Dal carcere a Cristo

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BXP35776Mi chiamo Mario Danaro, sono di Napoli e voglio raccontare ciò che il Signore ha fatto per me.
Circa otto anni fa, la mia famiglia, ha cominciato a frequentare una comunità evangelica di Napoli; accettando Gesù come Signore e Salvatore nella loro vita, così hanno conosciuto la realtà che accomuna e vive nei cuori dei credenti: “L’Iddio vivente”.Trasferito dal carcere di Lecce, dal 2004 mi trovo nel carcere di Foggia. Sono giunto in uno stato d’ansia e di panico che si manifestava in una maniera talmente grave da non essere in grado di potermi riprendere. Incosciente dello stato in cui ero caduto, cominciai ad assumere psicofarmaci per placare i miei dolori. Stavo molto male! Il nuovo carcere e l’assunzione di questi psicofarmaci mi diedero l’impressione di stare bene, ma quest’illusione fu per poco tempo, perché la dipendenza da queste sostanze, mi faceva stare peggio.

Riflettevo che per circa dodici anni sono stato dipendente da droghe, e per questo motivo, ho avuto una condanna che tuttora sto scontando. Stando in carcere decisi di cambiare vita, di reagire del continuo per poter migliorare la mia situazione.
Il mio amico di cella, aveva appeso alla parete un calendario evangelico. Gli chiesi se fosse un evangelico, ma lui rispose di no; quel calendario glielo aveva regalato una sua conoscente, credente evangelica. Dalla sua risposta, traspariva di non avere alcun interesse né per il calendario e né voglia di parlare di cose spirituali. Io invece già possedevo una Bibbia che mi era stata regalata da mio zio, all’interno vi

era anche una dedica con riportato, il passo di Giosuè 1:9“…Sii forte e coraggioso; non aver paura e non sgomentarti, perché l’Eterno, il tuo DIO, è con te dovunque tu vada”. Avevo imparato qualche versetto a memoria, ma nulla di più, non la leggevo con il dovuto interesse e non mi diceva niente.
Chiesi al mio compagno di cella se poteva farmi scrivere da questa sua conoscente che gli aveva regalato il calendario. Con il passare dei giorni mi chiedevo perché avevo fatto questa richiesta al mio amico di cella? Mi accorsi che dentro di me stava accadendo qualcosa. Mi resi conto che tutto ciò non era un caso, tutto accadeva indipendentemente dalla mia volontà.
Qualche tempo dopo, lasciai il reparto, a seguito di un colloquio avuto con l’educatrice del carcere che mi cambiò cella. Fui molto contento di ricevere una lettera da quella sorella a cui avevo scritto. Ne seguirono poi altre lettere che a poco a poco mi aprirono la mente nella conoscenza della Parola di Dio. In seguito la stessa sorella, mi fece conoscere e mi consigliò di ascoltare Radio Logos, un’emittente evangelica, che annuncia il messaggio di salvezza a tutte le anime che l’ascoltano.
 Tramite questa sorella ebbi modo di conoscere un pastore evangelico che mi venne a visitare, per la prima volta, già nel carcere di Lucera (FG) Iniziarono così una serie di visite del pastore. Per me è stato un privilegio ricevere queste visite perché mi hanno aiutato a farmi intraprendere la strada della conoscenza del Signor Gesù. Ringrazio Dio che si è servito di questo caro fratello perché in questo modo ho potuto capire la verità che il Signore gli aveva affidato di rivelarmi. Sono grato a Dio per aver mandato il Suo servo ad annunciarmi l’Evangelo di verità e di salvezza. Ora questo fratello è col Signore.
Nella mia giovinezza sono stato un ragazzo molto ostinato e ribelle, ho pensato solo a divertirmi e soddisfare i miei piaceri. La mia vita sprofondava sempre di più nel baratro; i miei genitori con pazienza e amore, fino ad oggi, mi sono stati sempre vicini senza mai abbandonarmi.
La vita nel carcere non è facile… è difficile sopravvivere, ma con Gesù vicino sono sereno, tutto è più sostenibile, avendoLo accettato come mio Signore e Salvatore della mia vita, ha perdonato tutti i miei peccati che davano un gran peso all’anima mia. – Sono nato di nuovo! Adesso vivo una nuova vita. – Voglio dipendere solo da Lui con tutta la sincerità del mio cuore e con tutta l’anima mia. Lui ha fatto tutto per me, ha pagato il prezzo del mio peccato senza che io ho fatto niente. «Solo un passo di Ora, nel carcere, il mio compito, è quello di testimoniare e servire il Signore ed esserGli fedele per sempre. A Dio tutta la lode e la gloria.

Mario Danaro

Tratto da: http://www.tuttolevangelo.com/

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