Tutto dal Nulla

Tutte le cose hanno un’origine, l’origine ha sempre inizio da qualcosa di piccolo, qualcosa di poco conto. Il principio è spesso una piccolezza.

– La quercia non è sempre stata grande, essa nasce da una piccola ghianda.
– L’uomo non è sempre stato adulto, quando nasce è feto ed ha avuto inizio da un seme.
– Un atleta professionista non è sempre stato tale, prima del suo esordio era inesperto come tutti.
– Un grattacielo ha inizio dalle fondamenta.
– 7,477220 miliardi di persone presenti oggi nel mondo hanno avuto origine da un solo uomo ed una donna.
– Il primo uomo ha avuto origine dalla polvere.

Esattamente come nel mondo materiale, anche nel mondo spirituale tutto parte da poco.

Il granello di senape viene paragonato al regno di Dio
“30 Diceva ancora: «A che paragoneremo il regno di Dio, o con quale parabola lo rappresenteremo? 31 Esso è simile a un granello di senape, il quale, quando lo si è seminato in terra, è il più piccolo di tutti i semi che sono sulla terra; 32 ma quando è seminato, cresce e diventa più grande di tutti gli ortaggi; e fa dei rami tanto grandi, che all’ombra loro possono ripararsi gli uccelli del cielo».” Marco 4:30-32
Tutto scaturisce da un seme che poi diventa albero.
La Parola di Dio è un seme che viene sparso, esso viene piantato affinché possa crescere nei cuori.
Questo seme nel cuore pian piano cresce fino a diventare qualcosa di grande.

Nella creazione e nel mondo spirituale Dio ha stabilito come principio che tutto parte dal “niente”.
Il “niente” con la benedizione divina diventa tanto.

– Abramo ha oggi una discendenza innumerevole, come le stelle del cielo e la sabbia del mare, ma guardiamo il suo principio…Abramo non aveva figli e sua moglie era sterile.

– Solo nello stato d’Israele si contano oggi all’incirca 8 345 000 milioni di abitanti ma in principio c’era solo Abramo e Sara.

– Oggi tutte le nazioni della terra possono essere benedette in Abramo, perché un giorno Abramo ha ubbidito alla voce di Dio e Dio gli disse: “Tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, perché tu hai ubbidito alla mia voce” Genesi 22:18

Dio è ancora l’Onnipotente, ed è capace di creare qualcosa dal nulla.
Egli è Colui che dalla polvere eleva un “monumento”, un monumento che testimonia la sua fedeltà e la sua grandezza.
Non è forse l’uomo uno dei suoi monumenti più grandi? Un monumento che testimonia la grandezza di Dio. Dalla polvere ha dato vita ad una creazione stupenda.
Dio è Colui che è in grado di far sorgere le cose dal nulla.
Leggete cosa dice il profeta Isaia:
“13 Nel luogo del pruno si eleverà il cipresso, nel luogo del rovo crescerà il mirto; ciò sarà per il SIGNORE un motivo di gloria, un monumento perenne che non sarà distrutto».” Isaia 55:13
Il profeta sta affermando che lì dove non c’è nulla, dove ci sono solo spine e rovi, crescerà, si eleverà qualcosa che prima non c’era.

Qui in Isaia si sta parlando della Salvezza per le nazioni, ma allo stesso tempo questo passo esprime la natura di Dio, quello che Lui è in grado di fare, Lui fa quello che è impensabile per l’uomo.
Poco prima di esprimere queste parole, Dio dirà:
“8 «Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie», dice il SIGNORE. 9 «Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri” Isaia 55:8-9

Per l’uomo è incomprensibile quello che Dio può fare. Non possiamo comprendere la sua mente. Egli è:
– Colui che porta speranza dove non c’è

– Colui che porta salvezza e redenzione dove è inimmaginabile che ci possa essere
– Colui che cambia la struttura delle cose

– Colui che cambia l’ordine delle cose

– Colui che porta vita dove non c’è

– Colui che trasforma le persone è tanto altro ancora…

Perché il cipresso e il mirto?
– Il cipresso: è una pianta sempre verde, è un albero che può crescere anche nel deserto. Il Cipresso ha avuto fin dall’antichità un significato sacro, è considerato simbolo di lutto e di accesso all’eternità.
– Il mirto: Il mirto è una pianta anche questa sempre verde, è stato da sempre il simbolo della fecondità, deriva dal greco myrtos, che significa essenza profumata. È simbolo di allegria.

Dove non c’è nulla Dio fa elevare, fa crescere, fa sviluppare, vita eterna, fecondità, allegria, il profumo…cose che prima erano impensabili, per noi impossibili.

Quest’opera Dio la compie affinché ciò sia per il Signore un motivo di gloria, il RISULTATO della sua benedizione diventa: un monumento perenne che non sarà distrutto.
L’opera che Dio compie diventa un monumento che altri vedono e attraverso il quale ricordano ciò che Dio ha fatto e gli danno gloria.

L’opera che Dio fa nell’uomo non ha il solo scopo di fare del bene all’individuo, essa diventa di benedizione e di stimolo per tutti coloro che la vedono, per tutti coloro che saranno a contatto.

Nell’Antico Testamento gli uomini di Dio, avevano l’abitudine di erigere un monumento, un altare, ecc… dopo che avevano visto e sperimentato la gloria di Dio:
– Giacobbe eresse, nel luogo dove Dio gli aveva parlato, un monumento di pietra; (Genesi 35:14)

– Mosè dopo aver vinto sui nemici, costruì un altare che chiamò «il SIGNORE è la mia bandiera»; (Esodo 17:15)

– Giosuè dopo aver passato il Giordano mise dodici pietre sul letto del fiume (Giosuè 4:8-9)

Quello che Dio ha fatto nel passato è un monumento per noi oggi che testimonia la sua fedeltà, la sua grandezza, la sua natura…
Quello che Dio fa e farà per noi, sarà un monumento per la futura generazione che testimonierà la sua fedeltà, la sua grandezza, la sua natura…

Dio non è cambiato…
Ricordiamo però che tutto comincia dal poco, dal piccolo, dal seme e a volte dal nulla….
Anche il monumento ha il suo principio.

Francesco Caldaralo | Notiziecristiane.com


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