Accogliere Gesù

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accoglieregewdèppTutti coloro che hanno ricevuto una vita nuova in Gesù Cristo possiedono la cittadinanza celeste e, di conseguenza, sono diventati stranieri in questo mondo; sono pellegrini di passaggio e aspirano alla patria eterna dove il Signore li attende (Ebrei 11:13). Un tempo anche Lui era qui, tra di noi, mandato dal Padre per riscattare l’umanità perduta. 
L’Apostolo Giovanni ci riporta così: “La vera luce che illumina ogni uomo venne nel mondo; egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l’ha conosciuto” (Giovanni 1:9-10).
Continuando a leggere il seguito del passo, ci scontriamo con qualcosa di completamente fuori dalla norma: “E’ venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto…” (Giovanni 1:11).

In tutte le culture del mondo, il rientrare a casa propria è generalmente sempre vincolato al calore famigliare, alla sicurezza, all’amore e all’affetto, Gesù, però, non fu accolto così, e questo proprio “in casa sua”.
Il Figlio di Dio è venuto nel mondo, creato da Lui stesso; è stato in mezzo al popolo eletto di Dio, Israele; tutta la Legge, la religione e la tradizione della nazione d’Israele si protraeva verso il Messia che attendevano.
E quando è arrivato non l’hanno riconoscono, non l’hanno ricevuto, anzi, lo rifiutarono.
Infatti, il sua parlare era “nuovo”, estraneo alla dottrina corrente; il suo agire ha messo in crisi i devoti e i capi religiosi.
Quello “straniero” ha destato stupore e, in alcuni, rabbia.

Ma, ora, ai nostri tempi, come è accolto il Figlio di Dio?
C’è qualcosa che impedisce all’uomo moderno di ricevere Gesù nella propria vita?
Che cosa?
Un’immagine distorta della sua persona, della sua divinità e della sua opera di salvezza si è insinuata nelle menti e nei cuori… anche di quelli che sono considerati cristiani!
Gesù è per molti ancora uno straniero.
Il Vangelo di Giovanni continua: “Ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto, egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli, cioè, che credono nel suo Nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, ne da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio” (Giovanni 1:12-13).

Alcuni sono nati in seno a una chiesa cristiana e, così, per tradizione, fanno parte di quella chiesa.
Si sente dire: “Siamo sempre stati una famiglia cristiana…”, ma dov’è la dimostrazione della presenza di Dio nella loro vità?
Altri si sono fatti convincere, sotto l’impulso emotivo in una particolare occasione, ad accettare Gesù per alzata di mano, ma passata l’euforia del momento ritornano nella loro vita di sempre.
I più intenzionati si sono voluti impegnare con i loro studi di teologia e conoscenza delle dottrine cristiane, tanto che il loro sapere è ammirato e richiesto, ma è Gesù veramente nei loro cuori?
Invece, nascono da Dio quelli che accolgono Gesù nei loro cuori e nella loro vita, così come ci viene offerto da Dio, dopo un vero pentimento e ravvedimento; perché Dio, che scruta i cuori, vede quali sono le nostre intenzioni e le nostre motivazioni.

Fonte: http://www.incontraregesu.it/

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