Chi è un popolo eletto?

outlet3--499x285“Ma voi siete una stirpe eletta, un regale sacerdozio, una gente santa, un popolo acquistato per Dio, affinché proclamiate le meraviglie di colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua mirabile luce; voi, che un tempo non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi, che non avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia”. (1 Pietro 2:9,10) 

Dio fece delle promesse ad Abramo “il padre dei popoli” e attraverso di lui ha scelto Israele come suo “popolo eletto” e ha fatto un patto con loro (Deuteronomio 7:7,9 “Il Signore si è affezionato a voi e vi ha scelti, non perché foste più numerosi di tutti gli altri popoli, anzi siete meno numerosi di ogni altro popolo, ma perché il Signore vi ama: il Signore vi ha fatti uscire con mano potente e vi ha liberati dalla casa di schiavitù, dalla mano del faraone, re d’Egitto, perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri. Riconosci dunque che il Signore il tuo Dio, è Dio: il Dio fedele, che mantiene il suo patto e la sua bontà fino alla millesima generazione verso quelli che lo amano e osservano i suoi comandamenti”), rivelandosi all’umanità e facendoci il dono della “grazia” attraverso Gesù Cristo per donare a tutti la salvezza, liberandoci dal peccato e riconciliandoci a lui nel dono del libero arbitrio

(Giovanni 3: 16,18 “Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Dio infatti non ha mandato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato, ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio”).

Attraverso la scelta del suo “popolo” Dio ha voluto instaurare un rapporto d’amore con l’umanità e ha dato al suo “popolo” l’incarico di essere “luce” per gli altri popoli (Isaia 49:6”Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra”), andando ad insegnare agli altri di Dio (Marco 16:15,16 “Poi disse loro: Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo a ogni creatura; chi ha creduto ed è stato battezzato, sarà salvato; ma chi non ha creduto, sarà condannato”), così ha fatto di ciascuno del suo “popolo” una nazione di : sacerdoti, profeti e missionari in tutto il mondo per testimoniare sulle promesse che Dio aveva fatto ad Abramo e del patto che ha fatto con il suo “popolo eletto”, un patto di “grazia” che nel corso della storia della salvezza è portato fino al suo compimento.

Questo patto legato al suo gesto di grazia si compie nella persona di Gesù Cristo dove la sua divinità si unisce all’essere umano, ed è rivolto a ogni persona che crede in quest’atto d’amore e che accetta Gesù Cristo come “Signore” e “salvatore” della propria vita facendo un atto di confessione verbale (Romani 10:9 “Poiché se confessi con la tua bocca il Signore Gesù, e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato”).

Queste, invece, sono le promesse che Dio ha fatto ad Abramo (Genesi 1:1,2 “Or l’Eterno disse ad Abramo: Vattene dal tuo paese, dal tuo parentado e dalla casa di tuo padre, nel paese che io ti mostrerò. Io farò di te una grande nazione e ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai una benedizione”; Genesi 1: 4 “E Allora Abramo partì come l’Eterno gli aveva detto”), Dio stabilisce questo patto con Abramo ed è considerato un “testamento” in cui Egli dichiara la sua intenzione di grazia per l’uomo attraverso la quale Egli compie le sue promesse in modo universale benedicendo tutte le nazioni che, per fede, accettano Cristo nella propria vita e camminano secondo i suoi insegnamenti nell’ubbidienza entrando a far parte così del “popolo eletto” (Galati 3:15,17 “Fratelli, io parlo alla maniera degli uomini: se un patto è ratificato, benché sia patto d’uomo, nessuno l’annulla o vi aggiunge qualche cosa. Ora le promesse furono fatte ad Abramo e alla sua discendenza. Cioè Cristo. Or io dico questo: la legge, venuta dopo quattrocentotrent’anni, non annulla il patto ratificato prima da Dio in Cristo, in modo da annullare la promessa”).

Luisa Lanzarotta – notiziecristiane.com

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