DALL’INFERNO DELLA TRATTA

Troppo spesso l’ideologia della società contemporanea vede il fenomeno della prostituzione come una piaga sociale da debellare un problema di decoro urbano e di decenza, morale.
Ci troviamo di fronte a delle ragazze che molto spesso sono state trascinare sulla strada con la menzogna, le false promesse e gli inganni.  I profili di queste donne sono diversi, ma hanno un tratto comune: una storia d’immigrazione. C’è chi fugge dall’Africa motivata dalla speranza di una vita migliore in Europa realizzabile attraverso una proposta di lavoro fatta da una persona vicina alla famiglia degna di stima e fiducia.
Queste ragazze partono coraggiose e piene di speranze, per ritrovarsi protagoniste di un incubo composto di violenze e schiavitù e per renderle più soggiogate, i vessatori aggregano lo scellerato pretesto di dover rimborsare l’organizzazione che ha fornito il viaggio, attraverso le madame (ultimo anello della catena di sfruttamento) che le coercizza e le incatena, sfruttando le loro credenze al rituale voodoo o ju ju come definito in Nigeria. Diversamente, le donne che hanno lasciato i paesi dell’est in piena crisi e senza lavoro, sono finite a prostituirsi per racimolare denaro, ma quei soldi col tempo si sono trasformati in una gabbia, perché a nessuna delle ragazze sulla strada è permesso di mettere in atto il proprio proposito autonomamente, ma vi è sempre il carnefice appartenente a un’organizzazione criminale che le assoggetta e le sfrutta. Spesso queste donne rappresentano un importante sostegno finanziario per la famiglia e la pressione su di loro è enorme.
Lavorano sette giorni su sette, nelle ore più disparate del pomeriggio o della notte e alcune fino alle prime luci del giorno dopo. In Italia le donne vittime di prostituzione sono 70 mila (4 mila solo in Lombardia).  Sulla pelle di queste ragazze , il mercato sviluppatosi , negli ultimi decenni è diventato il business più lucrativo nella criminalità organizzata mondiale insieme al traffico di droga e di armi: complessivamente trentadue miliardi di dollari, mentre l’Europol stima che solo in Europa il traffico di esseri umani dal Medio Oriente e dall’Africa ha fruttato al crimine organizzato oltre i sette miliardi di euro. Nove prostitute su dieci sono straniere, una su dieci è minorenne.
“Andate dunque ai crocicchi delle strade e chiamate alle nozze quanti troverete”.  Matteo 22:9
Un’altra sfida si prepara questa notte mentre il Camper di 72 ore per Cristo, percorre l’autostrada in direzione Emilia Romagna. I volontari dell’Unità di strada Beth Shalom uniti ai fratelli della comunità Cristiana Evangelica di Guastalla, stretti nei loro gilet fosforescenti rispondono alle grida inconsapevoli e silenziose delle schiave del sistema di abuso sessuale. L’equipe di 72 ore per Cristo (tre giorni) perlustra sistematicamente luoghi, dove si consuma il depauperamento contrastandone la mercificazione della tratta, offrendo alle vittime una nuova opportunità di vita, di rinascita, di dignità ma soprattutto di amore vero e disinteressato che non le costringa a condizioni di dipendenza fisica e psicologica, senza tutele, isolate dal contesto sociale in una quotidianità degradata sotto il profilo abitativo, relazionale e culturale.
Sembrerebbe una normale serata di qualsiasi giorno feriale ma potrebbe essere anche festivo, la musica non cambierebbe. Illuminate dai lampioni o dai fari delle auto, le ragazze sulla strada sono diverse per età ed etnie: mature, giovani e giovanissime almeno dall’aspetto, potrebbero essere ragazze e bambine dell’est Europa, sono biondissime e succintamente ben vestite , alcune di colore appariscenti e altre ancora dai lunghi capelli scuri incorniciano visi dai lineamenti sud americani.  Nonostante l’ora tarda, le auto in circolazione sono tantissime. Sono vetture nuove, di grossa cilindrata: Audi, Mercedes, Toyota. Arrivano fino in fondo al viale, dove c è una rotonda, fanno il giro e tornano indietro.  Come se facessero shopping in centro e anziché scegliere un capo d’abbigliamento dalle vetrine, dovessero scegliere la persona con la quale stare per una notte, o un paio d’ore o anche solo qualche minuto, o peggio ancora, alcune di quelle auto sono dei criminali che le controllano. Nessuna delle ragazze ammetterà di far parte di un circuito organizzato e se anche esternamente indossano maschere per difendersi dai malintenzionati e dalle insidie della notte. La paura visibile nei loro occhi e la diffidenza verso persone sconosciute le rende incapace di compiere quel passo verso la libertà, verso la salvezza.
Le donne sulla strada racchiudono nel loro cuore tanto dolore: alcune hanno raccontato di donne decedute per strada, un tormento che distrugge le loro anime e non permette di prospettare la fine della loro vita oscura.  L’angoscia le schiaccia maggiormente specie quando i cellulari squillano ininterrottamente. La loro grande sofferenza si manifesta nei loro silenzi e nelle loro lacrime che rigano i loro visi mentre la conversazione supera il livello superficiale diventando più confidenziale tanto da arrivare all’intimità. Si creano particolari condizioni interattive, qualificate dalla libertà, dal coraggio, dalla fiducia e dalla speranza. Per alcune di loro il creare una relazione con l’unità di strada consente di evidenziare i valori e i codici personali che possa condurle a una scelta di liberazione e di eliminazione della segregazione creato dagli sfruttatori.  Chi sorveglia dall’altra parte della strada o da un’auto in transito palesa la supervisione sulle donne a brevi distanze, esercitando un controllo che tende a mantenerle nell’emarginazione per aumentarne il dominio sino a renderle prive di volontà abiurando se stesse.
Solo andando di strada in strada e osservando le ragazze della filosofia “usa e getta”, attraverso gli occhi di Gesù , si realizzano le inopinabili essenze spirituali e materiali nel non aver di fronte una donna provocante (da molti considerata oggetto di soddisfazione di desiderio illecito) bensì una persona bisognosa d’amore e le ferite impresse nel loro volto sono la testimonianza vivente della necessità irrinunciabile di incontrare Gesù al più presto
“Quale dei due fece la volontà del padre?”  Essi gli dissero: «L’ultimo».
“E Gesù a loro: «Io vi dico in verità: I pubblicani e le prostitute entrano prima di voi nel regno di Dio. Poiché Giovanni è venuto a voi per la via della giustizia, e voi non gli avete creduto; ma i pubblicani e le prostitute gli hanno creduto; e voi, che avete visto questo, non vi siete pentiti neppure dopo per credere a lui.”  Matteo 21:31-32
Lella Francese

 

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