Cammina alla luce della Parola di Dio …allora Prospererai!

parola_di_DioQuesto libro della legge non si diparta mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte, avendo cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto, poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai (Giosuè 1:8).Queste parole sono state indirizzate a Giosuè direttamente da Dio, dopo la morte di Mosè. Il popolo di Israele era uscito dal paese d’Egitto, aveva superato il Mar Rosso ed aveva vagato nel deserto per circa 40 anni; ora si trovava vicino alla terra di Canaan (sebbene la maggior parte degli appartenenti alla generazione originaria non erano più in vita). Da questo punto in poi Giosuè prende la guida del popolo, come previsto da Dio stesso (Deuteronomio 31:1-8), per introdurlo nella terra promessa.

Nel capitolo 1 di Giosuè, versetti da 1 a 8, Dio parla, appunto a Giosuè dicendogli di attraversare il fiume Giordano (che segnava il confine tra il deserto e la terra di Canaan) e di entrare nella tanto agognata terra promessa (v. 2); gli promette che darà loro tutta la parte di terra che avrebbe calcato il loro piede (v. 3); gli indica i confini di questo vasto territorio (v. 4); poi lo incoraggia dicendogli che sarà sempre con lui e, com’è stato con Mosè, non lo avrebbe abbandonato (v. 5-7).
In maniera particolare Giosuè viene esortato con il versetto preso in questione, affinché il libro della legge, non sia da lui dimenticato, ma anzi: Non doveva dipartirsi mai dalla sua bocca; doveva essere meditato giorno e notte; doveva essere messo ad effetto tutto quello che vi stava scritto.

La Parola di Dio incoraggia, fortifica, edifica, mette pace e gioia nei cuori assetati di giustizia, ma soprattutto trasforma la vita di chi la legge, la medita e si sforza di metterla in pratica, perché in essa è la vita vera. Per Giosuè, doveva innanzi tutto essere oggetto dei suoi discorsi, delle sue parole, dei suoi dialoghi; Egli doveva parlare con verità, esortando, ammonendo, insomma la Parola di Dio non doveva mai andare via dalla sua bocca. L’Apostolo Giacomo dice che dalla bocca dell’uomo escono benedizioni e maledizioni (Giacomo 3:1-12), ma che non deve essere proprio così. Chiaramente Giacomo vuole esortare i cristiani ad essere attenti alla propria lingua, che malgrado è un piccolo membro, molto spesso è indomabile, incontrollabile e ci fa dire cose che non vorremmo e che in un momento d’ira, possono offendere Dio e gli uomini. Iddio ci dia grazia che la Sua Parola sia sempre nella nostra bocca pronta ad agire con autorità e con amore, sia per noi stessi, ma anche per chi vive con noi, e che possiamo controllare il nostro parlare in maniera tale da non dire parole che comunque sono lontane dalla lode dovuta a Dio.

Il libro della legge doveva essere meditato giorno e notte da Giosuè; non soltanto la Parola di Dio doveva essere nella sua bocca, ma anche nella sua mente in modo da ragionarvi su, per comprenderne meglio il significato, i concetti e la volontà di Dio in essa espressi. Giosuè era un condottiero che aveva tante responsabilità; doveva guidare il popolo nella terra promessa ed una volta lì prenderne possesso e stabilirvi le dodici tribù di Israele; quindi la Parola di Dio doveva essere oggetto delle sue meditazioni per applicarla nella vita di tutti i giorni, ma anche per impartirla ed insegnarla a quanti da lui prendevano degli ordini o dei consigli. Anche la notte, la sua mente, non doveva fermarsi dal riflettervi; doveva essere un continuo meditare, un continuo dimorare nella Parola. Il salmista Davide considera beato l’uomo che medita la Parola di Dio giorno e notte (Salmo 1:2), e nel Salmo 119:23, è scritto : “anche quando i principi siedono e parlano contro di me, il tuo servitore medita i tuoi statuti”. Quindi la Parola di Dio va meditata anche quando le cose non vanno per il verso giusto.

In ultima analisi Giosuè doveva mettere in pratica tutto ciò che era scritto nel libro della legge; cioè, tutto quello che era nella sua bocca, meditato giorno e notte, doveva anche passare per il suo comportamento rendendolo consono al proprio ruolo di uomo di Dio. Egli che aveva a disposizione un popolo numeroso, doveva essere di esempio per tutti. Non si può amare la Parola di Dio se non si mette in pratica; non si può dire di amare i precetti del Signore, se questi non producono in noi degli effetti positivi.
Quindi, se la Parola di Dio che dici tanto di amare, caro fratello, cara sorella, caro amico e cara amica non ha prodotto in te alcun cambiamento comportamentale, non è per via di se stessa, perché essa è sempre efficace; il problema è da ricercare in te. Sforzati di amare la Parola di Dio perché questa ti può aprire una migliore visuale della vita e del compito che Dio ti ha affidato.

Ma perché, Giosuè doveva far si che il libro della legge dimorasse nella sua bocca, essere meditato giorno e notte ed essere messo in pratica? Perché solo così le sue imprese sarebbero riuscite e solo in questo caso avrebbe potuto prosperare. Per “imprese”, intendo tutto ciò che è di difficile riuscita nel caso in cui volessimo far da soli; personalmente per me, per esempio, è una bella impresa essere un marito ed un padre migliore; mi sforzo di essere tale, ma mi rendo conto che senza il Signore, senza la guida della Parola di Dio, non posso fare più di quello che mi è concesso.

Così, anche tu, fratello, sorella, amico, amica che hai il desidero di raggiungere determinate mete che finora si sono rivelate delle imprese, sappi che senza l’ubbidienza e la sottomissione alla Parola del Signore, non potrai mai raggiungerle. Solo se ci affidiamo a Lui possiamo, con il suo aiuto, riuscire nelle nostre imprese e prosperare. Il Signore, infatti, che conosce ogni cuore, interviene in maniera favorevole verso coloro che fanno della Sua Parola, il proprio tesoro particolare e che vivono della Sua Parola e per la Sua Parola. E’ meraviglioso camminare ogni giorno alla luce di questa Parola che ci illumina, che ci guida, che ci ammaestra e ci fa evitare tutte quelle dottrine, quei sentimenti, quei comportamenti che sono lontani dalla verità e dalla santificazione.

La Parola di Dio deve dimorare in noi coinvolgendo la nostra bocca: non si diparta mai dalla tua bocca; la nostra mente: meditala giorno e notte; ma soprattutto il nostro cuore: ..avendo cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto. Allora, e soltanto allora, vedremo risolti i nostri problemi; solo allora vedremo da parte del Signore delle risposte positive alle nostre preghiere; solo allora vedremo delle vite cambiate, incoraggiate anche dalla nostra testimonianza efficace e fedele. Solo allora potremo dire: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Galati 2:20).

Aurelio Palazzolo – notiziecristiane.com

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