Arde una fiamma… Mosè al pruno ardente

image (2)“È strano a volte il Signore” Avrà detto Mosé “Prima mi chiama sul monte e poi mi dice di non avvicinarmi”
Eso 3:1 Mosè pascolava il gregge di Ietro suo suocero, sacerdote di Madian, e, guidando il gregge oltre il deserto, giunse alla montagna di Dio, a Oreb. 2 L’angelo del SIGNORE gli apparve in una fiamma di fuoco, in mezzo a un pruno. Mosè guardò, ed ecco il pruno era tutto in fiamme, ma non si consumava.
3 Mosè disse: «Ora voglio andare da quella parte a vedere questa grande visione e come mai il pruno non si consuma!» 4 Il SIGNORE vide che egli si era mosso per andare a vedere. Allora Dio lo chiamò di mezzo al pruno e disse: «Mosè! Mosè!» Ed egli rispose: «Eccomi». 5 Dio disse: «Non ti avvicinare qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo sacro». 6 Poi aggiunse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio d’Abraamo, il Dio d’Isacco e il Dio di Giacobbe». Mosè allora si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare Dio.
Il Signore fa ardere una fiamma e suscita l’interesse di Mosé, egli è curioso ha sete di conoscenza e si muove in cerca di comprensione.
Dio il Signore si lascia intravedere da’ agli uomini una luce per la conoscenza, certo sta all’uomo fare un cammino per la comprensione.
Il Signore sceglie i suoi …Mosé aveva le caratteristiche necessarie per il compito che Dio voleva affidargli, era nato per questo, lui stesso era stato salvato dalle acque.
Infatti nel primo passo di Esodo 3 la scrittura dice  Mose guidava il gregge di suo suocero oltre il deserto arrivando alla montagna di Dio, e Mosé guiderà  il popolo di Dio oltre il deserto.
Dio da’ una disposizione precisa a Mosé “togliti i calzari dai piedi” i calzari hanno un modo particolare per essere indossati: vengono legati con delle stringhe che si attorcigliano alle gambe, e sono piuttosto lunghe, avvinghiano come “cacchi” che si aggrappano e trattengono.
Ora questo era un ordine ben preciso e stava ad indicare lo “spogliarsi” della vecchia natura, sciogliere i legami, staccarsi da radici antiche.
Mosé era fuggito dall’Egitto, dal “mondo” eppure è pensabile che come figlio della figlia del faraone non gli mancassero i benefici. Ma nel suo cuore sentiva di non appartenere a quel popolo, eppure non conosceva Dio, se non forse “per sentito dire” dagli schiavi israeliti che vivevano in Egitto.
Mosé era cresciuto nella dimora del Faraone e certo avrà avuto un’educazione adatta al suo rango anche in fatto d’ insegnamenti “spirituali”
Egli non conosceva Dio, il Dio d’ Israele, difatti Dio si presenta a Mosé “Io sono il Dio di tuo padre, di Abramo, di Isacco e di Giacobbe”
DIO UNA FIAMMA CHE NON CONSUMA
Dio si fa conoscere da Mosé tra i rami di un pruno. Il pruno più che un albero è un arbusto, quel pruno cresciusto in forma selvatica e in un deserto scarso di acqua non poteva essere una pianta imponente, ma umile e spinosa, lo descriverei come Isaia prefigura Gesù.
Is 53:1 Chi ha creduto a quello che abbiamo annunciato?
A chi è stato rivelato il braccio del SIGNORE?
2 Egli è cresciuto davanti a lui come una pianticella,
come una radice che esce da un arido suolo;
non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi,
né aspetto tale da piacerci.
Quel legno duro, nodoso e carico di spine sí può avvicinare solo attraverso la santificazione, vera santificazione! infatti la fiamma dello Spirito Santo è ciò che purifica.
I GABAONITI MENTONO A GIOSUÉ – LA FINTA SANTIFICAZIONE.
È indispensabile che il cammino di Santificazione sia autentico e veritiero, nel nostro cuore e davanti a Dio.
La nostra fiamma talvolta vacilla un vento di tempesta imperversa, tenta di spegnere la fiamma, ma spesso l’alimenta (i cuori che vengono da Dio).
Ci troviamo sovente a parlare, di religione piuttosto che di Fede o Spiritualità, di opere morte. Facciamo vedere ciò che non è al fine di conquistare il favore di Dio e degli uomini.
Questo non può funzionare, togliamo ossigeno alla nostra “fiamma” essa si fa fievole, non ha combustibile, scema fino a diventare un tizzone ed è buono che il legno dì pruno è un legno duro, povero di acqua e arde lentamente. Ma inevitabilmente, se non avremo sciolto i “calzari” e tolto ciò che ci tiene legati a terra, anche il tizzone si spegnerà diventando un inutile pezzo di carbone nero come tenebra.
Il legno del pruno e molto simile a quello della vite, e pur se un po’ più consistente è praticamente inutilizzabile. Non se ne ricavano assi per i falegnami, o utensili, ma viceversa è buono per il fuoco.
Giosué 9:3 Gli abitanti di Gabaon, dal canto loro, quand’ebbero udito ciò che Giosuè aveva fatto a Gerico e ad Ai, 4 agirono con astuzia: partirono, provvisti di viveri, caricarono sui loro asini dei sacchi vecchi e dei vecchi otri da vino, vecchi e ricuciti. 5 Si misero ai piedi calzari vecchi e rappezzati, e dei vecchi abiti addosso; e tutto il pane, di cui si erano provvisti, era duro e sbriciolato. 6 Andarono da Giosuè, all’accampamento di Ghilgal, e dissero a lui e alla gente d’Israele: «Noi veniamo da un paese lontano; fate dunque alleanza con noi».
NON LASCIARE SPEGNERE LA FIAMMA CHE ARDE IN TE.
Va’ verso di essa e togliti i calzari.
Non rinunciare al dono dello Spirito Santo, sii funzionale e funzionante per il Regno nella tua chiesa. Ogni Fratello come cellula del corpo di Cristo (se funzionante) unitamente e in modo compatto si purifica e si eleva per sostenere la fiamma della gloria di Dio.
Ebrei 6:4 Infatti quelli che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il dono celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo 5 e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo futuro, 6 e poi sono caduti, è impossibile ricondurli di nuovo al ravvedimento perché crocifiggono di nuovo per conto loro il Figlio di Dio e lo espongono a infamia. 7 Quando una terra, imbevuta della pioggia che vi cade frequentemente, produce erbe utili a quelli che la coltivano, riceve benedizione da Dio; 8 ma se produce spine e rovi, è riprovata e prossima a essere maledetta; e la sua fine sarà di essere bruciata.
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Francesco Blaganò | Notiziecristiane.com

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