Quanti germogli di luce stiamo aspettando?

Tutto l’annuncio cristiano converge verso quell’irruzione di luce e di vita, portata a noi da Colui che ha conosciuto nella sua carne il morire ma che in sé ha lo spirito divino, essendo il Verbo nel quale “è la vita è la luce degli uomini” (Giov. 1:4).

Per questo, Cristo è “il primogenito di coloro che risuscitano dai morti” (Colossesi, 1:18; cfr. Apocalisse, 1:5). Egli, infatti, risuscitato dai morti, è “primizia di coloro che sono morti” (1 Corinzi 15:20) per condurli alla vita.

È lui che attua in modo efficace quell’annunzio isaiano risuonato sul colle di Sion: “eliminerà la morte per sempre” (Isaia 25:8). È lui che spande quella “rugiada di luci” che ha in sé la potenza di far rivivere i cadaveri nella gloria finale quando “Dio sarà tutto in tutti” (1 Corinzi, 15:28), in un unico abbraccio di eternità.

Questo aprirsi della soglia della morte su un nuovo orizzonte oltremondano luminoso era già balenato con la figura di Enok che, durante la sua lunga vita, “camminò con Dio e poi scomparve perché Dio l’aveva preso” (Genesi, 5:24).

Il verbo ebraico lqh, che è reso di solito con “essere preso”, significa appunto l’assunzione del giusto in Dio dopo la sua morte. Colui che è in comunione col Signore nella giustizia già durante l’esistenza terrena, nell’istante della morte, viene “attratto” nell’eternità divina. È ciò che accade anche al profeta Elia che “viene preso” (lqh) mentre sta camminando col suo discepolo Eliseo: “Ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco che s’interposero fra loro due, ed Elia salì nel turbine verso il cielo” (II Re 2:10-11).

Il segno dell’ascensione, come avverrà per Cristo, è il modo per esprimere l’ingresso nell’eternità e nell’infinito di Dio.

Una promessa divina che ci da speranza e certezza per affrontare il percorso dei nostri giorni senza temere nulla.

Vincenzo Lipari

https://youfitness.it/wp-content/uploads/2010/07/germogli-in-cucina-830×450.jpg


Sostieni la redazione di Notizie Cristiane con una donazione, clicca qui