11 settembre 2018, ancora angoscia per l’America

Nel giorno del diciassettesimo anniversario dell’attentato alle Torri gemelle di Manhattan, la stessa America si vede costretta a proclamare lo stato di emergenza non per un atto terroristico ma per l’ennesimo uragano in arrivo, precisamente Florence (cat. 4) che colpirà la Carolina e la Virginia.

E tutto avviene mentre i “rumori di guerre” (Matteo 24:7) tornano alla ribalta prepotentemente in Libia, per via degli aspri scontri fra milizie governative e oppositori del regime, quantunque in Siria il conflitto iniziato a marzo del 2011 (primavera araba del 2011) non sembra trovare soluzione. Ciò malgrado, le calamità continuano ad abbattersi sul pianeta, tant’è che dopo il passaggio del devastante tifone Jebi in Giappone, classificato dai meteorologi come il più forte degli ultimi 25 anni (11 morti e oltre 600 feriti), e il forte sisma ad Hokkaido, sempre nello stesso arcipelago giapponese (magnitudo 6.7 e 18 morti), terribili inondazioni hanno colpito in queste ore il Libano, sommergendo paesi con acqua e fango. Se in Giappone i danni più rilevanti si registrano nel villaggio di Atsuma, epicentro del vortice di Jebi che è stato favorito dalla violenza del terremoto tanto da rendere instabile le colline, di fatto “liquefattesi” per l’eccessiva saturazione del terreno, in Libano una cosa del genere non si è mai verificata: la gente è davvero scioccata per l’acqua impetuosa caduta dal cielo, avallando le parole di Luca laddove l’evangelista dichiara che verrà il tempo in cui “gli uomini verranno meno per l’attesa delle cose che dovranno accadere sulla terra, perchè le forze dei cieli saranno sconvolte (cap. 21:26). Ed è proprio dal cielo che è giunto il terrore! Dall’altra parte dell’emisfero, qui da noi in Italia, lo sciame sismico iniziato il 14 agosto scorso in Molise non si ferma, sicchè la Protezione Civile ha diramato l’allerta continuo per il timore – assai probabile secondo gli esperti – di una scossa ancora più forte di quella del 16 agosto (che ricordiamo fu di 5.2 Richter) in grado di causare danni decisamente più gravi; per i sismologhi, la faglia a nord di Campobasso potrebbe liberare molta energia in futuro, sebbene sia impossibile prevedere tempi e intensità di questo ipotetico terremoto. Tuttavia, nell’arco di 48 ore, la terra ha tremato in Ecuador (6.1), nelle Filippine (magnitudo 6.1), alle Isole Salomone (intensità 6.9), in Nuova Zelanda (magnitudo 6.9) e poche ore fa in Nuova Caledonia, con epicentro in mare, ad est dell’Australi, ragion per cui mi chiedo se il lettore riesce a discernere nei “segni dei tempi” o dà tutto per scontato.

Pertanto, dopo la riunione a sorpresa a Teheran fra Putin, Erdogan, Khameney, leader ostili al governo di Netanyahu, a quanto pare finalizzata a “dare” un forte segnale diplomatico a  Donald Trump, sostenitore di Israele, io temo che il vero obiettivo di questi tre dittatori resti sempre e comunque il popolo ebreo, a dimostrazione che il ritorno di Jeshua è sempre più vicino. Ma poiché il “custode d’Israele non dorme né sonnecchia (Salmo 121:4), niente e nessuno potrà impedire al Signore di realizzare i suoi progetti.

Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com

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