Veronesi: eutanasia anche per i depressi! No grazie, le chiavi della Vita le detiene solo Dio

1397138596-umberto-veronesi-ansaIl number one dei chirurghi anticancro Prof. Umberto Veronesi, da qualche tempo ci ha abituati alle sue note campagne mortifere: aborto, droga, fecondazione artificiale, clonazione, eutanasia. Da anni il professore ha abbandonato la sala operatoria per diffondere a tempo pieno il verbo della tecno-scienza con una crescente mole d’iniziative, saggi, libri con una vitalità davvero stupefacente; peccato che buona parte di queste iniziative sono del tutto anticristiane e contrarie alla Parola di Dio.

Infatti, puntuale e preciso come un orologio svizzero Umberto Veronesi è piombato come un avvoltoio sulla campagna promozionale per l’eutanasia legale lanciata da Repubblica, dimostrando un interesse inquietante sulla questione che lascia  perplessi e ci spinge a porci una domanda fondamentale: Quando quest’uomo da chirurgo operava gli ammalati di cancro, con quale spirito affrontava tutto ciò? Desiderava ardentemente salvare loro la vita a o riteneva una loro eventuale morte, la soluzione ideale?

Cosa c’è dietro questo spudorato interesse di portare il Parlamento  italiano a legalizzare l’Eutanasia? E chi o cosa spinge una testata giornalistica quale Repubblica a promuovere tale campagna di morte? Non sarebbe più opportuno e giusto promuovere una campagna per difender, invece, il diritto sacrosanto di ogni degente a ricevere le migliori e più avanzate cure mediche?

La risposta è molto semplice: una legge che riconosca la cosiddetta morte dolce salverebbe dai processi e dalle condanne penali la miriade di strutture e di medici che sguazzando nella malasanità, a causa di errori e mancanza di responsabilità uccidono giornalmente più persone sane che ammalate; inoltre una legge del genere spianerebbe la strada a potenziali criminali come l’infermiera Daniela Poggiali di Ravenna che dopo avere tolto la vita a ben undici pazienti di nascosto, faceva selfie con i cadaveri; insomma la tutela del diritto alla vita passerebbe in secondo piano, liberando la strada ai medici
della morte.

E’ arte del diavolo convincere gli uomini che un veleno mortale è in realtà una medicina che guarisce; l’esempio per eccellenza lo abbiamo con Adamo ed Eva, sedotti e invitati a cibarsi di un frutto che appariva bello e innocuo, ma che una volta assunto generò la Morte e il peccato; così lo stesso vale per l’eutanasia, la morte dolce, come la chiamano; un dolce morire che togliendo le sofferenze alla carne, le trasferisce nell’anima condannandola alla seconda morte.

Dio disse: ” NON UCCIDERE” imperativo! Nessuno sulla terra ha diritto di uccidere un’altra creatura, né tantomeno nessuna creatura ha il diritto di decidere di uccidere se stessa. Le chiavi della vita e della morte sono nelle mani del Signore, e solo Lui può aggiungere o togliere giorni al nostro cammino terreno. Dio ci ha donato la vita e noi abbiamo il dovere di difenderla con le unghie e con i denti fino alla fine, senza mai arrenderci.

«Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io son venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.». (Giovanni 10:10).

Francesco Comito – notiziecristiane.com

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