Di fronte a un’avversità Gesù è il mediatore perfetto che opera

Praying at the Cross“Essendo venuto a mancare il vino la madre di Gesù gli disse: Non hanno più vino.” (Giovanni 2:3)

Gloria a Dio. Ci troviamo in una circostanza di gioia in cui Gesù e i suoi discepoli sono invitati a partecipare: un matrimonio. La gioia fu però turbata da una situazione imbarazzante, in quanto venne a mancare il vino da offrire agli ospiti. Maria è colei che avendo ricevuto personalmente la rivelazione sull’identità di Gesù l’Onnipotente, riconobbe che Lui fosse l’unico a poter compiere un miracolo per accontentare un bisogno imminente ed ecco che sottolineò l’accaduto. Ma Gesù è Dio dei mutamenti gloriosi e delle trasformazioni radicali delle nostre vite, come di ogni circostanza avversa. Ben sapeva Lui il momento in cui doveva manifestare la Sua gloria. E’ sorprendente notare come una situazione così propriamente terrena abbia destato il Suo interesse ad intervenire prontamente, ma il Signore è colui che è venuto a darci vita in abbondanza e al posto dello smarrimento e delusione che un simile evento poteva suscitare negli astanti, rimpiazzò la gioia e la soddisfazione della sua benedizione divina. Di fronte a un’avversità Gesù è il mediatore perfetto che opera per amore del Suo Nome e non ci sono mediatori speciali, che possano accelerare il suo intervento, perché Lui fa quello che deve fare e quando Lui sa di doverlo fare.

Nessuno può stabilire un’ora diversa da quella in cui ha pensato di operare. Maria semplicemente ritenne quella speranza e invitò anche i servi ad ubbidire alle direttive di Gesù. Lui non ha bisogno di suggerimenti o consigli che lo incoraggino ad operare, ma Lui si compiace della fiducia che Gli diamo e della nostra ubbidienza, poiché è sua volontà manifestarci la sua gloria. Il Signore ha rivestito la natura umana per simpatizzare con ognuno di noi, come potremmo dubitare di tale verità? Vediamo che i servi ubbidirono ai comandi di Gesù, di riempire i recipienti d’acqua e di attingere in seguito da essa, senza fare domande, essi si mossero sulla base della Sua Parola, poiché in essa c’è l’autorità. Maria ed i servi impararono che la cosa più importante è fare ciò che Dio comanda! Egli opera dando gloria a sé stesso, Lui muta le circostanze in un momento, Egli è l’Iddio di ogni consolazione. In quel giorno Gesù cambiò la tristezza in allegrezza, l’afflizione in consolazione e la malinconia in gioia.

Questo fu solo l’inizio dei segni di Gesù in Galilea, manifestò la Sua gloria e i suoi discepoli credettero in Lui. Alleluia.

Fonte di vita Luglio – Agosto 2005

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