Law”, ovvero “Quando la preghiera fallisce: guarigione, bambini e legge”, non crede che i tribunali abbiano gli strumenti per prevenire il problema, perché queste persone non temono le conseguenze legali ma solo il “Giorno del giudizio”. “Qualcuno sostiene che la morte sia un buon risultato, per la loro fede nella vita dopo la morte”.

 “Non vogliono far del male ai loro figli – spiega Peters – Si trovano in questa strettoia, molto molto pericolosa, della sfiducia nella scienza medica”. Peters sostiene che sia necessario un intervento “empatico”, attraverso il dialogo tra la chiesa e alcuni educatori di sanità pubblica, che potrebbe aiutare qualcuno a “raggiungere il punto in cui riescano ad evolvere il loro credo e le loro pratiche”. Ma teme che ci sia il rischio di ottenere l’effetto contrario, allontanando ulteriormente queste comunità. 

Per gli Schaible un omicidio di terzo grado può portare a una condanna da sette a quattordici anni, o anche di più. “Qualcuno è morto per effetto di quello che hanno fatto – o non fatto”, ha detto l’assistente procuratore distrettuale Joanne Pescatore.

(BuonaNotizia – Traduzione Fabio La Rosa)

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