Da leggere pagina per pagina… il libro di Constantine R. Campbell, Paul and Union with Christ.

9780310329053Constantine R. Campbell, Paul and Union with Christ. An Exegetical and Theological Study, Zondervan, 2012, 480 p., $ 34,99.

C’è un passaggio nelle cose che i cristiani credono che risulta particolarmente ostico da cogliere per il pensiero. La difficoltà sta nel fatto che questa verità è quasi onnicomprensiva nel Nuovo Testamento, soprattutto nelle Lettere di Paolo, ed è difficile isolarla, essendo praticamente incardinata in tutte le altre cose che i cristiani credono. In particolare in ciò che ha a che fare con quella che definiscono la salvezza, l’applicazione della salvezza.Questa dottrina è la dottrina della unio mistica, secondo la quale i cristiani sono uniti con Cristo (sono in Cristo) e Cristo è unito a loro, è con loro.

Il tema fu focalizzato alla metà dell’800 quando si fece notare (Deissmann) che in Paolo era presente una forma di misticismo molto diverso da quello presente in altre aree del pensiero e della religione antichi. Da allora la dottrina dell’unione del credente con Cristo è stata oggetto di tentativi di identificazione molto complessi, giungendo anche a rappresentare uno spartiacque tra teologie connotate in termini confessionali: nel cattolicesimo l’unione del credente con Cristo eredita la tradizione del misticismo medioevale e soprattutto l’intuizione dei Padri della chiesa per molti dei quali con l’incarnazione del Figlio di Dio si è aperta nella storia un nuovo modo di essere uomini. Nel Protestantesimo il tema si colloca non tanto nell’ambito dell’incarnazione quanto piuttosto in quello della redenzione: diviene il fulcro dell’applicazione della salvezza realizzata da Gesù Cristo alle donne e gli uomini di tutti i tempi grazie all’opera dello Spirito Santo (Calvino).

Il libro che segnaliamo oggi è per molti versi prezioso in quanto dopo aver passato in rassegna il dibattito storico, nel capitolo 2, si concentra su un’attenta analisi dei dati esegetici delle Lettere paoline, andando a identificare ed esplicitare il ruolo di alcune preposizioni fondamentali per la dottrina (in, con, per mezzo, etc), passando in rassegna le variazioni del tema (nel Signore, in Lui) nonché alcune figure e metafore che costruiscono un embrione di dottrina: la sposa e lo sposo, l’edificio e il fondamento, etc.

Le conclusioni dello studio arrivano a identificare almeno quattro forme della presenza del Cristo risorto in unione del credente: l’unione vera e propria, la partecipazione, l’identificazione e l’incorporazione. Esse risultano intrecciate nei tantissimi testi che l’autore identifica e analizza e disegnano una mappa straordinaria di una spiritualità ricca e sorprendente.

Dio in Cristo compie determinate cose e ottiene per il suo popolo una serie di benedizioni; l’identità, il carattere e l’azione dei credenti assumono una particolare curvatura quando sono in Cristo. In Cristo è la condizione in cui culminano una serie di realtà della vita cristiana come la fede, la giustificazione, e la stessa identità globale dei cristiani, il loro essere appunto seguaci di Cristo può essere espresso con la perifrasi dell’essere in Cristo. La realtà trinitaria di Dio si coglie ed è esprimibile in Cristo.

Ciò che la nozione esprime rappresenta una sorta di lago in cui affluiscono tutte le realtà della soteriologia: l’in Cristo implica una comunità legale tra Gesù Cristo e i credenti (giustificazione), una comunione di vita (santificazione) e un’adesione personale.

L’essere in Cristo è soprattutto il motore della vita di santificazione e per tale motivo la dottrina continua a guadagnare spazio, come dimostra questa monumentale monografia di Campbell, studioso del Nuovo Testamento, australiano di Sydney, nella riflessione evangelica mondiale, alle prese con l’interrogativo cruciale di che cosa significa, che cosa indica, la presenza dei cristiani evangelici nel contesto storico contemporaneo. Nel campo dell’etica, infatti, la dottrina dell’unione del credente con Cristo supera e fa impallidire tutte le etiche dell’imitazione di Gesù Cristo nelle quali la domanda fondamentale è: che cosa avrebbe fatto Gesù Cristo se fosse presente ora al posto mio?

Essa poi svela la carenza cristologica insita nella trasformazione etico–pratica del cristianesimo operata da tutte le teologie liberali nelle quali è veramente complicato concepire la possibilità che la vita dei cristiani qui e oggi “si unisca” a quella di un uomo morto duemila anni fa e la cui pretesa di essere tornato in vita fa piuttosto problema.

Infine, l’unione del credente con Cristo, quel Cristo, il Cristo di cui rendono testimonianza i vangeli e gli apostoli svela l’equivoco di tutti i misticismi: Cristo è distinto da coloro ai quali è unito, senza né fusione né confusione.

Un tema dunque fondamentale e un libro importante da studiare pagina per pagina, versetto per versetto, almeno per chi ha la possibilità di leggerselo in inglese.

Recensione di Giacomo Carlo Di Gaetano, DiRS-GBU

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