Ancora terremoti nel mondo?

Il forte terremoto in Myanmar di due giorni fa (magnitudo 7.4), seguito da una seconda scossa di 6.4, dimostra in maniera incontrovertibile che ci avviciniamo sempre di più nei tempi profetici descritti dalla bibbia (Matteo 24:7 – Luca 21:25 – Marco 13:8), malgrado l’aumento delle calamità non sta spingendo il mondo a riflettere e a ravvedersi e credere nel Signore Dio. 

I primi video del violento sisma pubblicati sui social sono davvero sconvolgenti, specie quello del grattacielo in costruzione che si accartoccia su se stesso come se fosse di carta e il filmato dei due ragazzini in acqua, nel loro balcone-piscina, il cui grattacielo oscilla al punto che i due rischiano di cadere dal grattacielo! Sebbene i primi dati sulle vittime parlano di almeno 1700 morti, le autorità del posto calcolano in oltre 10mila le vittime, data l’estensione del terremoto durato quasi un minuto e il timore di altre repliche. 

Benché il Paese sorge in una zona di scontro delle placche indiana ed eurasiatica, i terremoti in aumento dappertutto sono uno dei “segni dei tempi” più marcati del secolo presente, cui si aggiungono le inondazioni e gli uragani di questi tempi recenti; e difatti, nella seconda metà di marzo 

la terra ha tremato con forza di fronte alle coste del Brasile (6.5), alle isole Sandwich (5.7), in Grecia (4.7), nelle Filippine (5.7), in Nuova Zelanda (6.7), alle isole Vanuatu (5.5), a Sumatra (5.6), in Indonesia (5.8) e, in Italia, a Potenza (4.2) e nei Campi Flegrei (NA) dov’è in atto uno sciame sismico che perdura da circa un mese. 

Tuttavia, le calamità nel mondo non hanno lo scopo di stimolare al ravvedimento le folle, poiché il pentimento deve provenire dal cuore contrito di un peccatore, ma quando si realizzeranno i cataclismi della futura Grande Tribolazione saranno proprio le calamità apocalittiche a produrre quella “conversione di massa” di cui parla l’apostolo Giovanni in Apocalisse 7:13; conversione che, purtroppo, costerà cara poichè si dovrà passare attraverso il martirio personale! 

Purtroppo, abbiamo il timore che questo ennesimo terremoto presto sarà dimenticato dalle genti e, probabilmente, anche da quei pseudo-credenti che sottovalutano gli avvertimenti divini del terzo millennio, a conferma che l’apostasia (rigetto della fede) e l’indurimento dell’umanità degli ultimi tempi è già in atto, benché Dio offre ancora la salvezza a questa società ottusa e soggiogata dal “principe di questo mondo (Giovanni 12:31). 

Pertanto, se un pò tutti siamo sgomenti dalla devastazione in Myanmar e Bangkok, quanto grande sarà l’angoscia dei popoli davanti ai flagelli, trombe e coppe apocalittiche future che ridurranno di un terzo la popolazione mondiale a motivo dell’ira di Dio su tutta la terra? 

Salvatore Di Fede      


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