Vieni fuori dal pantano

inferno__pantano_perdito__lost_swamp__by_hentaineko-d5b3mbqTi voglio raccontare una bella storia successa circa duemila anni fa. C’era un uomo che aveva tre amici cui voleva molto bene. Questi amici erano fratelli tra loro; i loro nomi sono Marta, Maria e Lazzaro e il loro comune amico si chiama Gesù. Un giorno Gesù si trovò nella loro casa ed era intento a parlare della Sua Parola con Maria, la quale lo stava ad ascoltare con scrupolosa attenzione e fu in quest’occasione che Gesù esortò Marta con le parole: “Marta, Marta, tu ti inquieti per le cose di questa vita, ma tua sorella ha scelto la migliore parte che non le sarà tolta” (Luca 10:41,42). Queste due sorelle, malgrado fossero diverse di carattere, avevano compreso che in Gesù era racchiusa una personalità straordinariamente meravigliosa che era ben visibile all’animo umano e aldilà del loro temperamento, amavano stare con Lui. Esse avevano costatato che stare accanto a Gesù procurava pace al loro cuore. Esse sapevano che quel loro amico poteva guarire le malattie, forse perché lo avevano visto all’opera, forse perché avevano sentito parlare dei suoi prodigi miracolosi, ma in qualche modo ritenevano che Gesù fosse una persona speciale. Infatti, quando il loro fratello Lazzaro si ammalò, Marta e Maria mandarono a cercarlo ed a fargli riferire il motivo della loro pena e quindi lo invitarono ad andare a casa loro per far si che potesse guarire il loro congiunto (Giovanni 11:1-5). Lui che aveva dato la vista ai ciechi, l’udito ai sordi, la parola ai muti, che aveva fatto camminare gli zoppi, poteva anche guarire Lazzaro! Esse hanno un grande desiderio che Gesù fosse lì, presente nella loro casa in quei momenti di angoscia e di speranza al capezzale del morente Lazzaro. Soffrono, piangono, sperano, si angosciano momento dopo momento, ma Gesù, il loro amico non arrivò. Molto spesso, ci siamo trovati in momenti simili; nelle medesime situazioni di Marta e Maria, ma anche in altri momenti terribili che ci hanno visto tremare dalla paura per un qualcosa che ci stava capitando; una brutta notizia, un incidente o un fatto comunque poco piacevole e ci siamo trovati soli per l’impossibilità di essere aiutati e l’amarezza più profonda è caduta addosso a noi; nessuno che poteva consolarci, confortarci e farci coraggio. Abbiamo chiamato, chiamato, ma nessuno è arrivato, perché? Ci sono delle cose che sono nella volontà di Dio; altre no! Gesù, non andò subito a casa di Marta e Maria perché aveva uno scopo ben preciso: manifestare la Sua gloria nel momento opportuno! Infatti, Lazzaro muore e viene seppellito. Immaginiamoci per un momento, quanto tristi e angosciate dovevano essere le sorelle di Lazzaro durante quel corteo funebre; quanto dovevano essere deluse poiché Gesù non andò subito a casa loro, e chissà quanto grande era il loro tormento per il fatto che non avrebbero più rivisto Lazzaro! Ma Dio, va al di là di quello che vediamo, che immaginiamo, che pensiamo ecc. ecc. Gesù andò a Betania città di Marta e Maria, quando Lazzaro era già nel sepolcro da quattro giorni (Giovanni 11:17). Ormai, le sorelle di Lazzaro si erano rassegnate alla morte del loro fratello e non pensavano minimamente che invece Gesù aveva un piano meraviglioso per Lazzaro. Quando Marta sentì che Gesù stava per venire dalle parti di Betania andò incontro al Maestro e con parole di sconfitta fece presente a Gesù che sarebbe stata più opportuna la Sua presenza qualche giorno prima. Infatti, gli disse: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto” (Giovanni 11:21), come dire: mi dispiace molto per mio fratello, che tu sei arrivato in ritardo, ora la tua presenza qui non può che rammaricarti di non essere venuto in tempo! Ma Gesù che era venuto in ritardo appositamente per glorificare Dio, il Padre Celeste, con quella calma e tranquillità che lo contraddistingue le rispose che Lazzaro sarebbe resuscitato (Giovanni 11:23). Marta pensava che Gesù si riferisse “all’ultimo giorno” ed ancora una volta la Parola di Dio ci fa comprendere che i pensieri umani non sono i pensieri del Signore (Isaia 55:8), che i progetti umani sono molto spesso differenti da quelli che il Signore amorevolmente fa per noi. Forse pensi che per te non c’è più nulla da fare, che nessuna cosa e nessuna persona potranno cambiare il corso della tua vita; che tutto procederà per come ha proceduto fino a questo giorno e che nessuno si prenderà mai cura di te, oppure che ormai è troppo tardi affinché qualcuno si prenda cura di te.

Se la tua vita ti sembra sia arrivata ad un limite dal quale non si può tornare indietro; se la tua vita ti sembra una sorta di barca minuscola in un oceano in tempesta perché non hai saputo governarla con la giusta dose di sapienza, di intelligenza; se ti sembra di essere stato punito proprio dal Signore solo perché sei ammalato di qualche brutta malattia o perché ti ha preso la depressione più profonda; se sei stato abbandonato dai tuoi cari, o tu stesso hai abbandonato la moglie, la fidanzata, i figli, i genitori e per forza di cose ti senti solo ed in difficoltà ad affrontare il resto dei tuoi giorni, tanto al punto da non avere chiarore; se sei nella difficoltà di dover affrontare i problemi della vita quotidiana e non hai ancora trovato un lavoro che fa al caso tuo, sappi che Gesù ti può venire incontro in quanto Lui è meraviglioso, buono, misericordioso, ed è felicissimo di poterti aiutare. Egli rispose a Marta e dice anche a te:” Io sono la resurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore vivrà”. Quindi se ti senti proprio di morire, per angoscia, depressione ed altro prega Gesù, invocalo nell’intimo del tuo cuore ed Egli si presenterà a te e ti darà sicuramente una risposta, ma se secondo le tue previsioni ritarda, non ti scoraggiare, continua ad invocarlo ed Egli puntualmente si rivelerà nella tua vita. Anche Maria, che nel frattempo era rimasta a casa fece presente a Gesù il rammarico di non averlo visto qualche giorno prima e quando Gesù vide piangere Maria ed i giudei, avendo constatato dove era stato posto Lazzaro, pianse anch’Egli (Giovanni 11:34) dimostrando così di amare l’amico Lazzaro. Gesù sta piangendo per te, caro amico, perchè Egli conosce la tua condizione di vita e vede che spiritualmente non sei vivo o stai per morire del tutto. Egli ti ama di un amore grande e desidera grandi cose per te; ti vuole dare vera vita e vera gioia alla Sua presenza; apri il tuo cuore a Lui ed Egli opererà trasformando la tua vita. Dopo avere fatto rotolare la pietra che copriva l’imboccatura del sepolcro (Giovanni 11:39), gridò ad alta voce: “Lazzaro, vieni fuori” (Giovanni 11:43). Dopo di che Lazzaro uscì dal suo sepolcro, ritornato nuovamente alla vita di tutti i giorni. Immaginiamoci per un attimo: quanta gioia e felicità doveva esserci nel cuore di Lazzaro che era morto da quattro giorni e la sua anima aveva cominciato a gustare l’aldilà alla presenza del Padre!!! quanto stupore, quanta meraviglia, quanta gioia doveva esserci nel cuore e nel volto delle due sorelle di Lazzaro, Marta e Maria che avevano pensato che Gesù, arrivato in ritardo non avrebbe più potuto far nulla per il povero Lazzaro, ed ora invece potevano riabbracciarlo ed essere a loro volta riabbracciate con tanto affetto!!! quanta premura doveva esserci in quelle persone per il fatto straordinario e curioso in sé, nel poter raccontare ai farisei quello che era avvenuto!!! quanta gratitudine doveva esserci nel cuore di Gesù nei confronti del Padre, che Gli permise di operare questo glorioso miracolo affinché il Padre stesso venisse glorificato dagli uomini!!!! Vieni fuori, il Signore Gesù grida ancora oggi a tutti coloro, che immersi nel mondo della droga, dell’alcool, del sesso più innaturale ecc. ecc., non hanno ancora trovato un vero amico come Gesù. Vieni fuori dice Gesù anche a te che stai leggendo questo volantino, vieni fuori dalla condizione di peccato in cui ti trovi in questo momento e varca la porta che ti introduce alla vita; la vera vita, la vita nuova in Cristo Gesù. Vieni fuori anche tu, che pur decantando la tua religione, pur non avendo mai ucciso, rubato o fatto male ad alcuno come dici, ti senti a posto senza Gesù nel cuore. Il Signore vuole fare di te uno strumento adatto per la Sua gloria, ma è necessario che ascolti prima la Sua voce, così come l’ascoltò Lazzaro che si sentiva chiamato dal SIGNORE GESU’. E’ necessario, caro amico che tu comprenda:
– di essere un peccatore bisognevole della salvezza. Infatti la Parola di Dio ci dice che siamo tutti peccatori (Romani 3:23) e quindi non c’è persona al mondo che possa dire: “io sono perfetto e senza peccato alcuno” perche’ renderebbe bugiardo Dio;
– che non puoi salvarti da solo e l’unico che può farlo è soltanto Gesù, il Figlio di Dio. E’ scritto nella Parola di Dio che non è stato dato agli uomini nessun’altro nome (oltre quello di Gesù), per il quale possiamo essere salvati (Atti 4:12).

Quindi l’uomo non può essere arbitro della propria salvezza, ma è Gesù colui che può salvare ogni creatura umana e donarle la vita eterna. Considerato che l’uomo è salvato per grazia (cioè per qualcosa di immeritato), ammesso che compia le opere più grandi e più immense; più meravigliose e stupende, non sarà mai salvato per le tali opere; lo sarà solo ed esclusivamente per la Grazia di Dio, in Cristo Gesù. Inoltre Il Signore non ha delegato né alcuno dei suoi servitori, né nessuna creatura celeste a salvare i peccatori oppure a mediare la loro salvezza, perché è un compito che non ha bisogno né di deleghe, né di mediazioni. Inoltre nessun peccatore può salvare un altro peccatore!! La salvezza, caro amico, per riceverla da Dio, la devi chiedere a Dio, perché Dio non salverà mai qualcuno che non vuole essere salvato; quindi se per l’eternità vorrai stare alla presenza del Signore per godere delle Sue preziose grazie e premure, ricordati che oggi è il giorno della grazia e domani può essere troppo tardi (Ebrei 3:7-15); oggi devi cercare con tutto il cuore la Salvezza che Dio ti vuole offrire e con forza devi chiedere al Signore di venire nella tua vita e di trasformarla e Lui e solo Lui lo farà. Dio ti benedica.

Fr. Aurelio Palazzolo – notiziecristiane.com

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